La conclusione dei Mondiali di calcio femminile segna un profondo spartiacque per tutto il movimento. Ecco perché
Il Mondiale femminile 2023, il nono ufficialmente riconosciuto dalla FIFA, è agli archivi. E anche se l’unica cosa che molti ricorderanno è semplicemente la prima vittoria della Spagna, i temi di interesse sono molti e diversi.
Una vittoria quella della Spagna assolutamente netta e strameritata che spicca in un mondiale che passerà alla storia anche per la sua qualità .
Mondiali femminili, mai così tante squadre
Spesso si critica il fatto che tante competizioni internazionali si siano allargate in modo così significati. Trentadue squadre per il Mondiale femminile sembravano eccessive. E invece le squadre che inizialmente sembravano considerate materasso tanto comode non erano. Tra tutte le partecipanti solo Haiti e Vietnam hanno perso le proprie tre partite della fase a gironi senza segnare nemmeno un gol. Molte esordienti assolute si sono comportate davvero bene: il Marocco, incredibilmente, ha eliminato la Germania arrivando agli ottavi di finale.
Se le squadre europee tornano a giocare un ruolo dominante, era da vent’anni che non si verificava una finale tra due nazionali appartenenti alla UEFA, spicca la crescita dei movimenti di Africa (ben tre squadre agli ottavi) e Centroamerica con un naturale ridimensionamento delle scuole cosiddette storiche – Norvegia e Stati Uniti su tutte – a vantaggio delle realtà emergenti. Perché come la vittoria della Spagna vanno sottolineati anche gli exploit della Colombia, della Giamaica e dell’Australia padrona di casa.
Livello alto, tante giovanissime
É stato il Mondiale di calcio donne che si è segnalato per un saldo gol eccellente. E non perché le difese fossero più scarse. Ma solo perché le squadre hanno considerevolmente aumentato la propria percentuale di gioco e di tiri. Anche in questo senso la vittoria della Spagna è un segnale: ha vinto la squadra che ha segnato di più e che ha concluso più volte verso la porta avversaria nonostante una pesante sconfitta (0-4) contro il Giappone nella fase a gironi. Un atteggiamento votato alla proposta di gioco che è stato ripagato anche dal pubblico che ha dimostrato di apprezzare le squadre in grado di farsi ammirare per la qualità delle sue azioni offensive. In tutto 164 gol in 64 partite…
La nostra Giulia Dragoni, 16 anni, una predestinata che sicuramente avrà modo di crescere ancora moltissimo e che è solo alla sua prima esperienza internazionale, è solo la più giovane in assoluto di un mondiale che vanta un’età media notevolmente più bassa rispetto alle edizioni precedenti. E anche qui… La Spagna che vince è anche una delle squadre più giovani in assoluto dell’intero torneo. Ma ci sono state anche Linda Caicedo e Ana Guzman (18 anni), la portoghese Kika Nazareth (19), la costaricana Sheika Scott (16 anni) e la promettentissima Casey Phair, la più giovane di sempre a esordire in un Mondiale femminile con i suoi 16 anni e 28 giorni.
 Finale Mondiali record di pubblico
La finale tra Spagna e Inghilterra è stato il fatto televisivo sportivo più visto dell’anno, eccezion fatta per la finale di Champions League tra Manchester City e Inter e il Super Bowl. In Inghilterra solo l’incoronazione di Carlo III ha fatto più pubblico. In Cina per una sola partita la TV nazionale ha contato 50 milioni di telespettatori. Dati che fanno purtroppo impallidire le poche decine di migliaia di spettatori che nel nostro paese hanno continuato a seguire l’evento anche dopo l’eliminazione dell’Italia. Il tutto in una edizione che ha venduto quasi un milione e mezzo di biglietti polverizzando qualsiasi record precedente che riguardi le competizioni femminili.
I numeri…
Il Mondiale di calcio consegna alle varie federazioni un calcio femminile mai così popolare. Lo dimostrano i post e l’enorme valore dei contenuti diffusi sui social. Centinaia di milioni di tweet, messaggi, foto, immagini e meme. Una base concreta sulla quale continuare a lavorare. Per molte federazioni il futuro è ora. Anzi… è già cominciato.
L’Australia ha lanciato un programma di incentivazione senza precedenti finanziato dal governo pronto a investire 128 milioni di dollari in programmi destinati a scuole, università e club periferici.
Gli Stati Uniti, dopo lo smacco della eliminazione agli ottavi – mai così male la rappresentativa che ha vinto di più – è pronta a ripartire puntando proprio sulla prossima edizione del Mondiale, in programma nel 2027 e non ancora assegnato. Un percorso che vedrà l’Italia femminile ricominciare da capo, se non da zero, da un movimento quasi completamente da ricostruire e rilanciare. Non senza motivi di difficoltà …
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.