Grazie di tutto. Si apre così il comunicato con il quale la Juventus esonera Joe Montemurro dopo due anni e mezzo di collaborazione. Il tecnico australiano, tifosissimo della Juve da sempre, arrivato a Torino proprio per inseguire il sogno di allenare in Italia la sua squadra del cuore, lascia in anticipo rispetto alla scadenza del suo contratto.
Juventus, l’esonero di Montemurro
La notizia dell’esonero di Montemurro arriva come un fulmine a ciel sereno in tarda mattinata. Non che non si fosse respirata un’aria pesante intorno al tecnico dopo secondo posto dello scorso anno e la mancata qualificazione in Champions League di questa stagione. Ma l’allenatore, spesso criticato dai fan su social e forum on line, non era mai stato messo in discussione dalla società. In particolare dopo la conquista dell’ultima Supercoppa.
Poi però la squadra ha sofferto altre battute a vuoto e il divario con la Roma, dal vertice della classifica, si è ampliato fino agli otto punti di oggi. Gli stessi dello scorso anno, troppi per pensare a una rimonta. Ed è arrivata anche la sconfitta contro la Fiorentina in Coppa Italia, in una partita francamente non esaltante da parte della squadra bianconera.
I perché di una crisi
Difficile tuttavia pensare che lo strappo sia stato improvviso e legato soprattutto a questa battuta d’arresto nella semifinale di andata di Coppa Italia. Molto più probabile che il rapporto tra il tecnico e la società si sia a poco a poco esaurito e frantumato forse anche in considerazione del momento molto particolare che la Juve sta affrontando in senso più generale. Da tempo si sente parlare di una volontà di rinnovamento da parte del club che in parte segue anche quelli che sono i destini imprenditoriali di un gruppo industriale che ormai è sempre più lontano da Torino e dalla sua famiglia d’origine, gli Agnelli. Un rinnovamento che sarebbe necessario per mantenere i livelli degli investimenti di Borsa ma anche per attrarre nuovi investitori e forse un compratore.
Uno dei peccati originali della gestione di Montemurro, quest’anno, è stata sicuramente la gestione della partita decisiva contro l’Eintracht Francoforte, persa ai rigori e costata l’accesso alla fase a gironi di Champions League.
La Juventus femminile, sotto questo aspetto, era una delle poche voci attive del club considerando un gran numero di cessioni che hanno portato un guadagno alla società ma anche i trofei conquistati. Evidentemente il club ha semplicemente deciso di ragionare su quella che sarà la prossima stagione con alcuni mesi di anticipo considerando ormai il campionato sacrificato ancora una volta alla Roma. Montemurro era sotto contratto fino al giugno del 2026.
Chi al posto di Montemurro
Ringraziando il tecnico per i suoi due anni e mezzo alla guida della squadra La Juventus ha temporaneamente nominato come responsabile del progetto l’allenatore in seconda, Giuseppe Zappella: sarà lui dunque a condurre gli ultimi allenamenti in vista della partita di ritorno in programma a Biella domenica pomeriggio alle 15 contro la Fiorentina nel tentativo di riconquistare quantomeno la finale di Coppa Italia e incontrare, con ogni probabilità, nuovamente la Roma, nettamente vittoriosa nella gara d’andata in trasferta sul Milan.
Molti i nomi che circolano e che riguardano la panchina bianconera del futuro. Ci sono una miriade di allenatori che gravitano in ottica Juventus: tra questi il nome più clamoroso è quello di Alessandro Spugna, l’allenatore del miracolo giallorosso. Potrebbe essere proprio lui il sogno proibito della dirigenza della Juventus, ammesso e non concesso che il tecnico che è sembrato molto legato al progetto-Roma desideri un cambiamento tanto radicale. Non è escluso che la Juventus possa puntare su qualche nome importante che arriva dall’estero: tempo fa si era parlato di un possibile arrivo in Italia di Emma Hayes, l’ex tecnico del Chelsea campione d’Europa. Ma l’allenatrice ha già preso in carico la pesantissima eredità della nazionale americana. Considerata sarebbe anche la potenziale candidatura di Suzanne Bakker, allenatrice dell’Ajax, che ha escluso la Roma dai quarti di finale di Champions League e che a giugno sarà libera. Altri nomi italiani, più verosimili e vicini, sono quelli di Salvatore Mango, che ha fatto benissimo alla Sampdoria, supervalutando oltretutto diversi talenti della Juventus in prestito e De La Fuente, in grande evidenza nella sua prima stagione alla Fiorentina.
Cosa lascia Montemurro
L’arrivo di un tecnico di alto profilo come Montemurro, per lunghi anni all’Arsenal, aveva portato entusiasmo e visibilità sulla Juventus ma anche su tutta la serie A. Paradossalmente però sono arrivati meno risultati rispetto al ciclo di Rita Guarino. La Juve voleva di più: voleva l’Europa.
E infatti nonostante uno scudetto, due edizioni Supercoppa Italiana e due di Coppa Italia, uno degli higlights più significativi di Montemurro è stata la cavalcata europea di due anni anno che ha portato la squadra bianconera per la prima volta nella sua storia ai quarti di finale, eliminata solo dal Lione che poi avrebbe vinto il titolo. Lo scorso anno eliminazione nella fase a gironi, alle spalle di Lione e Arsenal, quest’anno qualificazione mancata ai calci di rigore nel play off decisivo contro l’Eintracht Francoforte.
Il rinnovo di Braghin
Si parla anche di una certa ‘dialettica’ all’interno del club. Il rapporto con il gruppo cardine delle giocatrici non sarebbe stato più così solido. Ma ci sarebbero anche alcune cessioni che Montemurro non avrebbe gradito. Non è da escludere un chiarimento con quello che è l’uomo forte del progetto femminile. Probabilmente non è un caso che all’esonero di Montemurro la società abbini anche il rinnovo del contratto di Stefano Braghin fino al 30 giugno 2027.
Questa la sua prima dichiarazione: “Ringrazio Joe a nome di tutta la famiglia Juventus per la passione e l’impegno profusi sin dal suo arrivo in bianconero, ma riteniamo che, nel miglior interesse del Club, sia necessario un cambiamento immediato. Auguriamo a Joe il meglio per il suo futuro professionale”.
Una dichiarazione nella quale sembra di rileggere gli addii della Juventus maschile a Conte, Allegri e Sarri… Con tanti ringraziamenti e mille auguri.
Braghin indirettamente nella sua prima dichiarazione ufficiale fa capire che la necessità è quella di riconquistare un posto in Europa: “Lavoreremo coniugando competitività e sostenibilità attraverso la valorizzazione di giovani talenti e con il supporto di campionesse che trasferiscano esperienza e senso di appartenenza a questi colori. Pur con l’obiettivo di essere competitivi ai massimi livelli, come impone la tradizione del nostro club, per almeno un biennio, la qualificazione in UEFA Woman Champions League e la partecipazione al relativo Group Stage saranno i nostri obiettivi principali, insieme alla valorizzazione delle nostre giovani calciatrici e alla riapertura di un ciclo vincente nei tempi più rapidi possibile”.
Insomma… un occhio al palmares ma due al bilancio.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.