Pensioni di vecchiaia donne. Requisiti e importi minimi e massimi per la pensione di vecchiaia senza contributi o con contributi per donne sole o coniugate.
Le donne che hanno raggiunto determinate soglie di età (67 anni), hanno due strade per accedere alle pensioni di vecchiaia nel 2023. La prima è quella tradizionale (ossia la Legge Fornero) e richiede il possesso di almeno 20 anni di contributi versati, oltre all’età anagrafica. La seconda, quella che forse non tutti conoscono, è la pensione ottenibile anche senza aver versato contributi.
Approfondiamo, in questo articolo, entrambe le possibilità . In questo modo potrete conoscere le opzioni a disposizione per la pensione in base al vostro percorso lavorativo o di vita.
Vedi anche: Età pensionabile donne
Pensioni di anzianità donne con contributi
Alle lavoratrici con un’un’età anagrafica di 67 anni, con almeno 20 anni di contributi versati, spetta la pensione di vecchiaia erogata dall’Inps. Dal 2020 i requisiti previsti sono gli stessi degli uomini, a differenza di quanto accadeva in precedenza.
Questo vale anche per il 2023, visto che non ci sono stati cambiamenti dell’aspettativa di vita prevista. La manovra finanziaria non ha apportato nessuna novità sotto questo aspetto (ma ha modificato le pensioni anticipate). Altre novità potranno arrivare solo con la riforma pensioni 2024.
Per quanto riguarda l’importo, la pensione percepita dalle donne, sarà più o meno elevata in base agli anni e all’ammontare dei contributi versati, durante la carriera lavorativa. L’ammontare dell’assegno sarà anche influenzato dal sistema di calcolo utilizzato (contributivo per chi ha versato a partire dal primo gennaio 1996 in poi) o retributivo misto per le lavoratrici con versamenti già effettuati al 31 dicembre 1995).
Vedi anche: Quante settimane servono per andare in pensione
Pensione di vecchiaia donne autonome
I contributi e i requisiti necessari per l’accesso alla pensione di vecchiaia sono gli stessi sia per le dipendenti che per le autonome (ovvero libere professioniste con o senza partita iva). Quindi se sei una lavoratrice autonoma per andare in pensione con legge Fornero nel 2023 dovrai avere 67 anni di età e almeno 20 contributivi.
Diverso invece è il discorso per le pensioni anticipate donne 2023, di cui abbiamo parlato diffusamente in questo articolo dopo le novità introdotte dal governo Meloni.
Pensioni di vecchiaia donne senza contributi
Tornando ai requisiti della pensione di anzianità , bisogna dire che non tutte le lavoratrici riescono a produrre un elevato numero di contributi, come quelli che richiede la legge. Per questo esiste anche la possibilità di accedere al pensionamento seguendo altre vie.
Nello specifico le donne che non hanno mai lavorato, hanno avuto una carriera discontinua o non hanno contributi perché casalinghe, hanno due possibilità per ottenere un trattamento pensionistico. Ci riferiamo a:
1) Fondo di garanzia Inps
2) Pensione sociale
Vediamo di seguito come funzionano e quali sono i requisiti necessari in entrambi i casi.
Pensioni di vecchiaia per le casalinghe
Il Fondo di garanzia Inps, assicura una pensione anche alle casalinghe che non hanno versato alcun contributo lavorativo. In altre parole a coloro che svolgono lavori di cura di casa e figli non retribuiti, derivanti dalle responsabilità familiari.
L’accesso a tale fondo deve avvenire tramite apposita domanda online (per donne di età compresa fra 16 e 67 anni) da presentare sul sito dell’Inps, accedendo mediante le proprie credenziali Spid, Cie o Cns. In alternativa potete rivolgervi al caf, che inoltrerà la richiesta per vostro conto.
Il fondo richiede il versamento di un contributo mensile di importo libero, per accedere alla forma di previdenza proposta. Tuttavia, più alte saranno le somme versate in un anno, maggiori saranno i mesi di contribuzione riconosciuti (e le relative somme) ai fini dell’assegno pensionistico.
Pensione di anzianità donne senza contributi
Un’ulteriore opportunità è rappresentata dalla cosiddetta pensione sociale. Essa spetta anche alle donne che non hanno versato contributi, ma solo in presenza di un reddito al di sotto di determinate soglie. In particolare, come spiega l’Inps, la misura intera spetta chi possiede:
- 0 euro se la richiedente non è coniugata,
- 6.542,51 euro se la richiedente è coniugata.
In questi casi la donna riceverà un trattamento pensionistico di 503,27 euro al mese per 13 mensilità , per effetto della rivalutazione delle pensioni 2023 in vigore da gennaio. Tali somme che possono essere integrate con la pensione di cittadinanza (per gli aventi diritto) fino a d un massimo di 780 euro.
Mentre la pensione sociale ridotta (ovvero con decurtazione proporzionale al crescere del reddito) spetta alle:
- coniugate con redditi compresi fra 6.542,51 euro e 13.085,02 euro
- non coniugate con reddito fino a 6.542,51 euro annui.
Pensioni vecchiaia donne novità 2023
Sulle pensioni il governo, che aveva promesso interventi strutturali, fino ad oggi non ha apportato grandi modifiche al sistema previdenziale italiano. Come visto per le pensioni di vecchiaia nulla è cambiato, vige ancora la Legge Fornero.
Mentre le uniche reali novità introdotte sono quelle sulla pensione donne legge Meloni. Cosa prevede? In breve sono stanti aumentanti i requisiti per l’uscita anticipata dal lavoro, sia per opzione donna (ora servono 60 anni e condizioni lavorative disagiate) sia per quota 103 (che permette di andare in pensione solo a 63 anni e con 41 di contributi). In entrambi i casi sono previste decurtazioni sull’assegno pensionistico. Cosa che invece non accade per chi decide di lasciare il lavoro solo una volta raggiunti i requisiti imposti dalla legge Fornero.
Questo è quanto in tema di pensione di vecchiaia donne 2023, in attesa di ulteriori novità nei prossimi mesi sulla riforma pensioni, allo studio del governo. Tuttavia se avete necessità di ulteriori approfondimenti sul tema, troverete tutti gli argomenti in materia pensionistica sul canale pensioni di Donne sul web.
Vedi anche:
- Pensione per casalinghe separate e coniugate
- Pensione sociale donne quando fare domanda
- A che età si va in pensione in Italia
- Calcolo pensione netta donnaÂ
- Perché le donne prendono meno di pensione
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web
sono una donna di 66 anni con 8 anni di contributi versati e poi diventata casalinga per sopraggiungere tumore al marito che ho assistito fino alla morte nel 2016 Da allora percepisco solo la sua pensione di reversibilità di 710,euro mensili ,avrò diritto a qualche tipo di pensione al raggiungimento dei 67 anni?con me vive anche mia figlia di 22 anni studentessa disoccupata…