Bonus 100 euro spetta a tutti i lavoratori con dichiarazione sotto i 40mila euro. Ecco quando si prendono i 100 euro netti in busta paga
Il bonus 100 euro in busta paga rientra fa le misure a sostegno dell’economia stabilite dal governo Conte nel decreto Cura Italia.
Si tratta di un sostegno economico che verrà accreditato in aggiunta allo stipendio mensile normalmente erogato, per alcune tipologie di lavoratori. Scopriamo dunque, in questo articolo, a chi spetta tale somma e quando si prende.
Bonus 100 euro: a chi spetta, requisiti
Il contributo economico pari a 100 euro spetta a tutti i lavoratori dipendenti che hanno continuato a lavorare in sede, nonostante l’emergenza sanitaria del Coronavirus. Quindi riguarda chi, per esigenze di produzione delle aziende e dell’Italia intera, non ha potuto lavorare da casa.
A questi lavoratori il governo offre 100 euro in più di stipendio. Tale cifra rappresenta un premio che interessa  sia i dipendenti pubblici che quelli del settore privato. Il requisito per riceverla è quello di aver lavorato in sede per tutto il mese di marzo. Inoltre, esiste anche un requisito economico, infatti il lavoratore non deve avere un reddito da lavoro annuo superiore a 40.000 euro.
Per chi ha lavorato in sede solo durante alcuni giorni a marzo, senza completare il mese, il bonus spetta comunque ma rapportato ai giorni. In altri termini non riceverà 100 euro, ma un ammontare minore. Se ad esempio ha lavorato in sede la metà dei giorni lavorativi previsti a marzo, riceverà il 50% del bonus, ossia 50 euro in più.
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Bonus 100 euro covid: quando si prende?
Il bonus 100 euro è un contributo una tantum e al momento il decreto cura Italia lo prevede solo per il mese di marzo 2020.
Non c’è bisogno di richiederlo, ma viene accreditato automaticamente dal datore di lavoro in busta paga. Egli deve corrispondere i 100 euro in aggiunta alla retribuzione, a partire dal mese di aprile 2020 o entro il termine delle operazioni di conguaglio di fine anno. Quindi il bonus 100 euro, dovuto al covid 19, si prende a partire dal mese di aprile.
In pratica i datori di lavoro anticipano l’erogazione di questa somma nei confronti dei dipendenti, per poi recuperarla in compensazione sulle tasse da versare all’erario. Ovviamente per i dipendenti pubblici non c’è bisogno di questa operazione, visto che sono già retribuiti dalle casse dello stato.
Il contributo non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente, questo significa che non è conteggiato nella dichiarazione dei redditi. Si tratta di un bonus esentasse, infatti il lavoratore riceverà 100 euro netti in più busta paga.
100 euro bonus, anche nei prossimi mesi?
Se la situazione di emergenza legata al coronavirus dovesse protrarsi nel tempo, questa misura potrebbe essere rinnovata anche per aprile e nei mesi seguenti.
L’esecutivo, per bocca del premier Conte e di ministri come quello dell’economia Gualtieri, ha già parlato della possibilità che il blocco attualmente in corso continui anche oltre il 3 aprile. Questo perché i numeri dei contagi e dei decessi causati dal virus, purtroppo è ancora elevatissimo nel nostro paese.
Di certo però continuando così l’economia avrà bisogno di ulteriori interventi, in grado di sostenere il reddito dei lavoratori. Come ad esempio il rinnovo di questo bonus da 100 euro per i dipendenti in sede o l’indennità da 600 euro prevista per le partite iva.
Staremo a vedere se sarà così, ma ovviamente tutti ci auguriamo che non ce ne sia bisogno, perché questo vorrebbe dire il ritorno alla normalità . Tuttavia, almeno per ora, non si intravede la fine di questo momento difficile per l’Italia intera e le difficoltà per chi lavora restano molte.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web