Governo Meloni. Cosa ha fatto e cosa non ha fatto finora

Governo, cosa ha fatto davvero e cosa aveva promesso. Dai bonus fino a pensioni, tasse e politica estera. Ecco domande e risposte su leggi approvate o bloccate.

Il Governo Meloni è in carica da ottobre 2022. Quindi, anche se non si può giudicare in modo definitivo, ha avuto anni per realizzare le promesse fatte agli italiani sull’economia. In alcuni casi lo ha fatto, in altri no. Vediamo una lista di tutte le misure approvate e quelle che invece ad oggi sono rimaste solo propaganda elettorale. Per poi entrare nel dettaglio di ogni singolo provvedimento.

Governo Meloni cosa ha fatto e cosa no
Credits: IPA press

Cosa ha fatto finora il governo Meloni

Sono 5 le principali misure realizzate dall’esecutivo fino a questo momento:

  • riduzione numero dei bonus statali
  • recupero risorse da evasione fiscale (26,3 miliardi di euro nel 2024 secondo gli ultimi dati MEF)
  • cancellazione e rimodulazione del superbonus
  • sostituzione reddito di cittadinanza con altri sussidi per redditi bassi
  • riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3.

Cosa non ha fatto il governo: elenco

Queste invece le promesse fatte prima delle elezioni non ancora realizzate:

  • cancellazione legge Fornero 
  • riforma delle pensioni con introduzione di nuove forme di flessibilità per l’uscita anticipa
  • aumento pensioni minime a 1.000 euro
  • riduzione tasse e accise
  • interventi strutturali per l’abbassamento delle bollette
  • introduzione della flat tax per tutti i lavoratori.

Bonus col governo Meloni, cosa è cambiato

Per quanto riguarda gli incentivi a famiglie e lavoratori, la premier aveva annunciato la riduzione dei bonus nazionali. In effetti molti non ci sono più o stanno per scadere. Altri invece sono stati modificati definitivamente. E’ il caso del superbonus passato dal 110 al 70%, con requisiti più stringenti per i richiedenti e senza più la possibilità di ottenere lo sconto in fattura. Questo per diminuire l’impatto della misura sulle casse dello stato.

Restano attivi invece i bonus elettrodomestici, mobili e quelli per le ristrutturazioni edilizie, seppur con qualche modifica. Cambiato il bonus cultura che ora spetta solo con Isee medio-basso e/o agli studenti meritevoli. Ancora attiva invece la carta del docente per le attività di aggiornamento degli insegnanti. Insomma, anche se sono diminuiti, gli incentivi dello stato restano ancora diversi.

Abolizione Rdc e introduzione nuovi sussidi

Sul reddito di cittadinanza il governo Meloni ha mantenuto la sua promessa: ovvero toglierlo a chi è in grado di lavorare. Dal 2024 infatti è stato abolito, tranne che per i più fragili. Tuttavia per sostenere le famiglie più bisognose ora ci sono due sussidi diversi:

  • carta dedicata a te, ovvero un contributo di 382,50 euro per l’acquisto di beni alimentari, destinato a famiglie con 3 componenti e Isee fino a 15.000 euro.
  • Social card, da utilizzare per pagare il rifornimento di benzina, che spetta persone con Isee fino a 15.000 € che non ricevono altri aiuti.

Pensioni col governo Meloni, cosa è cambiato nel 2025

Per quanto riguarda le pensioni, la coalizione di centrodestra aveva previsto il superamento definitivo della Legge Fornero e l’incremento delle pensioni minime fino a 1.000 euro. Ma entrambe le cose non sono state realizzate nella manovra finanziaria 2025.

Secondo i partiti che sostengono l’esecutivo si tratta di obbiettivi da raggiungere prima della fine di questa legislatura. Ma intanto finora il governo Meloni si è limitato a rinnovare quota 103 a opzione donna, ma con requisiti molto più stringenti per la pensione anticipata. Mentre le pensioni minime sono aumentate di pochi euro nel 2025 (arrivando a circa 618 €) quindi siamo ancora lontanissimi da quanto promesso.

Flat tax, come doveva essere e com’è

Altro cavallo di battaglia, soprattutto del partito della Lega, è l’introduzione della Flat Tax per tutti i lavoratori. Tuttavia ad oggi qualche intervento è stato fatto solo per lavoratori autonomi e partite iva. Mentre per i dipendenti non c’è nessuna tassa piatta: poco è cambiato per la tassazione sulle buste paga, salvo eccezioni.

Quindi per ora è stato fatto solo un piccolo intervento, che consente a pochi lavoratori di pagare meno tasse. Tuttavia approvarla per tutti costerebbe moltissimo alle casse dello stato, motivo per cui è stata concessa solo ad alcuni.

Tesse, accise e bollette

Il risultato principale del governo Meloni per le imposte è la cosiddetta riforma fiscale con la riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3. Un meccanismo che di fatto ha diminuito il carico fiscale ha chi percepisce reddito medio alti. Mentre per le fasce di reddito più basse nulla è cambiato.

Nessun intervento invece è stato fatto per abbassare le accise sulla benzina, che restano una delle principali fonti di finanziamento per il bilancio dello Stato. Al momento nessuna misura neppure per il caro bollette di gas e luce, che pesa sempre di più nelle tasche degli italiani. Allo studio c’è un nuovo intervento per rinforzare il bonus sociale, ma ad oggi è solo un’ipotesi.

Misure governo: chi ne ha beneficiato?

In termini di economia il governo Meloni finora ha mantenuto poche delle promesse fatte. Ma quelle attuate di certo non hanno favorito i poveri, che hanno visto ridurre il sostegno al reddito sia tramite sussidi che con le agevolazioni. Perché se da un lato è vero che non si vive di bonus dall’altra bisogna considerare che molte famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese e un sostegno in più può fare la differenza.

Dall’altro lato chi ha redditi più alti ha beneficiato per esempio di una riduzione della tassazione. Quindi con queste misure chi è povero resta povero (o peggiora la propria condiziona visto l’aumento del costo della vita) mentre chi è ricco diventa sempre più ricco.

Governo Meloni e politica estera

Non solo economia, ma anche per quanto riguarda i temi di politica estera l’esecutivo italiano si trova in difficoltà al momento, insieme all’intera Unione Europea. Il presidente degli Stati Uniti Trump ha ristabilito un dialogo privilegiato con la Russia di Putin, non solo per la risoluzione dei conflitti nel mondo, ma anche su temi come industria e commercio.

Per ora l’Europa resta in disparte, perché considerata incapace di prendere decisioni. Su queste strategiche questioni di politica estera il presidente del consiglio (unica leader europea presente al giuramento di Trump) non ha ancora preso posizione. Mentre il suo predecessore (Mario Draghi) ha espresso idee chiare al riguardo in un discorso tenuto a Bruxelles e qui di seguito riassunto.

Credits: Comunicato Stampa MFE

Ricapitolando, abbiamo visto cosa ha fatto l’esecutivo finora. Poco rispetto a quanto previsto dal programma elettorale, che adesso si è scontrato con la realtà: non ci sono risorse per aumentare le pensioni a tutti o per il prepensionamento. Discorso simile per i bonus, sempre meno dopo la manovra finanziaria 2025 e tutte le altre voci elencate fin qui.

Nonostante le promesse disattese il governo Meloni gode ancora oggi di ampia fiducia dall’elettorato che ha votato i partiti di centrodestra. Lo dimostrano gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto, che però come sempre sono soggetti a continue variazioni.

In conclusione, gli italiani meritano di meglio visto che siamo a metà legislatura e il governo ha fatto poco sia per l’economia che in politica estera. Ma ha tempo fino all’autunno 2027 (salvo elezioni anticipate) per mantenere almeno in parte gli impegni presi.

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