Tagli sulle pensioni nel 2025. Addio agli aumenti e alla pensione anticipata, torna la Fornero? Le ipotesi di riforma del governo Meloni.
Di riforma pensioni in Italia non si parla più, nonostante l’arrivo delle elezioni dove solitamente si fanno promesse di modifica. Il motivo, come vi abbiamo detto più volte è la mancanza di risorse. Ma c’è di più: la spesa pensionistica in Italia è aumentata troppo, per questo l’anno prossimo l’esecutivo dovrà tagliarla. Vediamo come e quando, sulla base di quello che sappiamo finora.
Riforma pensioni 2025: ipotesi tagli
Sulla base di quanto indicato nel Def 2024 del governo Meloni si intuisce che ci saranno una riduzione della spesa sulle pensioni. In alcuni casi abbiamo delle certezze, come il mancato adeguamento degli assegni di importo medio o alto, in altre delle ipotesi di riforma. In tutto sono 5 i possibili tagli sulle pensioni 2025, esaminiamoli caso per caso.
1- Stop rivalutazione delle pensioni più alte
In base alle indicazioni fornite nel documento di economia e finanza, nel 2025 i trattamenti pensionistici di importo più alto non saranno adeguati del tutto o in parte. Di fatto bloccando gli aumenti lo Stato spenderà meno, ma molti beneficiari (quelli con importo oltre 4 volte il trattamento minimo) non avranno la rivalutazione totale della pensione, come già accaduto nel 2024. Questo stop non riguarda però le pensioni minime a cui si applica anche l’anno prossimo l’aumento al 100%.
Per approfondire: Aumento pensioni 2025 calcoli
2- Cancellazione o modifica delle quote
Cambia anche la flessibilità in uscita dal lavoro con lo stop o la modifica delle pensioni anticipate 2025. In particolare il meccanismo delle quote potrebbe sparire o cambiare. Dall’attuale quota 103 (62 anni di età e 41 di lavoro) si potrebbe passare a quota 104 (63 di età + 41 contributivi) o nel caso di cancellazione direttamente ai requisiti previsti dalla pensione di vecchiaia. In pratica resterebbe solo la legge Fornero per il pensionamento, senza la possibilità di lasciare il lavoro anticipatamente.
3- Azzeramento di opzione donna
Questo scivolo già fortemente ridimensionato nel 2024 potrebbe sparire definitivamente o avere requisiti più stringenti. Attualmente consente di lasciare il lavoro con 61 anni e 35 di contributi, ma solo per le caregiver, disoccupate o invalide. Tuttavia secondo le ultime pensioni news nel 2025 permetterà di lasciare prima il lavoro alle donne solo in rari casi o non lo consentirà affatto.
4- Diminuzione assegni con calcolo contributivo
Il calcolo della pensione non avverrà più con il calcolo contributivo puro, riducendone di fatto l’importo mensile erogato dall’Inps. Già oggi oltre il 50% dei trattamenti pagati ogni mese risulta inferiore a 750 euro e con questo ulteriore taglio, il numero dei pensionati sotto questa soglia potrebbe aumentare, al fine di recuperare soldi per le casse dello stato.
5- Cambia l’età per andare in pensione
C’è poi l’aumento dell’età pensionabile che però non dovrebbe scattare immediatamente nel 2025, ma in data successiva (probabilmente dal 2026) salvo novità nella prossima legge di bilancio. Ciò significa che potrebbero servire più dei 67 anni attualmente previsti per il pensionamento.
Questi in sintesi i tagli del governo Meloni nella riforma pensioni a partire dal 2025. Ricordiamo che al momento si tratta solo di ipotesi, che però trovano già una prima conferma nel Def del governo, quindi salvo modifiche nei prossimi mesi saranno approvate. Tuttavia per l’ufficialità bisogna attendere l’approvazione della manovra finanziaria prevista in autunno.
Vedi anche:
- Quante settimane servono per andare in pensione
- Quando andrò in pensione esempi
- Lavorare in pensione consigli e regole
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web