Rino Gaetano: le 12 canzoni più belle

Le canzoni più belle e famose di Rino Gaetano, un artista unico e indimenticabile. Abbiamo scelto 12 dei suoi brani migliori.

Voce ruvida, uno stile assolutamente autentico originale, testi ironici ma profondi. Rino Gaetano non assomiglia a nessun altro cantautore della storia della musica italiana. Stesso discorso per le sue canzoni: toccanti, sarcastiche, liriche, ironiche, semplicemente uniche. Tra le tante bellissime canzoni del cantante calabrese ne abbiamo scelto 12, le più belle e famose.

Rino Gaetano, le canzoni più belle

1) Aida

Anno 1977, una delle canzoni più famose di Rino Gaetano, è un vero e proprio inno che ripercorre tutta la storia d’Italia del ‘900. Come spiegherà lo stesso autore, Aida è “un pezzo sulla storia degli ultimi 50 anni italiani, raccontati attraverso gli amori e gli umori di una donna, che si chiama Aida”.

https://www.youtube.com/watch?v=lhfzk9124fw

2) Gianna

Tra le tante canzoni di Gaetano dedicate a personaggi femminili, a donne, forse Gianna è quella più famosa, quella di maggiore successo. Celebre l’attacco: “Gianna, Gianna, Gianna sosteneva, tesi e illusioni”. 

3) Sfiorivano le viole

Una classica canzone di Rino Gaetano, con un flusso di coscienza apparentemente incontrollato, tra canzone d’amore e surrealismo, dove piccoli fatti si mescolano ai grandi fatti della storia che vengono elencati a ritmo di musica. Una delle sue più belle, anno 1976. Gli elenchi ritorneranno spesso nei testi del cantautore calabrese.

4) Berta filava

Ancora una volta un personaggio femminile, anche se la Berta che filava a cui fa riferimento Rino Gaetano è un detto popolare – “è passato il tempo in cui Berta filava” – usato per sottolineare le differenze con il passato. Il brano proviene dall’album capolavoro “Mio fratello è figlio unico”.

5) Ma il cielo è sempre più blu

E appunto, ecco una delle canzoni più belle e famose di Rino Gaetano, una di quelle che conoscono praticamente tutti. E’ un lungo elenco di varie categorie persone, “chi vive in baracca, chi suda ilsalario, chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria” e via dicendo, intervallato dal ritornello “ma il cielo è sempre più blu”. E’ uno dei testi più politici del cantante. Curiosità: un verso su Claudio Baglioni venne censurato.

6) Mio fratello è figlio unico

Anche qua l’attacco è tutto un programma: “Mio fratello è figlio unico perché non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato”, per poi continuare con il solito testo torrenziale e geniale, tra epica e surrealismo poetico, come solo Gaetano è riuscito a fare.

7) Ahi Maria

Ancora una volta un nome femminile, ancora una volta un testo solo apparentemente leggero, con intuizioni poetiche geniali, per una canzone musicalmente irresistibile e dal testo surreale “Un presentatore alla radio / In un armadio provava il suo show / Il caimano distratto  / Imitava il gatto”.

8) E cantava le canzoni

Un altro classico di Gaetano: ci sono tre personaggi, l’emigrante, il mercenario, il produttore. Tutti partono, e tutti – come recita il ritornello, “cantava le canzoni che sentiva sempre a lu mare”. Un’altra perla finissima del cantante, in cui si intravedono le influenze del folklore della sua terra.

9) Ad esempio a me piace il sud

Ad esempio a me piace rubare
Le pere mature sui rami se ho fame
Ma quando bevo sono pronto a pagare
L’acqua, che in quella terra e’ più del pane

Un altro capolavoro poetico, travestito da un’innocua canzoncina pop. Anno 1974, la canzone, forse oggi tra le meno ricordate di Rino Gaetano ma senza dubbio tra le più belle, venne cantata con successo anche da Nicola di Bari.

10) Capofortuna

Un altro dei testi più belli di Rino Gaetano, unito a una melodia irresistibile. Chi è Capofortuna? E’ un politico, descritto in maniera sublime nella canzone, che incontra i cittadini e “regala sorrisi distesi ai suoi elettori”. Egli “non teme ne estate ne inverno, se andrà all’inferno ci andrà col gilet”. Uno dei testi più politici, raffinati e ironici del cantautore.

11) A Mano a Mano

Si tratta di una bellissima canzone scritta da Riccardo Cocciante ma resa celebre da Rino Gaetano, che l’ha interpretata a suo modo, rendendolo un piccolo capolavoro. Come spesso accade nelle interpretazioni di Rino Gaetano la canzone inizia dolce e amara, quasi sussurrata, per diventare un inno urlato, straordinario. Per gustarla al meglio consigliamo questa versione live:

12) Nuntereggae più

Canzone-manifesto, dal testo composto da un lunghissimo elenco di personaggi italiani, partiti politici, parole, seguiti dal continuo ritornello “nun te reggae più”, cioè un gioco di parole tra “non ti reggo più” e reggae. Fu un grandissimo successo ed è rimasta celebre un’esibizione dal vivo dove l’autore indossava un accappatoio. Come scrive un commentatore su Youtube: “Sembra scritta stamattina”.

https://www.youtube.com/watch?v=ArTpNj0hasI

Le canzoni di Rino Gaetano

La lista potrebbe continuare, dato che, nonostante Rino Gaetano purtroppo sia morto prematuramente, ha scritto davvero molte canzoni. Tra le altre ci vengono in mente “Escluso il cane”, “Spendi spandi effendi”, “Sei ottavi”, “Io scriverò” e… beh, in realtà molte altre.

Chi era Rino Gaetano?

Il vero nome era Salvatore Antonio Gaetano, era nato a Crotone nel 1950, ed è morto a Roma il 2 giugno 1981. Aveva solo 30 anni: morì in un incidente stradale. Pur avendo avuto un discreto successo in vita venne apprezzato e riscoperto solo anni dopo la sua morte.

Resta tra gli interpreti più originale, forse il più originale di tutti, della canzone italiana. Non solo per i testi e per la voce, ma anche per la particolarità delle sue eccentriche esibizioni. Nonostante lui per primo sostenesse che “non sono testi politici” i raffinati sfottò, il sarcasmo e i giochi di parole surreali avevano e hanno tuttora un profondo senso politico. In un’intervista disse che “le mie sono canzoni d’amore per la società”.

Di Rino Gaetano Lucio Dalla disse: “Faceva l’autostop con la chitarra a tracolla e gli diedi un passaggio per Roma dove andava alla ricerca di un contratto. Credo che nella categoria, diciamo, cantautori fosse quello più anomalo rispetto alla regola”.

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