Pensione minima Inps 2022. Chi ne ha diritto e quanti contributi servono per le pensioni minime. Importi, aumenti e requisiti.
Pensione minima. Nel 2022 l’Inps ha comunicato l’aumento dell’importo dei trattamenti pensionistici minimi, vale a dire quelli destinati ad integrare il reddito delle fasce economicamente deboli della popolazione e in possesso dei requisiti necessari.
Vediamo allora in questa guida innanzi tutto a quanto ammonta nel 2022 la pensione minima, a chi spetta e tutte le altre informazioni utili per i beneficiari.
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Importo pensione minima 2022
Come stabilito da apposita Circolare Inps, nel 2022 l’importo della pensione minima è pari a 523,83 euro mensili. Questo significa che in un anno chi percepisce questo trattamento potrà ricevere una somma totale di 6.809,79 euro.
Questo risultato è stato calcolato moltiplicando l’importo mensile della pensione minima per 13, ovvero il numero di assegni accreditati in un anno dall’Inps. Il pagamento della pensione avviene già dal mese di gennaio 2022, al fine di garantire un’esistenza dignitosa ai destinatari con redditi al di sotto di sotto della soglia minima.
Come aumentano le pensioni minime nel 2022
Rispetto all’anno precedente c’è stato un aumento di poco più di 8 euro mensili (nel 2021 l’importo era di 515,58 euro). Tale incremento è dovuto alla cosiddetta perequazione, che modifica l’importo in base al costo della vita. In altre parole, protegge i pensionati dall’inflazione. Quest’anno è stata calcolata con un tasso definitivo dell’1,7%, che corrisponde all’aumento degli assegni.
Di seguito il messaggio Inps, con i nuovi importi 2022 e le motivazioni dell’aumento legato all’inflazione.
Chi ha diritto alla pensione minima in Italia?
Abbiamo visto importi e aumenti previsti dall’Inps al trattamento pensionistico minimo. Ma quali sono i requisiti per beneficiare di questo assegno? In breve le pensioni minime nel 2022 spettano a chi:
- ha compiuto 67 anni di etÃ
- non supera determinate sogli di reddito.
Per quest’ultima voce bisogna fare alcuni distinzioni sul valore. Infatti, come riporta l’Inps nel 2022 i tetti al reddito previsti sono pari a:
- 13.619,58 euro per i soggetti non coniugati (due volte il trattamento minimo)
- 27.239,16 euro per quelli coniugati (elevato a 34.048,95 € per i coniugati in pensione dal 1994).
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Calcolo pensione minima esempi
Sulla base dei valori appena citati è possibile fare un calcolo di quanto spetta di pensione minima. Infatti, l’importo pieno spetta a chi ha reddito zero o fino 6.809,79 euro. Mentre per chi ha un reddito superiore, il trattamento integra l’importo fino ad arrivare al minimo.
Ma facciamo un esempio: una persona con un reddito di 5.000 euro otterrà per intero la pensione minima. Mentre per redditi di 10.000 euro la somma sarà pari a 13.619,58 – 10.000 euro, ossia 3.619,58 euro. In questo caso il pensionato riceverà 278,43 al mese (3.619,58/13).
Se volete calcolare l’importo che può eventualmente spettarvi, vi basta sostituire i valori qui riportati con quelli del vostro reddito.
Chi non ha contributi può avere la pensione?
Per quanto riguarda il trattamento minimo di cui abbiamo parlato è necessario avere almeno 20 anni di contributi, secondo quanto previsto dalla legge. Anche di meno, ad esempio 5 o 10, ma in tal caso però bisognerà versare in modo volontario quelli necessari a raggiungere questa soglia.
Tuttavia per chi non ha mai lavorato o comunque possiede pochi contributi, è possibile comunque ottenere la pensione sociale. Che è una forma di assistenza diversa che spetta ai pensionati con redditi bassi e senza la possibilità di raggiungere i requisiti necessari per la pensione di vecchiaia.
Quali sono le pensioni minime?
Ricapitolando, nel 2022 in Italia è prevista la cosiddetta pensione minima, che integra il reddito o la pensione di una persona entro i limiti stabiliti dall’Inps. In questo caso però serve avere 67 anni e i contributi necessari per il trattamento.
Chi non ha versato contributi può comunque ottenere la pensione sociale, talvolta fatta rientrare nella categoria delle pensioni minime, ma che è qualcosa di diverso e prevede importi inferiori. Per ogni altro approfondimento sull’argomento vi invitiamo a consultare la pagina sulle pensioni di Donne sul Web, il sito www.inps.it oppure a rivolgervi al patronato caf più vicino a voi.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web