Chi ha diritto alla pensione integrativa e come funziona. Requisiti, consigli e quanto bisogna versare al mese per avere più soldi sulla pensione.
La pensione integrativa o pensione alternativa, è una forma di risparmio privata e volontaria che si aggiunge all’assegno pensionistico statale pagato dall’Inps. Consente quindi di aumentare l’importo mensile percepito quando si lascia il lavoro, visto che difficilmente la pensione pubblica riesce a soddisfare il fabbisogno mensile economico di cui abbiamo necessità .
Ma come funziona la pensione integrativa, chi ne ha diritto e quanto si deve investire ogni mese? Ne parliamo in modo semplice in questa guida.
Vedi anche: Quante settimane servono per andare in pensione
Come funziona la pensione integrativa
La pensione complementare permette di destinare parte dei risparmi accantonati durante l’età lavorativa, per aumentare l’importo della tua pensione di base. Consente quindi di ricevere più soldi ogni mese quando si raggiungerà l’età pensionabile tramite dei versamenti di denaro volontari effettuati periodicamente.
Ma come funziona e come si realizza la pensione integrativa? Tramite alcune forma previdenziali private che servono a raccogliere il denaro versato. In particolare:
- fondi pensione, forme di risparmio istituite da banche o altre istituzioni finanziarie per accumulare risorse destinate alla pensione.
- PIP (Piano individuale pensionistico), una forma pensionistica realizzata attraverso un contratto di assicurazione sulla vita.
Entrambe integrano la pensione obbligatoria e consentono di ricevere agevolazioni fiscali (in altre parole la tassazione è più bassa).
Vedi anche: Quante tasse pagano i pensionati
Pensione integrativa chi può aderire
L’adesione volontaria alla previdenza integrativa è il primo passo per ottenere questa forma di pensione. Possono accedere tutte le persone a cui manca almeno un anno per la pensione di vecchiaia e che rientrano nelle seguenti categorie:
- lavoratori dipendenti (sia del settore pubblico che di quello privato)
- liberi professionisti o lavoratori autonomi
- percettori di redditi diversi da lavoro
- soggetti senza reddito.
Quanto versare al mese per una pensione integrativa?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda, ma bisogna prendere in considerazione vari aspetti. In particolare se sei un lavoratore dipendente sul versamento influiranno:
- il contributo dell’azienda, a seconda del contratto che hai
- il tuo contributo, che prevede un valore minimo stabilito dai contratti collettivi, ma nulla ti vieta di versare di più e quindi accantonare una somma più alta
- il TFR, che puoi decidere di versare in parte o totalmente alla pensione integrativa.
Mentre per professionisti e autonomi, ovvero lavoratori con partita iva, l’importo da versare dipende esclusivamente dal contributo dell’aderente. Quindi in questo caso si tratta di scelta individuale da fare in base alle proprie necessità e a quanti contributi lavorativi versati si hanno.
Come scegliere la pensione complementare migliore
Come visto esistono varie forme di risparmio fra cui scegliere per rendere la propria pensione di importo più alto. Oltre alla banche, alle società di gestione risparmio e a quelle assicurative che se ne occupano, potete prendere in considerazione anche la pensione integrativa poste, che ad esempio con poste vita consentono di aderire ai piani individuali pensionistici di tipo assicurativo.
In linea generale prima di scegliere dovete leggere attentamente le condizioni sul contratto. Qui troverete le seguenti voci a cui prestare particolare attenzione:
- i costi applicati dalla società finanziaria con cui si stipula questa forma di risparmio previdenziale privata.
- La durata, in base agli anni che hai a disposizione per versare prima di andare in pensione, quindi dipende dall’età .
- La sicurezza, della banca a cui ci si affida ma soprattutto in relazione ai rendimenti. Più alti è il ritorno offerto in termini economici, più alto sarà il rischio a cui ci si espone.
A 50 anni conviene aderire alla pensione integrativa?
Per aumentare l’importo percepito quando si lascia il lavoro è sempre conveniente aderire a forme di pensione alternative. Ma ovviamente prima si fa e più soldi si riusciranno ad accumulare. Di conseguenza l’ideale sarebbe aderire a un fondo pensione fin da quando si inizia a lavorare in modo stabile e continuativo.
Insomma, quando iniziare a versare per la pensione complementare? Il prima possibile se pensate che avrete un assegno pensionistico pubblico di importo basso. Queste in sintesi le informazioni principali su come funziona la pensione integrativa e quanto versare ogni mese per aumentare l’importo dell’assegno previdenziale futuro in modo intelligente.
Vedi anche:
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web