Champions 2023, Manchester City-Inter 1-0: peccato, grazie lo stesso

Inter generosa, accorta ma sfortunata, crea ma non sfrutta diverse palle gol. E lascia al Manchester City la prima Champions League della sua storia

Partiamo dalla fine. Fa male al cuore vedere le immagini dei giocatori dell’Inter con la testa bassa e le lacrime agli occhi, la medaglia d’argento stretta in pugno, guardare la curva dei 20mila tifosi nerazzurri. Perché in una partita nella quale l’Inter era data 1:7, definita uno sparring partner di fronte al colosso Manchester City, tutta questa differenza non si è vista. Anzi…

Inter Champions League
La delusione dei giocatori dell’Inter dopo la finale di Champions League – Credit Inter Official

L’Inter ha avuto il merito di giocarsi alla pari una partita sulla carta impossibile e che la squadra di Simone Inzaghi avrebbe anche meritato di vincere. Purtroppo come spesso si è detto serviva una partita perfetta: e quella dell’Inter, per quanto eccellente, forse addirittura migliore di quella del City, non lo è stata. Sono bastati una mezza distrazione difensiva ma soprattutto le troppe occasioni da gol sprecate oltre a una buona dose di sfortuna a negare l’impresa.

Manchester City-Inter, primo tempo senza emozioni

Il City dà l’illusione di voler giocare da subito in modo gigantesco. Ma è solo una illusione. Perché se si eccettua una splendida iniziativa personale di Bernardo Silva che calcia sul fondo da posizione eccellente, il colosso di Pep Guadiola – cinque titoli nazionali in sette anni, oltre 2.4 miliardi di investimenti in quindici anni – non va nemmeno vicino al gol. Guardiola perde Van Bruyne per infortunio, sostituito da Foden.

L’Inter lascia l’iniziativa agli avversari, quasi a sfidarli nel mettere in mostra la loro presunta superiorità senza rischiare praticamente nulla. Un tiro di Grealish che impegna Onana e un’unica occasione di Haaland, per il resto bene imbavagliato da Acerbi, con un tiro che finisce alto sulla traversa senza conseguenze.
Inter che si presenta in area di rigore un paio di volte scatenando il panico: davvero in grande affanno il City quando viene sollecitato e si fa sorprendere con errori anche clamorosi.

Manchester City-Inter, 1-0

Il secondo tempo è davvero bugiardo. L’Inter con il passare dei minuti si scrolla di dosso quella patina di riverenza non necessaria di fronte a una squadra che se aggredita va in difficoltà. Al 59’ Lautaro Martinez ha una clamorosa occasione: retropassaggio di Stones che Akanji lascia a Ederson, l’argentino dovrebbe servire Lukaku o Barella, messi molto meglio di lui, ma decide di tirare. E il portiere respinge. Due minuti dopo il gol partita. Su un pallone che l’Inter fatica a gestire, Bernardo Silva gioca da sponda sbilanciando una difesa appena un pochino più lenta del solito: Rodri, al traino, calcia un pallone perfetto che si insacca nell’unica traiettoria possibile.

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Il plauso di Simone Inzaghi ai suoi uomini – Credit Inter Official

Assedio generoso e sfortunato: Inter battuta

Inter subito alla ricerca del pari. Sfortunatissima la squadra nerazzurra con Dimarco che in mischia prima colpisce di testa la traversa e poi si vede ribattere il tap in decisivo dal tallone di Lukaku. Che poco dopo spreca una occasione eccellente andando via di potenza ma concludendo a rete in modo sterile. E se da una parte Foden si sbrana il raddoppio, solo davanti a Onana conclude addosso al portiere, dall’altra Lukaku sbaglia un gol fatto: appoggio a centro area di testa di Gosens che va solo spinto in rete, il belga lo appoggia su un ginocchio di Ederson senza riuscire a trovare il lato della porta. Da quella distanza così ridotta non si può davvero sbagliare.

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Finisce così come descritto più sopra: con i giocatori in lacrime che piangono una clamorosa occasione. Ci sono voluti tredici anni per rivedere i nerazzurri in una finale di Champions League. E oltre venti per vedere tre italiane monopolizzare altrettante finali europee. Battuta la Roma in Europa League, così come la Fiorentina in Conference League.

Restano i rimpianti, che nel caso dell’Inter, sicuramente la squadra che aveva meno possibilità e che ha offerto una prestazione migliore, sono indubbiamente moltissimi.

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