Pensione a 64 anni nel 2022, requisiti. Ecco chi può andarci, cosa cambia nel 2023 e quanto si perde. Ultime sulla riforma delle pensioni.
Andare in pensione a 64 anni attualmente è possibile, ma solo per donne e uomini in possesso dei requisiti previsti dalla legge. Tuttavia il governo Draghi sta pensando di rendere accessibile a tutti questo canale d’uscita anticipata dal lavoro dal 2023.
Ma andiamo con ordine e vediamo chi può andare in pensione a 64 anni nel 2022, cosa potrebbe accadere l’anno prossimo e una simulazione di calcolo.
VEDI ANCHE: QUANTE SETTIMANE SERVONO PER ANDARE IN PENSIONE
Pensioni a 64 anni con 20 di contributi
I nati nel 1958, possono andare in pensione quest’anno visto che raggiungono i 64 anni di età , ma per farlo devono avere almeno 20 anni di contributi versati. Non rientrano nel conteggio dei versamenti quelli figurativi, in altri parole la contribuzione deve essere effettiva. Inoltre, l’intero ammontare dei contributi deve essere versato dopo il 1996, ovvero per intero con il sistema contributivo.
Le regole prevedono anche che l’importo dell’assegno maturato non sia superiore a 2,8 volte l’ammontare della pensione sociale. Quindi non bisogna avere un diritto all’assegno di importo mensile pari a o superiore a questo limite.
Pensioni, quanto è 2,8 volte l’assegno sociale?
Considerando che nel 2022 la somma dell’assegno sociale è pari a 468,10 euro mensili, la soglia si ottiene moltiplicando questo numero per 2,8 volte. Ecco il calcolo: 468,10*2,8 = 1.310,68 euro. Questa è la somma limite percepibile quest’anno per andare in pensione anticipata a 64 anni, che riguarda i nati nel 1958.
Pensione a 64 anni per tutti dal 2023? Ultime
Come sappiamo il governo sta cercando nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro per la riforma pensioni 2023. A tal proposito, una delle ipotesi al vaglio riguarda la possibilità di andare in pensione a 64 anni per tutti (quindi non solo per chi ha i requisiti previsti nel 2022).
Ciò a patto di passare al calcolo contributivo per l’assegno, che è uno dei paletti imposti dall’esecutivo per contenere la spesa pensionistica. Per dirla in modo semplice, se questa ipotesi venisse approvata non servirebbero più almeno 20 anni di contributi e non ci sarebbe più il vincolo del tetto all’assegno. Ma ad oggi si tratta solo di ipotesi, per sapere se davvero nel 2023 si potrà andare in pensione anticipata a 64 anni, con il contributivo ma senza altri requisiti, bisogna ancora aspettare.
VEDI ANCHE: OPZIONE DONNA 2023 ULTIME PENSIONI ANTICIPATE
Pensione anticipata a 64 anni, quanto si perde
In caso di conferma di questa ipotesi nel 2023, potrebbero accedere allo scivolo pensionistico anche lavoratori e lavoratrici del sistema misto. Vale a dire quelli che hanno maturato contributi prima del 1996 e quindi con il retributivo.
Tuttavia questo comporterebbe un taglio sull’assegno per i passaggio al calcolo della pensione Inps interamente con il metodo contributivo. Secondo le stime già effettuate, la decurtazione dell’assegno in questo caso oscillerebbero fra il 10 e il 18% in media. Insomma, la riduzione della pensione sarebbe significativa, ma permetterebbe al governo di mantenere sotto controllo la spesa pubblica.
Ricapitolando, nel 2022 i nati nel 1958 possono accedere alla pensione anticipata a 64 anni con 20 di contributi versati. Questo se l’assegno maturato non supera di 2,8 quello sociale e con versamenti solo contributivi. Vedremo invece se nel 2023 questa possibilità sarà estesa a tutti o se resterà solo un’ipotesi.
VEDI ANCHE:
- ETA’ PENSIONABILE DONNE
- PENSIONE DI VECCHIAIA DONNE 2022 CON E SENZA CONTRIBUTI
- QUANDO VA IN PENSIONE UNA DONNA IN ITALIA NEL 2022
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web