Tic Tac è il primo singolo della talentuosa cantautrice 18enne Serena Di Palma. Un intenso brano pop che riflette sullo scorrere del tempo. Ne abbiamo parlato con lei.
Serena Di Palma lancia il suo primo singolo “Tic Tac”. Un esordio interessantissimo per la cantautrice 18enne, con un brano che riflette sul trascorrere del tempo. Un tema che, soprattutto in questo periodo, riguarda fortemente tutte e tutti noi. Una canzone pop dal testo profondo e dall’interpretazione intensa e autentica.
Una voce e una penna, quella di Serena Di Palma, sicuramente da tenere d’occhio e seguire in futuro. Anche per questo abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con lei, parlare di musica e canzoni, della sua passione per le lingue, della vita e ovviamente… del tempo. Ecco l‘intervista.
Serena Di Palma – Tic Tac
Intervista a Serena Di Palma
Il tema del tempo è da sempre uno dei temi più importanti per riflessioni e creazioni poetiche e artistiche. Com’è nata “Tic Tac”?
Tic Tac è nata nel lungo periodo di chiusura che abbiamo affrontato durante l’ultimo anno. Da adolescente mi sono sentita privata di alcune esperienze fondamentali e ho capito che dovevo apprezzare ogni secondo e non lasciarne scappare neanche uno perché il tempo corre e noi persone camminiamo, l’unico modo per stare al passo è godersi ogni attimo.
Nella tua vita ritieni più importante il passato, il presente o il futuro?
Il presente! perché è l’unico che possiamo cambiare. Il passato è andato, può solo essere d’insegnamento e il futuro non si sa che forma avrà, quindi non è discutibile.
Cosa ne pensi dei talent? Ti piacerebbe partecipare?
Penso che siano un bel trampolino di lancio se affrontati nel momento giusto e con la giusta preparazione. Mi piacerebbe molto partecipare.
Che ruolo ha la musica nella tua vita?
Ho iniziato a cantare da piccolissima e non ho un’alternativa alla musica. Per me se non c’è musica non c’è vita. È il motore che porta avanti le emozioni e il mezzo che mi permette di condividerle con gli altri.
Ci puoi parlare della tua passione per le lingue?
Certo! Anche questa passione nasce da bambina ed esattamente come per la musica il mio amore per gli idiomi nasce nell’ottica della comunicazione. Provo tante emozioni diverse e mi piace condividerle con quante più persone possibile, trovo nelle lingue il modo per comunicare a 360 gradi.
Secondo te ci sono lingue più o meno adatte alla scrittura di canzoni? E quale lingue preferisci per cantare?
Sì, a mio avviso ci sono lingue più musicali di altre. Mi piace molto cantare, oltre all’italiano, anche in portoghese e francese.
Hai paura dell’esposizione mediatica? Penso ad esempio a possibili haters sui social, cose così. Fenomeni con i quali più o meno tutti gli artisti – e le donne in particolare – prima o poi si trovano a dover fare i conti.
Non ho paura, penso che imparare a non farsi buttare giù dalle critiche sia una bella sfida per la propria forza. Poi oltre all’odio sui media c’è anche tanto amore e per l’amore vale sempre la pena metterci la faccia.
Ti interessa la politica? Pensi che sia importante per i giovani occuparsene, anche solo tenendosi informati?
Mi interessa molto, dopo il liceo vorrei iscrivermi alla facoltà di scienze politiche internazionali. Credo che sia molto importante per i giovani perché è l’unico mezzo che abbiamo per poter cambiare ciò che non ci piace del nostro paese.
Nel pop italiano stanno emergendo sempre più artisti molto giovani, e finalmente fra questi ci sono anche molte donne. Tu come vedi la situazione musicale italiana contemporanea?
Ci sono molti progetti interessanti in Italia, la musica sta facendo grandi passi verso l’internazionalità, pur mantenendo la matrice italiana che ci contraddistingue e a me fa molto piacere.
Quali sono gli artisti italiani che ti piacciono e ti ispirano di più?
Il “mio” artista per eccellenza è Massimo Ranieri, per me fonte di ispirazione da quando ho memoria. Per quanto riguarda la scrittura, invece, Fabrizio De Andrè è secondo me il poeta massimo. Del panorama attuale apprezzo molto Gaia Gozzi e Achille Lauro.
Un artista, uomo o donna, con cui ti piacerebbe collaborare?
Forse Achille Lauro, perché è molto creativo, proprio come me.
Ci puoi dire le tue 5 canzoni del cuore, italiane e straniere, anche del passato?
Questa è una domanda bella difficile. Le mie canzoni del cuore sono tantissime, se dovessi sceglierne 5 sarebbero:
- ‘O surdato nnammurato, che dedico a mio nonno
- Ragazza di campagna, perché la canticchia sempre il mio papà
- Sogna ragazzo sogna, perché mi accompagna quando ho bisogno di ricordare quanto sia bello sognare
- Ragazza paradiso, perché mi emoziona tanto
- Niente di più stupido di sognare, perché mi ricorda mia sorella
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Che tipo di canzoni ti piacerebbe scrivere?
Per il futuro vorrei che la musica diventasse il mio lavoro. Mi piacerebbe scrivere canzoni impegnate, per avvicinare messaggi importanti ai giovani.
Tornando al discorso del tempo… come stai vivendo questo ormai lungo periodo di pandemia? Sia come artista sia come donna.
Come ho detto all’inizio, da ragazza di 18 anni sto vivendo questo periodo con un forte senso di privazione, ma come artista sto trovando la gioia di essere ispirata dalle cose quotidiane. Spero di ritornare presto alla normalità, per mettere in pratica ciò che questo anno mi ha insegnato.
Potete seguire Serena su Instagram https://instagram.com/sery_dipalma e Facebook https://www.facebook.com/serydipalma/
Vedi anche:
- La musica mi libera dalle insicurezze intervista a Michelle
- Canzoni del momento
- Canzoni italiane del momento
- Canzoni da dedicare alla migliore amica
- Frasi belle da canzoni
- Canzoni rap d’amore