Allenatori contestati in Italia, quali sono in questo momento e perché rischiano. Uno è già stato esonerato in Serie A.
Allenatori a rischio, per i tifosi dopo solo quattro partite del campionato di Serie A e una di Champions League è iniziato un mezzo processo sommario nei confronti dei tecnici di top club come Napoli, Milan e Lazio.
Serie A: 3 allenatori contestati
Non è un momento facile e anche se ufficialmente né Garcia, né Pioli, né Sarri sono allenatori a rischio per le rispettive società , il momento per i tre allenatori non è brillantissimo. Vediamo la situazione squadra per squadra e i motivi delle contestazioni.
Milan in crisi, per ora..
Milan – Il pareggio interno contro il Newcastle, piuttosto scialbo per la verità e conseguenza di un secondo tempo molto sterile, non è piaciuto ai tifosi rossoneri e ha finito per aumentare un clima che il derby aveva appesantito. Se non di sfiducia certamente di critica.
L’allenatore da sempre è il parafulmine per eccellenza per qualsiasi club, l’uomo utile quando si tratta di giustificare insuccessi che non sono solo tecnici, ma anche di carattere progettuale. Il Milan ha investito molto sul calciomercato estivo rispetto allo scorso anno investendo parecchi soldi. E tutto sembrava andare molto bene: salvo poi il crollo nel derby che per atteggiamento e prestazione è stato inaccettabile.
A Pioli vengono imputate le troppe sconfitte nelle ultime stracittadine che sono costate la Coppa Italia e la semifinale di Champions League. Pioli non è mai stato così al centro delle critiche: ma va anche detto che il AC Milan ha deciso di cambiare, e molto, anche a livello dirigenziale. E che il passaggio di proprietà tra Elliott e Cardinale potrebbe avere reso tutto più complicato anche sul campo.
Tuttavia i rossoneri al momento sono terzi in campionato, quindi è oggettivamente ancora troppo presto per parlare di crisi. Di conseguenza queste critiche all’allenatore potrebbero essere solo momentanee in caso di risultati positivi nelle prossime partite.
Napoli in crisi per davvero
Il Napoli ha chiuso con Spalletti scegliendo Garcia. Un sottodimensionamento secondo i critici che contestano anche alcuni mancati arrivi nel calciomercato estivo. Da una parte De Laurentiis ha difeso strenuamente Osimhen ma dall’altra la squadra non sembra aver fatto quel salto di qualità per riconfermarsi in Italia e imporsi in Europa. Una scelta che non tutti i tifosi del Napoli hanno condiviso e nemmeno accettato.
Sulla squadra campana pesano le prime prestazioni non del tutto convincenti; troppi gol subiti e squadra meno spettacolare e divertente rispetto al trionfale avvio della scorsa stagione. E continuando così il Napoli rischia di abbandonare il tricolore vinto lo scorso anno.
I tifosi azzurri rimpiangono Kim ma ci sono molti altri giocatori che sembrano non rispondere a quelli che erano gli standard dello scorso anno: su tutti Anguissa e Lobotka. Il che porta evidentemente all’altra differenza sostanziale rispetto alla stagione dello scudetto, e dunque al fatto che in panchina non c’è più Luciano Spalletti. Garcia non ha del tutto convinto, per scelte e atteggiamento tattico della squadra che anche contro lo Sporting Braga non ha convinto per nulla. Quindi ad oggi il Napoli sembra davvero in crisi e con meno chance di riprendersi se le cose non dovessero cambiare e il tecnico francese rientra fra gli allenatori a rischio.
Lazio più debole dello scorso anno
Per la Lazio vale lo stesso discorso. Una squadra che sta affrontando una involuzione rispetto allo scorso anno e che vive una endemica difficoltà in zona gol. La presenza di Immobile non basta più a garantire quei gol che la squadra rimpiange insieme a risultati decisamente non straordinari. Il fatto che il pareggio contro l’Atletico Madrid sia arrivato sulla prodezza di un portiere incredibilmente schierato in attacco è davvero emblematico. Della serie… Ma ci voleva un portiere per fare un gol?
Quanto alla Lazio… Immobile, 34 anni, non è più la risposta utile e decisiva per qualsiasi partita. Servivano alternative, per quanto difficili da giustificare agli occhi di una bandiera come lui. L’arrivo di Castellanos non basta e la linea offensiva di Sarri non brilla per seconde scelte e alternative. Il tutto dopo il secondo posto in campionato, il ritorno in Champions League e la cessione di Milinkovic Savic. Anche in questo caso si poteva fare di più in fase di allestimento. E Sarri, tecnico che ha molto spesso espresso le sue critiche per un mercato se non inadeguato sicuramente non rispondente alle sue aspettative, ha trasferito un certo malumore che in campo si è tradotto in prestazioni insufficienti. Insomma, anche lui è uno degli allenatori a rischio se le cose dovessero andare avanti così.
Serie A, la prima panchina saltata
Intanto la prima panchina della serie A 2023 2024 è già saltata. L’Empoli, prossimo avversario dell’Inter, quattro sconfitte e 14 reti in passivo senza nemmeno un gol, ha esonerato Paolo Zanetti richiamano Andreazzoli. La squadra toscana ripartirà da un progetto sostenibile e dal folto settore giovanile in un campionato che tuttavia per la formazione toscana sembra già compromesso.
Questo dimostra che i 3 allenatori a rischio non possono sentirsi al sicuro da un eventuale esonero futuro. Ma solo se i risultati e le prestazioni delle rispettive dovessero continuare ad essere molto negative.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.