Pensione di reversibilità per coniugi separati o divorziati. Cosa spetta all’ex moglie o marito nel 2022. Ecco cosa dice la legge e quali sono i requisiti per la reversibilità.
Pensioni di reversibilità. Nel 2022, a seguito di riforme e specifiche sentenze delle Corte Costituzionale (88/2022), il diritto di ricevere l’assegno di reversibilità è stato ampliato anche a divorziati e separati, a determinate condizioni. Ricordiamo che la pensione di reversibilità consiste in un trattamento erogato ai familiari a carico, dopo la morte del titolare dell’assegno pensionistico.
Vediamo allora quando spetta la pensione di reversibilità ai separati, secondo quanto previsto delle leggi.
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Chi è divorziato ha diritto alla reversibilità?
Per legge l’ex consorte ha diritto alla pensione di reversibilità purché non si sia risposato. Per avere questo diritto bisogna inoltre rispettare i seguenti requisiti:
- rapporto assicurativo del defunto precedente alla fine del matrimonio
- il coniuge già titolare di un assegno divorzile stabilito dal giudice.
Quindi l’ex moglie o marito del defunto, può ricevere il trattamento di reversibilità, a patto di rispettare i requisiti previsti per legge. Ma nel momento in cui convoli a nuove nozze (o perda i requisiti per avere il trattamento) la pensione di reversibilità viene revocata. Ricordiamo che il trattamento è erogato dall’Inps, con un importo in percentuale (fino al 60% se il coniuge è unico beneficiario) rispetto alla pensione percepita dal defunto.
Pensione di reversibilità al coniuge con e senza assegno di mantenimento
La Circolare Inps 19/2022 ha riconosciuto il diritto a ricevere il trattamento per il coniuge separato anche senza diritto agli alimenti. In altre parole, a differenza di quanto succedeva in passato, il separato dal coniuge scomparso ha diritto all’assegno di reversibilità con e senza assegno di mantenimento.
Questa indicazione è confermata dalla legge 903/1965 che per ricevere la reversibilità non richiede di essere a carico del coniuge defunto, ma solo l’esistenza del matrimonio. Su questo tema si era già espressa la Cassazione con diverse sentenza per equiparare il diritto fra i separati a vario titolo. Quindi le domande per ottenere la reversibilità fino ad ora respinte, potranno essere riesaminate, qualora non passate in giudicato.
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Pensione di reversibilità ex moglie e nuova moglie
Nel caso in cui il pensionato defunto lasci un coniuge e un divorziato con diritto all’assegno, la reversibilità viene suddivisa. Le modalità di ripartizione dell’assegno tengono conto della durata dei matrimoni (secondo quanto stabilito dal Tribunale di Roma, 13174/2021) e dell’eventuale convivenza.
Quindi sull’importo della reversibilità spettante al coniuge e all’ex pesano gli anni di matrimonio, ma anche la posizione economica delle parti in causa. Questo in sintesi il funzionamento della pensione di reversibilità nel 2022 per divorziati e separati.
Ricapitolando, secondo quanto previsto dalla legge e confermato dalle sentenze delle Corte Costituzionale, l’assegno di reversibilità spetta anche i divorziati non risposati titolari di assegno di mantenimento. Tuttavia anche i separati senza diritti agli alimenti ne hanno diritto, come riconosciuto da apposita circolare Inps. In entrambi i casi devono persistere i requisiti per poter richiedere il trattamento. Inoltre, in presenza altri beneficiari (nuovo coniuge e figli a carico) l’importo dell’assegno viene ripartito.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web