Pensione anticipata contributiva a 64 anni. Come funziona la proposta del governo ai sindacati nell’ultimo incontro. Ecco le ultime news sulla riforma pensioni 2023.
Pensione anticipata contributiva, dopo l’ultimo incontro fra governo e sindacati emergono importanti novità sulla riforma pensioni 2023. L’esecutivo ha dato disponibilità per abbassare la soglia di accesso di 67 anni, ma solo per coloro che accetto la pensione contributiva. Diverse invece le proposte di Cgil, Cisl e Uil.
Facciamo quindi il punto della situazione con le ultime notizie sulla riforma pensioni: a che punto siamo e quali sono le nuove proposte.
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Pensione anticipata contributiva 2023 ultime news
Governo e sindacati hanno discusso di flessibilità in uscita dal lavoro, durante l’ultimo incontro del 15 febbraio presso il Ministero del lavoro. Non si è ancora giunti ad una conclusione, ma come sempre avviene in questi casi ci sono stati dei passi avanti e delle ipotesi, da valutare per la riforma pensioni 2023.
Il ministro Orlando ha mostrato disponibilità per l’abbassamento dei requisiti per andare in pensione. Quindi da gennaio 2023 l’età pensionabile in Italia potrebbe scendere. In quest’ottica l’ultima ipotesi del governo prevede la possibilità di accedere alla pensione anticipata a 64 anni, ma solo se si accetta un ricalcolo contributivo della pensione. Con questa ipotesi ci sarebbero significativi tagli all’importo dell’assegno dei futuri pensionati. In questo modo si punta a garantire nuovi scivoli pensionistici senza pesare troppo sulle casse dello stato.
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I sindacati hanno apprezzato la possibilità di lavorare per abbassare l’età per andare in pensione nel 2023. Anche se vorrebbero una riduzione degli importi contenuta e nuove tutele per le categorie lavorative più deboli. Rientrano in quest’ultima i lavoratori che hanno avuto lunghi periodi di disoccupazione, gli invalidi e chi assiste familiari malati.
Quindi quella della pensione anticipata contributiva al momento rimane la strada più percorribile per superare la legge Fornero. L’altra ipotesi richiesta dalle sigle sindacali, per superare quota 102 (che lo ricordiamo scade il 31 dicembre 2022) riguarda il prepensionamento con 41 anni di contributi versati. Ciò a prescindere dall’età anagrafica del lavoratore o della lavoratrice. Su questa idea però il governo è freddo, soprattutto perché molto costosa.
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Queste in sintesi le ultime notizie sulla riforma pensioni. Ricapitolando, dall’incontro governo sindacati è emersa la possibilità di consentire l’accesso alla pensione anticipata con 64 anni di età , con penalizzazioni sull’assegno previdenziale.
I sindacati non sono contrari, ma vorrebbero ottenere decurtazioni meno significative rispetto a quanto ipotizzato dal Ministro del lavoro. Il confronto sulla flessibilità in uscita da gennaio 2023 comunque va avanti. Anche se ad oggi non è ancora stato fissata una data per il prossimo incontro fra le parti. Tuttavia ci sarà in tempi brevi.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web