F1 Ungheria, Verstappen vola. La Ferrari cammina (lentamente)

Settima vittoria consecutiva per Max Verstappen al termine del solito GP di F1 in Ungheria dominato dall’inizio alla fine

L’impressione è letteralmente quella di un altro sport. Quello cui sono iscritti la Red Bull e Max Verstappen. Un po’ come se in una corsa automobilistica quello che vince girasse in F1 e tutti gli altri in go-kart, o quanto meno in F2.

La Red Bull batte un altro record, dodici vittorie di fila in F1 – Credit Red Bull Oracle Racing

Si è già detto e scritto moltissimo dell’inutile esercizio di dominio della Red Bull in un Mondiale F1 francamente noioso e che nulla e nessuno potranno mai togliere alla scuderia e al pilota campioni in carica.

F1 Ungheria, Verstappen: tanto per cambiare

Anche all’Hungaroring di Budapest Verstappen domina la scena senza incertezze dal primo sorpasso fino alla bandiera a scacchi lasciando a tutti gli altri un affannoso ruolo da comprimari. Per l’olandese è la settima vittoria consecutiva, la 12esima se si considerano anche quelle della coda della scorsa stagione. Dodici vittorie che sono anche il nuovo ed ennesimo record da battere rilanciato dalla Red Bull e strappato alla McLare-Honda del 1988 di Prost e Ayrton Senna.

Dati che non lasciano spazio ad alcuna speranza per piloti e scuderie avversari. Il tutto in un contesto davvero povero, quasi sconfortante nel quale la Ferrari non riesce nemmeno a vivere uno dei quei pomeriggi un po’ meno pesanti che se non altro in passato avevano portato qualcosina: un podio, qualche punto.

Superato Hamilton, che partiva dalla pole position, Max Verstappen corre per conto proprio fino alla fine rifilando 33” di gap a un ottimo Lando Norris, protagonista della più importante e forse impresa ‘normale’ di questo appuntamento.

F1 Ungheria Red Bull Verstappen
Verstappen, sette vittorie di fila: i sorrisi non bastano più – Credit Red Bull Oracle Racing

La corsa di ‘quelli normali’

Detto dello splendido secondo posto di Lando Norris, che compie anche il più importante salto in classifica di queste ultime settimane, va sottolineata la perentoria rimonta del compagno di scuderia di Verstappen Sergio Perez che risale dalla nona alla terza posizione anche se con quel bolide da lui non ci aspetterebbe niente di meno che il secondo posto. Sempre e comunque.

Bella rimonta anche quella di George Russell che riporta la sua Mercedes in zona punti, al sesto posto, alle spalle del compagno di scuderia Hamilton, quarto, e di Oscar Piastri, brillante al quinto posto con la seconda McLaren.

Sconsolato Toto Wolff al termine del gran premio: “Dobbiamo accontentarci, i piazzamenti, la pole position, puntiamo al meglio ma di fatto stiamo raccogliendo quello che lasciano. Max e la Red Bull hanno un ritmo insostenibile per tutti. Anche per noi…”

Figuriamoci per la Ferrari… Che non è mai in gara e chiude con il settimo e l’ottavo posto rispettivamente di Leclerc e Sainz. Un bilancio mediocre oltreché deludente.

C’era attesa per il ritorno in pista di Daniel Ricciardo, chiamato al capezzale di un Aplha Tauri ultima nella classifica scuderie con due soli punticini portati da Tsunoda: l’australiano chiude con un 13esimo posto che è comunque molto meglio di quanto messo a segno da Nyck De Vries.

Sperare che le cose possano cambiare in pochi giorni è impossibile. Ma domenica si torna in pista in Belgio, su uno dei tracciati preferiti di Verstappen, estremamente congeniale alla Red Bull. Chissà come andrà a finire….

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Vedi anche: F1 a Baku il primo podio Ferrari di quest’anno

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