Questo pomeriggio alle 18 in uno stadio di Wembley gremito, l’Inghilterra sogna la vittoria degli Europei di calcio femminile contro la titolatissima Germania
La migliore finale possibile: tra le due migliori squadre in assoluto. Quelle che hanno segnato di più, subito di meno e che nel corso delle frenetiche cinque gare di qualificazione tra gironi, quarti e semifinali hanno dimostrato la loro superiorità.
La finale tra Germania e Inghilterra chiude in modo assolutamente perfetto i campionati europei di calcio femminile al termine di quella che senza dubbio è stata la miglior edizione di sempre. Peccato solo per l’Italia, uscita forse troppo presto.
Europei femminili, finalissima da record
Un torneo tanto straordinario meritava una finale davvero all’altezza delle aspettative. Quella di Wembley sarà una finalissima da record con 77mila persone presenti, uno stadio esaurito da giorni con una richiesta di biglietti straordinaria e senza precedenti. Il che corona un’edizione comunque da record: per spettatori, ascolto, successo mediatico sui social. Una vera e propria svolta per il calcio femminile internazionale che grazie a questa edizione degli Europei entra decisamente in una fase quanto mai globale.
Inghilterra, l’occasione più grande
Ci sono molti argomenti di straordinaria motivazione per l’Inghilterra. Un Europeo in casa è senza dubbio il primo. Il secondo sono le due finali perse in precedenza. Una a Luton, contro la Svezia. Era la prima edizione dell’Europeo di calcio femminile, 1984. Si giocava non in una sede unica ma con gare di andata e ritorno in una fase finale molto breve. L’Inghilterra perse nella gara di ritorno in casa solo ai rigori dalla fortissima Svezia. La seconda sconfitta, molto più recente è decisamente più amara e pesante: un sesso 2-6 contro la Germania che brucia ancora. La finale con il maggior distacco di sempre. Per il CT Sarina Wiegman è la seconda finale consecutiva dopo quella vinta con l’Olanda nel 2017.
Inghilterra-Austria 1-0
Inghilterra-Norvegia 8-0
Inghilterra-Irlanda del Nord 5-0
Inghilterra-Spagna 2-1 dopo i tempi supplementari
Inghilterra-Svezia 4-0
Germania, abitudine consolidata
Questa è la 13esima edizione di un Europeo di calcio femminile. La Germania ha preso parte a 11 fase finale, vincendone otto. In finale la squadra tedesca non ha mai perso: solo finali vinte per il Die Nationalelf. Una squadra che ha giocato partendo da outsider e guadagnando consapevolezza e autorevolezza partita dopo partita. Una cosa è certa: se la Germania è la favorita, soprattutto per una questione non solo tecnica, ma anche di precedenti e di tradizione, il divario non è quello del 2009. Ancora assente Klara Bühl, positiva al Covid e costretta a saltare dopo la semifinale anche la finalissima.
Germania-Danimarca 4-0
Germania—Spagna 2-0
Germania-Finlandia 3-0
Germania-Austria 2-0
Germania-Francia 2-1
Le dichiarazioni di Wegman e Voss Tecklenburg
Queste le parole di Sarina Wiegman, CT dell’Inghilterra: “La Germania ha fatto un lavoro incredibile nel corso degli anni. Hanno faticato un po’ intorno al 2017, ma ora sono tornate totalmente al massimo della loro potenzialità. Ma anche noi siamo cresciute e giochiamo in casa. Abbiamo fatto davvero bene in questo torneo proprio come la Germania. Quindi penso che sarà una grande partita”.
Le ultime dichiarazioni di Martina Voss-Tecklenburg, CT della Germania: “C’è un’idea chiara di Sarina Wiegman e del suo staff tecnico su come vogliono giocare a calcio. Hanno molta velocità, molta fiducia e hanno diversi giocatori pericolosi sotto porta. Cercano sempre di arrivare al tiro tra cross, conclusioni dalla distanza e calci piazzati. Ganno una buona presenza fisica, hanno tutto quello che serve a una squadra per vincere una partita. Sono imbattuti da molto tempo e vivono un momento straordinario”.
Le formazioni, il programma di gara
Si gioca alle 18 allo stadio londinese di Wembley, davanti a uno stadio esaurito in ogni ordine di posti. Arbitra l’ucraina Kataryna Monzul. Diretta su RAI Due e SKY Sport con streaming su RAI Play e SKY Go.
Inghilterra: Earps; Bronze, Bright, Williamson, Daly; Stanway, Walsh; Mead, Kirby, Hemp; White
Germania: Frohms; Gwinn, Hendrich, Hegering, Rauch; Magull, Oberdorf, Däbritz; Huth, Popp, Brand.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.