Clamorosa impresa del Chelsea. Si era detto e scritto che Emma Hayes non avrebbe mai lasciato il club cui deve molto e che le deve tantissimo, senza un ultimo disperato tentativo al trofeo mancante e a lungo inseguito. La Champions League. E l’allenatrice che a fine gara riunisce commossa intorno a sé le giocatrici dopo una impresa unica, che potrebbe essere storica, è l’immagine cardine di uno primo capitolo che potrebbe risultare decisivo.
Barcellona-Chelsea 0-1
Il Chelsea non ha mai battuto il Barcellona. Così come il Barcellona quest’anno non ha mai perso. Un solo pareggio per le blaugrana che saranno anche allegra macchina da guerra ma di fatto non lasciano nemici sul campo.
Si gioca allo Stadio Olimpico del Montjuic, campo che secondo i tifosi del Barcellona, essendo questa la casa storica dei nemici cittadini dell’Espanyol, porta anche sfortuna. Sole, caldo, un po’ di vento: un impianto da 55mila persone dove i pochi posti vuoti sono foderati da un lungo drappo blaugrana. Da Londra sono arrivati oltre 500 tifosi.
Il Barcellona campione in carica non è la solita squadra schiaccia sassi. Ritmo più blando in quella che sembra essere una tattica appena un pochino più accorta. Le padrone di casa tengono palla ma non alzano il ritmo. Il Chelsea – che non ha alcun desiderio di stuzzicare il gigante – lascia fare.
La prima grande occasione è per il Barcellona, assist di Bonmatì per Salma Paralluelo che Carter chiude provvidenzialmente. Il Chelsea resta molto ordinato nella propria trequarti, senza sprecare palloni. Il Barcellona attacca, ma non fa male: sono pizzicori quelli portati dalla squadra padrona di casa che dimostra di avere più di un problema nel saltare una difesa inglese estremamente attenta.
Il pressing del Chelsea è estremamente aggressivo, uno dei dati più significativi del primo tempo e quanto poco riesca a fare il Barcellona con il pallone tra i piedi e quante volte le inglesi riescano a recuperare il gioco sul possesso palla avversario. Al 41’, clamorosamente e anche un po’ inatteso arriva il gol del vantaggio del Chelsea: una rapida combinazione porta Nusken ad offrire il pallone giusto a Cuthbert che calcia con estrema potenza. Cata Coll si tuffa ma non ci arriva. Alla prima conclusione importa il Chelsea trova anche il gol decisivo.
Il secondo tempo
Barcellona che entra in campo consapevole di non aver giocato la propria miglior partita fino a questo momento. Dal punto di vista dell’equilibrio e delle statistiche le cose cambiano, ma non in modo sostanziale. Il Barcellona continua a giocare lontano dalla zona di tiro, il Chelsea continua a fare un pressing eccellente e asfissiante, estremamente disp ioso anche da un punto di vista fisico Al 50’ l’arbitro assegna un calcio di rigore per un fallo di mano di Buchanan che rompe una gran tiro di Patri. L’arbitro, la francese Stephanie Frappart, universalmente riconosciuto come miglior arbitro al femminile della FIFA, prima concede il rigore, poi viene richiamata al VAR per verificare un fuorigioco perché dopo una lunga consultazione a bordo campo viene evidenziato. Penalty cancellato.
Non si è mai visto il Barcellona calciare a rete così poco è così male: Alexia Putellas, tenuta fino a questo momento in panchina, scalpita. Il pubblico la chiama a gran voce. Altro episodio da VAR per un atterramento ai danni di Ramirez, ma stavolta la consultazione dura molto meno, niente rigore nemmeno qui.
Paralluelo agisce lontanissimo e cerca la conclusione dalla lunga distanza, finisce alle stelle. La partita di grandissimo sacrificio la parte del Chelsea continua anche dopo gli ingressi di Putellas e Vicky Lopez al posto di una Mariona Caldentei spenta è un po’ disorientata.
Con il passare dei minuti la pressione del Barcellona si fa ancora più insistente ma anche nervosa ed estremamente frustrata. Problemi fisici rallentano gli ultimi minuti, quelli decisivi, di Bonmatì, ogni interruzione alimenta le speranze del Chelsea e rallenta l’azione di un Barcellona francamente irriconoscibile rispetto alle sue ultime prestazioni.
L’arbitro concede nove minuti di recupero, ma nonostante una pressione costante e continua Il Barcellona non produce nulla di davvero insidioso e il Chelsea grazie al gol di Erin Cuthbert si ritaglia uno spazio di prima grandezza che garantisce un buon margine di vantaggio in vista della gara di ritorno.
In vista del ritorno
Il Chelsea ha vinto il primo round con la consapevolezza non solo di poter giocare alla pari contro avversarie che ha sempre sofferto e dalle quali ha sempre e comunque perso nello spazio del doppio confronto punto ma forse addirittura, almeno questa volta virgola di dimostrarsi davvero superiore.
Il Barcellona dovrà fare un considerevole esame di coscienza sulla propria prestazione e sull’assunzione messa in campo in una partita lontanissima dagli standard d’eccellenza a cui la squadra più forte del mondo ci ha abituato, molto al di sotto di una sufficienza piena.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.