La Juventus femminile perde l’accesso alla Champions League, sconfitta ai calci di rigore dall’Eintracht Francoforte
La stagione della Juventus Women comincia con una delusione cocente, la peggiore possibile. Perché da questa partita dipendevano gli equilibri e il futuro di una intera stagione. Fatali i calci di rigore dopo una partita non particolarmente bella, ma nemmeno fortunata.
La Juve capace anche di andare in vantaggio con Cantore, ma non di mantenerlo. Rischiando moltissimo fino ai penalty dove diventano farli gli errori di Beerensteyn e Nystrom sui due tiri decisivi.
Juventus-Eintracht Francoforte
La partita si gioca alle 13, sole e caldo abbastanza opprimente nel grandissimo Deutsche Bank Park Stadium, casa dell’Eintracht maschile che lo scorso anno ha giocato la Champions League. Le tedesche hanno qualche giorno in più di preparazione nelle gambe e un paio di test amichevoli in attivo. Per la Juventus è la seconda partita stagionale, la prima davvero decisiva dopo la vittoria contro il modesto Okzhetpes, strapazzato 6-0.
Per la Juventus Women la cosa più importante sarebbe quella di trovare subito il modo di sbloccare il risultato e gestire la partita quanto più possibile. Ma le cose non vanno secondo i piani previsti…
Il vantaggio della Juventus
Schierata con tutte le sue titolari, e dunque con Bonansea, Girelli e Caruso dal primo minuto e Cantore pronta in panchina, la Juventus inizia con una certa efficacia costruendo un paio di azioni interessanti. Una prima conclusione di Bonansea impegna subito il portiere tedesco Johannes. Una squadra non particolarmente chiusa quella dell’Eintracht, ma subito pronta a ripartire. Al 23’ è Gama a trovare il fondo con una delle sue percussioni che trova tuttavia ben organizzata la difesa avversaria. Pochi minuti dopo un altro cross perfetto per Bonansea che fallisce l’impatto con il pallone per una frazione di secondo. La migliore occasione al 36’ con Beerensteyn anticipato di un nulla su un’altra accelerazione di Bonansea. Subito dopo è ancora l’olandese a rendersi pericolosa con una conclusione dal limite bloccata da Johannes.
La Juventus ha il merito di giocare a un primo tempo più volitivo ed efficace ma senza sbloccare il risultato. Tuttavia al 47’ il vantaggio è indubbiamente molto meritato: conclusione nello specchio di Girelli, da azione di calcio d’angolo, e sulla corta respinta delle avversarie è Cantore, in campo da pochi minuti, a sferrare il tiro decisivo.
La rimonta tedesca
Non che l’Eintracht faccia granché: il lavoro di Peyraud-Magnin è semplicemente di ordinaria amministrazione. Tuttavia con il passare dei minuti è evidente che il ritmo della Juventus scenda per dare maggior spazio a un centrocampo dell’Eintracht sempre più intraprendente e padrone del gioco.
Un paio di azioni pericolose delle tedesche, soprattutto con Prasnikar, autrice del gol decisivo nella vittoria contro lo Slovacko, sono il prologo al pareggio tedesco che arriva al 66’: micidiale contropiede di Anyomi che trova ancora una volta Prasnikar al tap-in decisivo a porta vuota.
Finale di partita un po’ sgranato per la squadra bianconera che si limita a una conclusione insidiosa con Palis, alta.
I tempi supplementari vedono in campo due squadre assolutamente affaticate e un po’ in confusione. Tuttavia è ancora l’Eintracht a rendersi pericoloso con una gran conclusione di Dunst che scuote la traversa. Montante provvidenziale di lì a poco anche su un pallonetto di Freigang… La Juve arriva ai rigori con la sensazione di essere stata anche un po’ fortunata nonostante anche le bianconere abbiano avuto un paio di occasioni importanti per tornare in vantaggio.
Le condizioni fisiche sono quelle che sono, il rischio è grosso.
Montemurro si affida alle senatrici per risolvere il rebus dei calci di rigore. In vantaggio all’ultimo dei primi cinque tiri dal dischetto dopo un palo di Cascarino e gli errori di Pawollek (palo) ed Hanschaw (parata di Peyraud-Magnin), è Beerensteyn a fallire il penalty decisivo, quello della vittoria. Poi, a oltranza è Nystrom a farsi intercettare quello che doveva essere il settimo tiro, subito dopo la trasformazione di Wamser.
Finisce con la Juve riunita in cerchio al centro del campo a farsi coraggio per mandare giù la prima grande delusione della stagione. Sabato si ricomincia, è già campionato con la partita Pomigliano-Juve women e non c’è tempo per recriminare. Ma l’Italia perde un posto in Champions League e affida le sue uniche speranze di presenza all’interno della fase a gironi alla Roma, sorteggio in programma venerdì per conoscere le avversarie delle giallorosse.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.