Il capitano storico della Nazionale femminile italiana Sara Gama resta a casa e non parteciperà al Mondiale: “Scelta tecnica” dice il CT Bertolini, ma ci sono polemiche. I motivi dell’esclusione
Se c’era un nome da considerare certo in vista della spedizione italiana in Australia e Nuova Zelanda in vista del Mondiale di calcio femminile era proprio Sara Gama.
Una questione di esperienza, di prestigio, di continuità rispetto al percorso tra qualificazioni ed Europeo. Ma il capitano storico del calcio italiano, in bianconero e in Nazionale resterà a casa.
Chi è Sara Gama: le origini
Con 132 presenze in Azzurro (sette i gol) Sara Gama è la calciatrice italiana con il più alto numero di convocazioni tra quelle in attività, più della metà quelle coronate con la fascia da capitano. Cui bisogna aggiungere le presenze con la nazionale giovanile in una carriera internazionale iniziata ormai da diciotto anni.
Nata a Trieste, 34 anni, madre italiana e padre di origine congolese, Sara Gama è stata una delle grandi testimonial del calcio femminile italiano. Merito della sua lunga carriera agonistica, culminata con una tre stagioni al Paris Saint Germain prima di tornare al Brescia e di vincere tutto con la Juventus women dei record, dal 2017 a oggi.
Un gran fisico, una notevolissima esperienza. Ma anche la capacità di apparire, di comunicare, di non essere mai banale. Sara Gama, in un paese che ha sempre parlato poco e malvolentieri di calcio femminile, ha avuto la capacità di esporsi e a volte anche di imporsi diventando un personaggio che al movimento italiano ha fatto decisamente molto comodo per diversi anni, guadagnandosi spazi sui giornali e non poche copertine. È laureata in lingue, parla inglese, francese e spagnolo.
I motivi dell’esclusione di Sara Gama
Inutile dire che l’esclusione di una giocatrice tanto simbolica abbia creato un notevole rumore. Basti pensare che nelle ultime ore persino BBC ed Equipe, oltre alla CNN hanno scritto ampi focus su questa vicenda. Duole dirlo, ma questo Mondiale di calcio femminile fa molta più notizia all’estero che in Italia.
Dunque, nel corso della sua prima conferenza stampa della seconda fase del raduno, Milena Bertolini non può ignorare questa vicenda: “Non si prendono decisioni del genere a cuor leggero? È stato difficile, ma fa parte dei compiti del mio ruolo. Ho il diritto e dovere di fare delle scelte che ritengo siano le migliori per il movimento. La scelta è prevalentemente non solo tecnica e tattica ma anche, ci sono delle giovani che stanno crescendo. Nella mia idea e proposta di calcio ci sono giocatrici che credo siano più avanti da un punto di vista fisico”.
Si parla di una Italia calcio femminile più offensiva, più veloce e capace di gestire le ripartenze con maggiore aggressività, forse addirittura con Girelli in posizione di play d’attacco. Sara Gama ha indubbiamente caratteristiche diverse, non peggiori né migliori. Semplicemente diverse.
Milena Bertolini ammette che Sara non l’abbia presa bene: “Mi sono presa tutto il tempo che potevo, e ho deciso all’ultimo momento. Quando ho fatto la mia scelta la prima persona che ho chiamato è stata lei. Volevo essere certa. Non esistono tempi migliori o peggiori”.
Il messaggio di Sara Gama
Una volta ufficializzata la scelta anche Sara Gama ha deciso di parlare e di esprimere la propria delusione: “Dopo essere stata preconvocata e aver svolto la preparazione fisica ricevuta, al pari delle mie compagne, dallo staff della Nazionale per mantenere la condizione ottimale che avevo raggiunto negli ultimi sei mesi di lavoro con il mio club, ho appreso soltanto tre giorni fa che non farò parte della rosa che partirà per il Mondiale in Australia e Nuova Zelanda
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Nutro da sempre grande rispetto dei ruoli e, da professionista, accetto la scelta della Commissaria Tecnica, nonostante l’amarezza di queste ore difficili per le modalità e i tempi con cui questa decisione mi è stata comunicata”
Sara Gama è assente in quello che sarebbe stato il suo ultimo mondiale: “Ho dato tutto nei diciotto anni passati in Nazionale, da quando ho indossato per la prima volta la casacca azzurra nel 2005, con l’Under 17 prima e, dal 2006, con la Nazionale maggiore. Ho passato da capitana momenti di grande gioia come la vittoria dell’Europeo Under 19 nel 2008, il ritorno al Mondiale dopo 20 anni nel 2019, questa storica seconda qualificazione consecutiva alla massima competizione. Non sono mancati anche momenti di difficoltà, ma li ho attraversati sempre con l’orgoglio di rappresentare il mio Paese.
Non mi sono mai tirata indietro, nemmeno di fronte ai problemi fisici che avrebbero potuto scoraggiarmi, come quelli che purtroppo mi hanno condizionato all’ultimo Europeo. Ho sempre cercato di essere un esempio, di trasmettere la professionalità, l’entusiasmo e l’orgoglio necessari per rappresentare nel miglior modo possibile la Nazionale Italiana, lavorando dentro e fuori dal campo per tenere unito il gruppo e continuare a crescere insieme. Ho lottato assieme alle mie compagne e a chiunque ci abbia supportato in questi anni per cercare di vedere riconosciuti uguali diritti e dignità all’intero movimento calcistico femminile nel nostro Paese. Con questo bagaglio e con questo spirito, mettendomi completamente a disposizione della CT e della squadra, mi sono preparata per poter dare il mio ultimo contributo da capitana alla Nazionale. Purtroppo, non sarà possibile. Resto comunque orgogliosa del percorso di crescita e dei risultati raggiunti dentro e fuori dal campo e continuerò a spendermi in prima persona per il bene di questa maglia e dello sport a cui ho dedicato tutta me stessa”.
Sara Gama: si pensa a un altro ruolo
Si parla della presenza di Sara Gama in Australia e Nuova Zelanda al seguito della spedizione azzurra, ma non in ambito tecnico: “Assieme ai vertici federali, che ringrazio per gli attestati di stima e di rispetto ricevuti, rifletteremo nell’interesse esclusivo della Nazionale Azzurra sull’idea di far parte della spedizione, in modalità e vesti differenti e da definire. Certamente continueremo a lavorare insieme per la crescita del nostro movimento. E come sempre il più grande in bocca al lupo alle mie compagne, specialmente a quelle che mi hanno accompagnato nei tratti più lunghi di questo viaggio, in cui abbiamo scritto la storia di questo sport”.
L’Italia prosegue il suo lavoro a Riscone di Brunico fino a giovedì. Poi il trasferimento a Ferrara dove sabato alle 18.15 si gioca l’ultima amichevole contro il Marocco prima del Mondiale e della partenza, fissata per il 5 luglio. Primo allenamento ad Auckland con il gruppo ridotto di atlete l’8 luglio. Il 10 la presentazione del roster di 23 giocatrici iscritte al Mondiale che potrà essere variato in caso di infortuni e indisponibilità fisiche entro le 8 del mattino del 23 luglio.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.