Ronaldo è troppo per la Juve? Forse sì, ma alla fine rimarrà a Torino. Età, soldi, ma non solo. Vi spieghiamo i 5 motivi per cui CR7 vestirà ancora bianconero.
«Cristiano Ronaldo rimane alla Juve, Cristiano Ronaldo se ne va». Dopo la deludente eliminazione dalla Champions League, i tifosi bianconeri sono in preda a un “m’ama, non m’ama” sul futuro della stella portoghese.
Nelle ultime ore, infatti, stanno rimbalzando insistenti voci che vorrebbero Cr7 sotto la Torre Eiffel, alla corte del Paris Saint-Germain. Notizie che, per la verità, arrivano soprattutto dalla Francia e da uno dei quotidiani sportivi più famosi oltralpe, France Football. Secondo il periodico, Ronaldo sarebbe deluso dall’esperienza in bianconero e il suo rapporto con la Juventus si sarebbe incrinato ancora di più durante la gestione di Maurizio Sarri.
La sconfitta contro il Lione avrebbe spinto il portoghese a chiedere la cessione e uno dei club più interessati sarebbe proprio il ricco Psg che, per la prossima stagione, sogna di varare il tridente Mbappé, Cr7 e Neymar. Roba da urlo.
In tanti si iniziano a chiedere, poi, se Ronaldo non sia troppo per una Juventus che fa incetta di campionati, ma rimane deludente in Europa.
La risposta sta nei numeri: nelle gare di Champions che contano, quelle a eliminazione diretta, Cristiano è andato a segno 6 volte in 7 incontri. Il resto della squadra? Nessun gol. Per ritrovare una rete bianconera non a firma di Cr7 dobbiamo tornare all’11 aprile 2018: Blaise Matuidi (passato oggi al Miami) a segno al Bernabeu prima che il Real Madrid trovasse il gol qualificazione. Indovinate di chi? Proprio lui: Cristiano.
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Le statistiche parlano chiaro: almeno in Europa, questo Ronaldo è troppo per la Juventus. Il suo probabile addio ai colori bianconeri, però, è poco più che una news di gossip in salsa calcistica. E noi vi spieghiamo perché. Ecco i 5 motivi per cui Cristiano Ronaldo rimarrà a Torino anche il prossimo anno.
Ronaldo, Sarri e Pirlo
Il rapporto fra Sarri e Ronaldo non è mai stato dei migliori. E questo è assodato. Che Andrea Pirlo possa essere un nome gradito al portoghese è un altro dato di fatto.
Nonostante il nuovo allenatore della Juve sia alla prima esperienza in panchina, Cr7 sa di potersi confrontare con uno dei giocatori più forti della storia, qualcuno che – finalmente – parli il suo calcio. Certo, il suo sogno sarebbe stato quello di vedere in bianconero Zinedine Zidane, sulla panchina del Real Madrid e tecnico di Ronaldo durante gli ultimi anni spagnoli, ma Pirlo può capirlo, prima da ex calciatore che da allenatore.
Un po’ quello che è mancato con Maurizio Sarri, coach dal grande e lungo curriculum, ma poco propenso a scendere a compromessi coi suoi campioni. Il “Sarrismo” non prevede assoli: è un’orchestra dentro la quale Cristiano è stato costretto a sgomitare per prendersi le luci dei riflettori.
Fin dal ritiro pre-campionato, poi, c’è stato il rebus sulla sua posizione in campo. In carriera, Cr7 ha sempre preferito svariare e partire dalla sinistra per trovare il tiro. Sarri, invece, lo vedeva come punta centrale, in virtù dello sprint – non più quello dei primi anni – e di un ruolo abbastanza scoperto nella Juve (interpretato poi a suo modo da Dybala).
Se l’allenatore toscano fosse rimasto, probabilmente, Ronaldo si sarebbe iniziato a guardare in giro, ma col “maestro” Pirlo sarà tutta un’altra musica.
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L’età di Cr7
Il prossimo 5 febbraio Cr7 spegnerà 36 candeline. Chiariamoci: stiamo parlando di un alieno per cui le normali regole biologiche non valgono. Ma è indubbio che non sono molti i club disposti a fare un investimento così oneroso su un campione che, davanti, ha ancora pochi anni al top della forma.
È vero, Cristiano è stato bravo ad adattare il suo stile di gioco al passare del tempo. Se al Manchester United strappava applausi soprattutto per la velocità e per i suoi dribbling funambolici, al Real Madrid (e poi alla Juve) è diventato più punta, più goleador. Ronaldo si è evoluto e oggi si è trasformato – e lo scriviamo sicuri di non togliere meriti a nessuno – nel miglior finalizzatore e colpitore di testa al mondo.
Il rovescio della medaglia è che, mai come ora, ha bisogno di una squadra che lo supporti e che lo aiuti a liberarsi nelle zone di campo dove può far male: un po’ quello che è mancato nella Juve quest’anno. E, naturalmente, per dosare le energia dovrà sempre di più prendersi qualche pausa durante l’arco dei 90 minuti. Siamo sicuri che a quasi 36 anni abbia voglia di rimettersi in gioco in un altro campionato?
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Stipendio Ronaldo
Collegata all’età, c’è anche la questione stipendio. Cristiano Ronaldo percepisce 31 milioni netti dalla Juventus, una cifra decisamente alta. Se si dovesse trasferire in un’altra squadra, il portoghese potrebbe pretendere ancora di più per quello che sarebbe – probabilmente – l’ultimo grande contratto della sua carriera.
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Non è un mistero che al Paris Saint-Germain, così come alle due di Manchester o al Real Madrid, i fondi non manchino, ma è altrettanto vero che sarebbe un investimento pesante anche per le loro casse (e, come abbiamo già detto, per un quasi 36enne).
Cifre simili non sarebbero un problema, forse, per i ricchi sceicchi della penisola Arabica, alla ricerca di grandi stelle (e chi meglio di Ronaldo?) per dare lustro al loro calcio prima dei Mondiali del 2022 in Qatar. Cr7, però, sente di poter ancora vincere qualcosa di importante (e come dargli torto dopo le ultime grandi prestazioni).
La “gabbia dorata” negli Emirati, invece, lo allontanerebbe definitivamente dal calcio che conta: un’ipotesi che Ronaldo, a 36 anni ma ancora al top della forma, non vuole neanche prendere in considerazione
Ronaldo: il contratto con la Juventus
Ronaldo ha firmato con la Juventus fino al 30 giugno 2022. I conti sono presto fatti: il club bianconero è forte di un contratto valevole ancora per due anni. Questo vuol dire che una squadra interessata al portoghese, oltre a superare lo scoglio del suo stipendio, dovrà anche soddisfare le richieste dei bianconeri.
Cr7 è sbarcato a Torino nel 2018 per circa 112 milioni di euro. Un investimento importante del quale la Juventus, se mai dovesse separarsi da Cristiano, vorrà rientrare (o perlomeno evitare una pesante minusvalenza).
Ronaldo, poi, non è soltanto uno dei migliori calciatori al mondo, ma è una vera e propria galassia attorno alla quale gira un volume di marketing mostruoso. Dopo il suo acquisto, la Juve è schizzata fra le squadre più seguite sui social network, senza contare i milioni di magliette e gadget venduti. Difficile, quindi, che Andrea Agnelli voglia privarsi del suo tesoro, calcistico e finanziario.
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Le motivazioni di Cr7
Il calcio è strano: l’arrivo di Cr7 è coinciso con le due stagioni peggiori della Juventus negli ultimi anni, almeno dal punto di vista dei trofei. I bianconeri hanno sì vinto lo scudetto (e in maniera abbastanza agevole), ma non sono riusciti ad alzare la Coppa Italia e, quest’anno, hanno anche perso la Supercoppa contro la Lazio.
Anche il percorso in Champions League è stato deludente. Con Cristiano in squadra, la Juve non solo non è arrivata sul tetto d’Europa, ma non è riuscita nemmeno a ripetere le finali del 2015 e 2017. Entrambe le eliminazioni sono arrivate un po’ a sorpresa e contro squadre quantomeno abbordabili: i ragazzi terribili dell’Ajax e l’organizzata difesa del Lione (arrivato settimo nel campionato francese).
Anche a livello personale, Ronaldo non è riuscito a vincere la classifica marcatori della Serie A, scavalcato da due “normal man” come Quagliarella e Immobile, né il pallone d’oro, messo in bacheca dal rivale Lionel Messi.
La colpa, ovviamente, non è da attribuire a Cr7. La sensazione, però, è che, se il portoghese dovesse fare le valige, la sua esperienza alla Juve sarebbe incompleta, un tassello mancante che un vincente come Cristiano non può permettersi.
Con Pirlo in panchina e un progetto tecnico alla sua altezza, siamo sicuri che il portoghese vorrà riprovare a portare la Champions a Torino il prossimo anno. Allora dove andrà Ronaldo? Per ora in vacanza, a godersi il mare dalla sua barca. Torino intanto lo aspetta per un campionato 2020 – 2021 da Cr7.
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