Il tema della guerra è stato affrontato molto spesso da cantanti importanti e famosi: ecco le 10 canzoni sulla guerra a nostro avviso più emozionanti e sincere
Canzoni sulla guerra: ne sono state scritte a decine, ispirate dai purtroppo molti conflitti dal secondo dopoguerra a oggi: Vietnam, Afghanistan, Iran, Siria, le molte tensioni tra Egitto e Israele, ex Yugoslavia e numerose guerre civili. Canzoni, spesso toccanti ed estremamente emozionanti. Alcune di queste sono diventate inni di pace e di tolleranza. Ecco le dieci più famose.
Canzoni sulla guerra
“Orange Crush” – R.E.M.
No, non si parla di aranciata. Ma dell’Agent Crush, la sostanza utilizzata per le prime bombe chimiche americane utilizzate nel Vietnam. L’Agent Crush era un diserbante, lo scopo era quello di radere al suolo la foresta vietnamita che offriva protezione all’esercito dei Vietcong. Disgraziatamente anni dopo si scoprì che quelle bombe causavano infertilità, cancro e gravi problemi polmonari non solo a subiva l’esplosione delle bombe ma anche a chi le confezionava e trasportava. Il testo porta la firma del cantante della band, Michael Stipe, da sempre pacifista convinto.
Una versione live di “Orange Crush” registrata al T in the Park durante il World Tour del 2008
Canzoni sulla guerra “Rooster” – Alice in Chains
Brano meraviglioso, di grandissimo impatto il cui testo andrebbe analizzato con molta attenzione. Lo ha scritto Jerry Cantrell, chitarrista e voce degli Alice in Chains dedicandolo a suo padre il cui soprannome era proprio “Rooster”, il gallo da combattimento. La canzone parla di un uomo costretto a vivere una vita che non vuole, un uomo che vede la morte intorno a sé e che prega Dio di sopravvivere a tutto questo dolore che lo circonda. La canzone deve moltissimo anche alla splendida interpretazione di Layne Staley, il cantante della band tragicamente scomparso nel 2002.
La deliziosa versione unplugged di “Rooster”
“Two Tribes” – Frankie Goes to Hollywood
“Quando le due tribù vanno in guerra l’unica cosa che puoi fare è tenere il punteggio”. Testo dissacrante e sarcastico quello scritto da Holly Johnson, cantante e frontman dei Frankie Goes to Hollywood che ebbero un enorme successo con il loro primo album nel 1984. Accompagnato da un video estremamente ben fatto, che illustrava un match di wrestling tra Reagan e Krutschev, interpretato da attori molto somiglianti, il brano ebbe un successo enorme. La canzone rende l’idea della tensione, dell’incertezza e della rabbia che monta. Ma quando i due leader della tribù capiscono di avere scatenato qualcosa di esagerato e che si è arrivati al punto di non ritorno, ormai è troppo tardi.
Il celeberrimo video del brano pubblicato nel 1984
“Bulls on Parade” – Rage Against the Machine
Band di profondo impegno civile e sociale, Rage Against the Machine vantano una storia davvero molto particolare. Il loro chitarrista è Tom Morello, un genio laureato con il massimo dei voti ad Harvard; il cantante è Zack de la Rocha, nipote di un rivoluzionario di origine messicana con forti simpatie comuniste. La band, nonostante sia fuori dai canali della grande distribuzione americana, che mal sopporta il loro schierarsi da un punto di vista politico, ha un successo enorme. “Bulls on Parade” è una delle canzoni anti-militariste della band anche se de la Rocha la scrive pensando alle tensioni al confine tra Messico e Stati Uniti. Il brano parla della corsa agli armamenti, non solo dei paesi ma anche delle famiglie americane. La vendita di armi da autodifesa negli USA è un tema di grandissima attualità. Testo durissimo: la guerra è “una piaga putrida sulla faccia della madre terra”.
Dirompente versione live del tour mondiale della band del 2010
“War Pigs” – Black Sabbath
Considerando che è nata da uno dei gruppi padri dell’heavy metal, una band alternativa estremamente violenta e aggressiva, questa canzone sembra un controsenso. In realtà i Black Sabbath sono stati uno dei primi gruppi a schierarsi contro il conflitto in Vietnam. E il loro brano è diventato un inno anti-militarista. Il testo si riferisce a chi sulla guerra specula, da un punto di vista economico e finanziario, pesando a guadagnare fiumi di denaro sulla paura della gente, rastrellando i mercati. Un punto di vista molto attuale anche oggi. Il brano nasce da un riff di Toni Iommi con poche righe estremamente crude e descrittive che Ozzy Osbourne canta con la sua voce alienata e inconfondibile. Il brano alla fine del conflitto, manda all’inferno al cospetto di Satana i ‘maiali della guerra’.
I Black Sabbath con “War Pigs” nel loro ultimo tour live
“Wake me up when September ends” – Green Day
Antimilitaristi, pacifisti convinti, i Green Day pubblicano questo brano per il loro settimo album “American Idiot”. Tutto l’album per la verità, pubblicato nel 2004, uno dei loro più grandi successi, è ispirato dal tema della guerra che in quegli anni era particolarmente attuale per via dell’impegno americano in Medio Oriente voluto da George Bush. In definitiva è lui l’American Idiot. Il brano in realtà non nasce con un testo legato al tema della guerra: Billy Joe Armstrong, autore che scrive testi caustici animati da un velenosissimo sense of humour, si lascia prendere la mano dalla malinconia per la scomparsa del padre, ucciso dal cancro quando aveva solo 10 anni. La band decide di abbinare al testo un significato più ampio illustrando la storia di un ragazzo giovanissimo che decide di andare volontario in Vietnam lasciando la fidanzata. Il video diventa uno straordinario messaggio contro la guerra, comprensibile anche a chi la guerra in Vietnam faticava anche a studiarla sui libri.
Il video scritto da Billy Joe Armstrong e diretto dal regista Samuel Bayer, l’attrice protagonista è una giovanissima Evan Rachel Wood (“The Wrestler”)
Canzoni sulla guerra “Russians” – Sting
Chi l’avrebbe mai detto che questa canzone sarebbe diventata attuale trentacinque anni dopo la sua pubblicazione. Sting la pubblica come singolo per il suo primo album solista e la scrive pensando a una guerra fredda che, per la verità, è certamente molto meno drammatica rispetto al periodo storico dei missili URSS a Cuba. Ma siamo prima della caduta del muro, Ronald Reagan, presidente americano, e il suo omologo sovietico Nikita Krutschev si minacciano all’insegna di un armamento nucleare che diventa motivo di preoccupazione per tutta la popolazione. Sting, in un testo che susciterà enormi polemiche si augura che… “anche i russi amino i loro figli”.
L’ultima versione live di “Russians” è di pochi giorni fa
“Goodbye Blue Sky” – Pink Floyd
I Pink Floyd hanno scritto almeno una decina di canzoni contro la guerra. “Dogs Of War”, scritta da David Gilmour compare nel 1987 in “A momentary Lapse of Reason” ma in realtà la vera anima pacifista della band era Roger Waters che scrisse quasi interamente “The Wall” e che era figlio di un officiale caduto in Italia durante la seconda guerra mondiale. “Goodbye Blue Sky” è una canzone straziante che si apre con la voce di un bambino… ‘guarda mamma, c’è un aeroplano nel cielo’. Quel bambino è Roger, che guarda il cielo convinto di poter vedere prima o poi suo padre tornare. La canzone, cantata con il balbettio tipico dei bambini piccoli, descrive le sensazioni che si vivono durante un bombardamento, il senso di inquietudine, di impotenza e di terrore.
La versione originale del brano dal film “The Wall”, restaurato e rieditato recentemente
Un video tratto dal tour di “The Wall live” di Roger Waters
“Zombie” – The Cranberries
É il primo grande successo degli irlandesi The Cranberries, il brano che rese celeberrima l’inconfondibile voce di Dolores O’Riordan, scomparsa tragicamente alcuni anni fa. La canzone fa riferimento agli zombie, ovvero persone senza identità e volontà che eseguono materialmente ordini di morte impartiti da altri. Dolores la scrisse nei primi anni ’90 quando due ragazzini morirono dopo l’esplosone di una bomba dell’IRA in un attentato a Warrington. La canzone ebbe un tale clamore che l’IRA sull’onda del suo successo accettò un ‘cessate il fuoco’ sospendendo ogni azione eversiva.
Una versione live di “Zombie” con l’indimenticabile Dolores O’Riordan
“War” – Edwin Starr
Quando Edwin Starr canto “War (what is good for)” era il 1969: e il cantante afroamericano, leader del movimento per i diritti civili e pacifista convinto, non pensava che questo brano avrebbe avuto almeno cinquant’anni di successi. Lo scorso anno proprio Starr disse… “è il successo che ancora oggi mi pesa di più, perché se la gente continua a cantarla significa che non abbiamo davvero insegnato nulla con il suo messaggio”. Il brano fu scritto ispirato dal conflitto in Vietnam per la popolare band R&B The Temptations che la eseguirono una sola volta. A oggi ci sono almeno una quarantina di versioni di questo brano: la più popolare è indubbiamente quella di Bruce Springsteen che l’ha pubblicata anche come singolo dopo averla inserita nel suo leggendario live tour del 1985. Ma la pubblicarono anche i Frankie Goes To Hollywood nel loro album d’esordio “Welcome to the Pleasuredome”.
La splendida versione di Bruce Springsteen e della E-Street Band
Una delle ultime versioni live di “War” di Edwin Starr
Sono passati oltre cinquant’anni dai movimenti flower power degli anni ’60, dal bed in di John Lennon. Decine le canzoni sulla guerra scritte da autori di ogni genere e ispirazione musicale. Purtroppo il conflitto tra Russia e Ucraina sarà solo l’ennesimo capitolo destinato ad alimentare altre canzoni sulla guerra.
Vedi anche
- Canzoni del momento
- Canzoni del momento straniere
- Canzoni sulla pioggia
- Canzoni sul mare
- Canzoni sulla vita
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.