Pensione anticipata, ecco quanti anni di contributi potrebbero servire nel 2022. Ipotesi e ultimissime notizie sulla riforma pensioni.
Pensione 2022 – il governo Draghi ha due opzioni per il superamento di quota 100: la pensione anticipata con l’ape contributiva, secondo lo schema previsto dall’Inps oppure il sistema delle quote (102, 103, 104) per evitare il ritorno immediato alle legge Fornero.
Concentriamoci allora su queste due ipotesi e sulle novità di oggi, per capire come potrebbero cambiare le pensioni nella nuova legge di bilancio.
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Riforma delle pensioni: in pensione a 64 anni?
La prima opzione è la cosiddetta Ape contributiva, ovvero una misura che consentirebbe di andare in pensione a 64 anni, ma in due momenti distinti. Inizialmente solo per gli anni versati col metodo contributivo, quindi con un importo più basso rispetto a quanto previsto dall’assegno pieno.
In un secondo momento poi a 67 anni, vale a dire al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, l’assegno crescerebbe e verrebbe erogata anche la parte retributiva. Secondo la proposta dell’Inps in questo periodo di 3 anni il beneficiario potrebbe comunque continuare a lavorare. In questo modo il costo del provvedimento sarebbe contenuto per le casse dello Stato, come nelle intenzioni del governo.
Pensione anticipata 2022 con le quote
La seconda ipotesi è quella delle tre quote per garantire flessibilità in uscita dal lavoro e sui cui il l’esecutivo sta cercando una soluzione, che metta d’accordo i partiti che lo sostengono. In particolare si potrebbe andare in pensione a 64 anni per 3 anni, ma con aumento graduale dei contributi necessari.
Quindi nel 2022 ne servirebbero 38, nel 2023 39 e nel 2024 40. Insomma ci sarebbe una quota diversa per ogni anno: 102, 103 e 104. Si tratterebbe di una misura per superare quota 100 definitivamente bocciata dal premier Draghi, ma che per ora non convince la Lega, che preferirebbe una sola quota fissa per i prossimi anni.
Tuttavia nella maggioranza il segretario del PD ha ribadito che a suo avviso il sistema delle quote è sbagliato. Secondo Letta bisognerebbe privilegiare la flessibilità per i lavori gravosi e le pensioni donne, ad esempio rinnovando lo scivolo opzione donna anche nel 2022.
Pensioni e manovra 2022, le ultime
Ricordiamo che quelle che vi abbiamo riportato al momento rappresentano opzioni, quindi ancora nulla è deciso, ma è molto probabile che una di queste entrerà nella legge di bilancio. Il documento, in base alle news di oggi potrebbe essere approvato dal consiglio dei ministri giovedì 28 ottobre 2021.
Il tutto nel rispetto delle linee guida e delle risorse previste nel documento programmatico di bilancio, già varato dall’esecutivo ed inviato all’UE. Ancora poche ore e conosceremo le decisioni del governo sulla riforma pensioni 2022. Dopo di che sarà il parlamento a discutere il testo e votare eventuali modifiche, prima di approvarlo definitivamente entro fine anno.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web