Bonus spesa comuni Dl Ristori. Dalle città come Napoli, Roma e Torino fino ai piccoli comuni. Ecco quali sono i requisiti e come funziona il buono spesa famiglie.
Bonus spesa comuni, è una delle misure contenute nel DL ristori, a sostegno delle famiglie in difficoltà a causa della crisi provocata dal Coronavirus. Si tratta di un buono finanziato con 400 milioni di euro, da suddividere fra tutti i comuni d’Italia, dalle grande città fino ai comuni più piccoli.
Approfondiamo tutti gli aspetti legati a questo bonus: come funziona, quali sono i requisiti per riceverlo e quando arrivano i soldi.
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Bonus spesa comuni: importi, domanda
Il buono spesa, come già avvenuto nella scorsa primavera, rappresenta un contributo gestito dai comuni, che permetterà alle famiglie in difficoltà economica di acquistare cibi, bevande e altri beni di prima necessità . Il suo ammontare è compreso fra 300 e 500 euro.
I fondi del buono spesa, una volta assegnati ai comuni, in base al numero di abitanti e agli indici di povertà , saranno erogati direttamente dagli enti. Per questo ogni comune deve predisporre una procedura di assegnazione.
In altre parole i cittadini dovranno far riferimento alle regole stabilite dal proprio comune di residenza per accedere al bonus. Infatti, i sindaci stabiliranno chi può partecipare e l’iter da seguire per presentare la domanda (online o cartacea), nonché la data di scadenza.
Quindi per esempio bisognerà fare riferimento al bonus spesa comune di Napoli, per chi vive nella città campana. Al bonus spesa Genova per chi vive nella città ligure, a quello dei comuni di Roma e Milano e via dicendo. Tuttavia il buono non spetta solo alle città , ma anche ai piccoli comuni. Quindi non preoccupatevi se vivete in uno di questi, perché potrete comunque ottenere il buono, se possedete i requisiti.
Requisiti bonus spesa comuni
Per accedere al buono spesa bisognerà tenere conto dei seguenti requisiti:
- possesso della residenza presso il comune dove si fa richiesta
- il numero di componenti del nucleo familiare
- Isee familiare
- patrimonio immobiliare a disposizione
- disponibilità di denaro su conto corrente
- attuale situazione lavorativa ed eventuali sussidi percepiti.
Come detto in precedenza i valori di questi requisiti cambiano in base a quanto stabilito dal singolo comune di riferimento. Inoltre verrà data precedenza a chi non percepisce altri sussidi, come la Naspi, la cassa integrazione o il reddito di cittadinanza. Chi riceve già queste forme di sostegno potrebbe essere escluso dalla fruizione del buono.
Quando arrivano i soldi buono spesa
Una volta scaduti i termini per la presentazione della domanda, il comune assegnerà i bonus alle famiglie. Ciò avverrà sulla base di una autodichiarazione, che poi il comune dovrà verificare.
La data di arrivo dei soldi dipenderà dai tempi delle singole procedure. Inoltre sarà il comune a decidere se erogare direttamente l’importo del bonus o fare la spesa con quella cifra e consegnarla al domicilio dei beneficiari.
Questo tutto ciò che bisogna sapere sul buono spesa comuni dl ristori ter. Le famiglie in difficoltà economica, che siano residenti in grandi città o piccoli comuni, potranno beneficiari di questo aiuto, in base alle procedure stabilite localmente.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web