Quando vanno in pensione i lavoratori autonomi? Dagli artigiani alle partite iva fino ai liberi professionisti. Ecco i requisiti per le pensioni donne e uomini.
Pensioni lavoratori autonomi, a che età vanno in pensione in Italia? Nel 2022 chi lavora in proprio ha diverse opzioni per raggiungere la pensione, a patto di avere un certo numero di anni di contributi versati.
Vediamo quindi caso per caso, quanti contributi servono per andare in pensione anticipatamente o per anzianità .
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Pensione lavoratori autonomi, requisiti
Come previsto dalla legge sia per i lavoratori dipendenti che per quelli autonomi, è possibile andare in pensione in primo luogo al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Vale a dire rispettando i requisiti attualmente previsti dalla Legge Fornero, ovvero 67 anni di età a prescindere dai contributi versati (se superiori a 20).
Viceversa per la pensione anticipata standard servono 42 anni e 10 mesi di versamenti previdenziali. Ciò significa che i lavoratori autonomi che nell’arco della loro carriera lavorativa hanno raggiunto questo requisito possono andare in pensione, a prescindere dall’età anagrafica.
Pensioni autonomi con 38 anni di contributi
Dopo aver visto le possibilità per la pensione tradizionali, veniamo ora a quelle per lasciare anticipatamente il lavoro. Partendo da quota 102 che fino al 31 dicembre 2022, permette di andare in pensione se si possiedono 64 anni di età e almeno 38 di contributi versati.
Tale meccanismo è valido sia per i dipendenti che per gli autonomi, in attesa che arrivi la tanto attesa riforma delle pensioni. Ma almeno fino alla fine dell’anno in corso sarà ancora utilizzabile.
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Pensioni donne autonome con 35 anni di contributi
Le lavoratrici autonome, incluse quelle con partita iva e le libere professioniste possono andare in pensione anticipatamente se in possesso dei requisiti previsti da opzione donna.
Si tratta dello scivolo pensionistico che consente di lasciare il lavoro con 59 anni di età anagrafica (58 per le dipendenti) e almeno 35 di contributi versati. Ricordiamo che si tratta di una misura che riguarda solo le lavoratrici, quindi non utilizzabile per gli uomini.
Pensioni autonomi con 30 anni contributivi
In casi particolare è possibile lasciare il lavoro anche con 30 anni di contributi versati, ma con almeno 63 anni di età . Questo grazie all’Ape Sociale, ovvero un sussidio economico che accompagna il lavoratore al raggiungimento dell’età pensionabile. Tuttavia solo per categorie che hanno bisongo di una particolare tutela, dai disoccupati ai lavoratori con disabilità pari o superiore al 74% oppure per chi svolge lavori gravosi.
Infine, la pensione si può raggiungere anche con 20 anni contributivi, ma in questo caso bisognerà raggiungere il requisito dell’età , ovvero 67 anni per percepire un assegno minimo.
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Quanto prende di pensione un lavoratore autonomo
Dopo aver visto le varie opzioni a disposizione per gli autonomi (come artigiani, commercianti ma anche liberi professionisti) per andare in pensione, chiudiamo con un cenno su quanto spetta di pensione.
Esattamente come accade per le pensioni dei dipendenti, anche in questo caso non esiste un calcolo applicabile ad ogni lavoratore. L’importo dell’assegno pensionistico percepito infatti dipenderà dal numero e dalla quantità di contributi versati durante la carriera lavorative. Certamente l’importo sarà più elevato per chi raggiunge i requisti della pensione di vecchiaia oppure quelli per la pensione anticipata standard.
Viceversa per chi decide di lasciare il lavoro utilizzando uno degli scivoli pensionistici attualmente previsti dalla legge riceverà un assegno decurtato. In altre parole con quota 102, opzione donna o Ape sociale si andrà prima in pensione, ma si riceverà un trattamento previdenziale più basso dall’Inps.
Queste le principali informazioni su quanti anni servono per andare in pensione per i lavoatori autonomi nel 2022. Ma per sapere con certezza quando potrete raggiungere i requisiti necessari e quanto riceverete, vi consigliamo di rivolgervi ad un caf che potrà valutare al meglio la vostra situazione contributiva.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web