Cassa integrazione Covid, come funziona, domanda, requisiti e quando viene pagata la cassa integrazione in deroga
Il decreto cura Italia prevede la cassa integrazione per quei lavoratori dipendenti che in questo momento non possono lavorare a causa del Covid 19.
Sono tanti i lavoratori che si trovano in questa condizione, perché non possono svolgere lo smart working direttamente a casa. Perciò cerchiamo di capire, in questo articolo, come funziona la nuova cassa integrazione e in percentuale quanto spetta loro di stipendio.
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Cassa integrazione covid 19 come funziona
Il decreto del governo Conte, per fronteggiare l’emergenza covid-19, propone i seguenti ammortizzatori sociali per chi non può lavorare attualmente:
- nuova cassa integrazione ordinaria, per aziende con molti dipendenti o che stanno già utilizzando trattamenti di integrazione straordinari.
- Cassa integrazione in deroga per tutte le aziende, senza limitazioni di dipendenti, anche per quelle che ne hanno uno solo.
Questi strumenti spettano dunque a tutti i lavoratori dipendenti, che momentaneamente non lavorano. Il periodo massimo di applicazione in ogni caso è pari a 9 settimane, mentre le modalità di accesso a tali strumenti sono semplificate. Vediamo in cosa consistono, nel paragrafo che segue.
Cassa integrazione covid 19, come fare domanda
La domanda per la nuova cassa integrazione può essere presentata per i periodi a partire dal 23 febbraio, utilizzando la nuova causale denominata “Covid-19 nazionale”. Nel caso della cassa integrazione non è il lavoratore dipendente a dover fare domanda, ma è l’azienda attraverso il portale web dell’Inps.
La procedura in questo caso è semplificata, visto che le aziende non devono fornire prove per l’evento né segnalare le date per la ripresa dell’attività lavorativa. Per questo, in allegato alla domanda, non si devono fornire relazioni tecniche, ma solo l’elenco dei lavoratori beneficiari.
Il termine per la sua presentazione è individuato nella fine del quarto mese successivo rispetto a quando è stata interrotta l’attività lavorativa per il coronavirus. L’unico requisito che devono avere i lavoratori è quello di essere dipendenti dell’azienda richiedente, alla data del 23 febbraio 2020.
Viceversa la cassa integrazione in deroga viene concessa dalla regione o dalla provincia autonoma. In tal caso l’azienda operante in un’unica regione, che ha interrotto la sua attività per via dell’emergenza coronavirus, dovrà farne richiesta a questa per il suo conseguimento.
Quindi, ad esempio un’azienda di 4 dipendenti calabrese, dovrà fare domanda alla Regione Calabria per ricevere la cassa integrazione in deroga.
Cassa integrazione, percentuale stipendio: quanto spetta?
Detto di come funziona la cassa integrazione prevista dal decreto cura Italia e di come fare domanda, vediamo quanto spetta ai lavoratori con essa. Ai dipendenti in cassa integrazione spetta una percentuale pari all’80% dello stipendio percepito, comprensiva di eventuali ratei di mensilità aggiuntive, ma non oltre le 40 ore settimanali.
Quindi, per fare un esempio, un lavoratore che percepisce uno stipendio di 1.000 euro, con la cassa integrazione riceverà 800 euro mensili.
Durante questo periodo, il dipendenti può svolgere altri lavori, ma senza superare il limite di 3.000 euro di guadagni. Se lo fa o presta altre attività lavorative, senza darne comunicazione all’Inps, vedrà decadere il diritto di ricevere la prestazione economica.
Si tratta dunque di un’indennità importante in questo periodo e, conti alla mano, di importo quasi sempre superiore ad un congedo parentale (che prevede una retribuzione del 50%). Inoltre, per molti territori martoriati da una crisi economica, oltre che dal virus, come ad esempio la Lombardia, la cassa integrazione è uno strumento imprescindibile per salvaguardare i redditi dei lavoratori dipendenti.
Per quanto riguarda i pagamenti questi dovrebbero avvenire entro aprile, così come dichiarato da Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico.
E’ tutto per ciò che concerne percentuali e modalità di richiesta della la cassa integrazione prevista dal decreto Cura Italia. Se volete avere ulteriori informazioni su questo tema vi invitiamo a leggere e scaricare l’allegato 1 sulla cassa integrazione fornito dell’Inps.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web