Pirlo ieri e oggi, perché la Juventus ha scelto proprio lui. I 3 motivi che hanno portato Andrea Pirlo alla panchina della Juventus.
La chiamata di Andrea Pirlo al capezzale della Juventus ha sorpreso molti, ma non tutti. Era sembrata strana, sicuramente fuori dal comune, l’attenzione con la quale la società bianconera aveva deciso di presentare l’ex giocatore come nuovo responsabile del progetto giovanile. Con tutta la dirigenza juventina presente e tante parole molto importanti spese nei confronti di Pirlo: la presentazione del nuovo tecnico sembrava essere persino sovradimensionata rispetto a quello che sarebbe diventato il suo ruolo.
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Tant’è che di fronte a tante voci e a mille illazioni che avrebbero corso il rischio di rendere ancora più insicuro il valore della Juventus , soprattutto in chiave borsistica, la società ha deciso di fare immediatamente chiarezza e di scegliere il progetto più immediato e più sostenibile.
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Pirlo, scelta economica e sostenibile
Andrea Pirlo è stato scelto per due motivi fondamentali: è un aziendalista, un uomo di fiducia di Andrea Agnelli, uno che conosce in modo estremamente dettagliato la società , le sue dinamiche e il suo apparato. Rispetto a Sarri è un uomo sicuramente meno comunicativo ma forse anche per questo meno rischioso.
Andrea Pirlo rompe definitivamente la lista di allenatori che, in un certo qual modo, avevano saputo domare non soltanto la piazza ma anche i giornalisti. È il caso di Allegri, di Conte, di Sarri, tutti i tecnici che sapevano esattamente cosa fare per attirare l’attenzione su di sé, fare da parafulmine e in qualche modo lasciare sfogare la stampa e stabilizzare i tifosi. Ma Pirlo non è niente di tutto questo.
Un allenatore presentabile
Schivo, dimesso, lontanissimo dalle dichiarazioni clamorose anche quando è stato giocatore, è la persona perfetta per far lavorare i dirigenti e comparire lo stretto necessario facendo correre pochi rischi a quella che è l’immagine della società di fronte ai suoi investitori.
Un’altra delle cose da non sottovalutare sotto l’aspetto pratico, è che Pirlo sarà sostanzialmente uno degli allenatori più economici nella storia della Juventus. Con una società che dovrà farsi carico dello stipendio di Sarri e di tutto il suo staff anche per il prossimo anno. Sicuramente il club lavorerà fin da subito a un accordo per liberare definitivamente il tecnico toscano ma ci vorranno almeno una dozzina di milioni di euro in più. Pirlo aiuterà non poco un bilancio indolenzito dalle difficoltà della pandemia e dalla mancata qualificazione ai turni finali di Champions League.
Le alternative impossibili
Le alternative sarebbero state un fardello impresentabile agli inserzionisti e agli investitori: Allegri, per tornare, avrebbe preteso più di quello che guadagnava prima. Così come Conte (12 milioni a stagione). Pare che Pochettino ne avesse chiesti addirittura 15. Di fronte a cifre del genere si sarebbero spaventati non solo i dirigenti della Juventus ma anche i piccoli investitori. La Juve, in questo modo, può ripartire da un progetto sostenibile, da una persona conosciuta e stimata, da conti tutto sommato accettabili e soprattutto dal suo uomo più forte Cristiano Ronaldo, l’unico che è davvero considerato intoccabile.
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Sulla dirigenza, poi, si potrà discutere. Nedved, corteggiatissimo dalla UEFA, potrebbe anche restare ma non è escluso che se partisse lui potrebbe partire anche Paratici e, sotto questo aspetto, la Juventus proseguirebbe nel suo programma di rinnovamento e di snellimento utile non solo alla riorganizzazione ma anche ai conti.
Soprannominato “il maestro” Andrea Pirlo è ancora oggi il giocatore italiano più amato negli USA
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Due allenatori gemelli
Emblematico anche il nome di quello che quasi certamente sarà il vice di Pirlo: si tratta di Roberto Baronio, grande amico del nuovo allenatore della Juventus, ex giocatore di grande valore tecnico (lo scorso anno nella giovanile del Napoli). I due sono cresciuti insieme fin dalle giovanili del Brescia, amici inseparabili: allenatori che hanno una memoria fresca di campo e che conoscono perfettamente molti dei giocatori in forza alla squadra bianconera. Due allenatori giovanissimi che, fino all’altro ieri, era in campo da protagonisti.
Il valore americano di Pirlo
Altro aspetto da non sottovalutare è quello che è il valore internazionale di Pirlo e che forse, molti in Italia, hanno dimenticato troppo rapidamente. Finita la sua carriera in Italia, infatti, Pirlo ha giocato per ben tre stagioni a New York, nel campionato Major League dove è il risultato per due stagioni consecutive insieme a Sebastian Giovinco, un altro dei nostri talenti lasciato partire troppo in fretta, uno dei migliori giocatori in assoluto. Pirlo è stata una delle celebrità di New York per tre anni: ha costruito numerose relazioni personali, qualche attività commerciale, ha investito in immobili ed è comparso in tutti i principali talk show del paese risultando uno straordinario ambasciatore non solo del calcio italiano ma anche della Juventus. Qualcosa che farà molto comodo alla Juve, sia sotto l’aspetto borsistico che nella creazione di nuove partnership.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.