Azzurro, il significato della canzone scritta da Paolo Conte per Adriano Celentano. Che non parla di festa ma di un amore lontano e di solitudine.
Azzurro di Adriano Celentano e Paolo Conte è la canzone che più di ogni altra rappresenta la festa del Napoli per lo scudetto. Infatti, anche se non fa parte del repertorio musicale tradizionale napoletano, rappresenta un inno all’estate, al buonumore e ovviamente è il colore della squadra campione d’Italia.
In realtà il brano non ha nulla a che vedere con un clima di festa e non si riferisce in alcun modo alla città del terzo scudetto. Ma… vale comunque la pena di ascoltarla e di spiegarla, visto che si tratta di un tormentone da riascoltare ogni estate.
Paolo Conte – Azzurro video
Questa la versione di Paolo Conte
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Adriano Celentano – Azzurro video
Questa invece quella di Adriano Celentano
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Azzurro, il testo di Paolo Conte
Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua
Lei è partita per le spiagge e sono solo quassù in città
Sento fischiare sopra i tetti un aeroplano che se ne va
Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me
Mi accorgo di non avere più risorse senza di te
E allora io quasi quasi prendo il treno
E vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri
Nei miei pensieri all’incontrario va
Sembra quand’ero all’oratorio con tanto sole, tanti anni fa
Quelle domeniche da solo in un cortile, a passeggiar
Ora mi annoio più di allora neanche un prete per chiacchierar
Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me
Mi accorgo di non avere più risorse senza di te
E allora io quasi quasi prendo il treno
E vengo, vengo da te, Il treno dei desideri
Nei miei pensieri all’incontrario va
Cerco un po’ d’Africa in giardin tra l’oleandro e il baobab
Come facevo da bambino ma qui c’è gente, non si può più
Stanno innaffiando le tue rose non c’è il leone, chissà dov’è
Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me
Mi accorgo di non avere più risorse senza di te
E allora io quasi quasi prendo il treno
E vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri
Nei miei pensieri all’incontrario va…
Azzurro, musica e testo sincopati
Paolo Conte scrisse Azzurro, destinata a diventare la canzone italiana più famosa di sempre seconda (forse) solo a Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno, nel 1968. Conte, che era già un autore affermato, stava cominciando a confrontarsi con i maestri della canzone francese e lo faceva leggendo molte poesie. Una delle sue forme ritmiche preferito era il cosiddetto enjambement, inventato dai latini per i quali il giambo era una combinazione continua di una sillaba lunga e una breve. E ogni verso si incatenava, quasi sfogandosi, in quello immediatamente successivo.
Estate… anno. Eccola…qua. Lungo… me. Tutto estremamente musicale. Tanto da portare Conte e il suo co-autore Vito Pallavicini a scrivere una frase musicale con la stessa identica ritmica…. taaaa, ta-tara, ta-ta-ta.
Musica e testo procedono con un ritmo sincopato ruffianissimo e piacevole. Il testo doveva essere solare. E la canzone che inizialmente si intitola Il treno dei desideri diventa Azzurro. Un colore perfettamente estivo. L’arrangiamento di Conte prevede solo il pianoforte: ma l’autore introduce tutto con fiati e sassofoni. La canzone si apre su una tonalità minore: La minore, Mi minore , Re minore. Per poi sfogare tutto il ritornello in chiave maggiore.
Azzurro, significato di un amore lontano
In realtà Paolo Conte non aveva alcuna intenzione di scrivere una canzone d’amore, né una serenata e nemmeno un inno amoroso. Il cantautore anzi, è molto arrabbiato con la sua donna. Perché mentre lui è a lavorare (faceva il praticante in uno studio legale) lei se ne è andata in Riviera con le sue amiche. Ne esce una dolce invettiva in cui l’autore sfoga la sua solitudine…
Non c’è nemmeno un prete per chiacchierare e fa dannatamente caldo. Il pomeriggio di ogni domenica, da solo in cortile, è la roba peggiore che esiste. E non basta un po’ di brezza afosa tra le piante del giardino. Quindi, a costo di trovarla con qualcun altro, l’autore pensa di andare in stazione e prendere il treno per raggiungerla. Ma il prezzo del biglietto del treno dei desideri è troppo caro. Non si può… il giorno dopo si ritorna a lavorare.
Conte parla anche di oratorio, treni, aeroplani e leoni: sembrano le illustrazioni di un libro per ragazzi… “erano i pensieri più allegri di quando ero bambino” spiegherà un giorno. Perché l’unica medicina contro la solitudine sono i pensieri più allegri, da conservare dentro la propria testa come immagini rassicuranti. E forse la solitudine non è dettata dalla mancanza della persona amata. Ma dalla nostalgia della propria infanzia…
Cinquanta diverse sfumature di Azzurro
Azzurro di Paolo Conte è stata incisa per la prima volta da Adriano Celentano e inserita nell’album Una carezza in un pugno. All’epoca il cantautore astigiano faceva parte del Clan. Sarà sempre Conte a comporre per Celentano e Claudia Mori La coppia più bella del mondo.
Conte la porterà in tournee, dal vivo, molti anni dopo e sarà incisa in un suo live solo nel 1985. Azzurro nel frattempo entra in numerose compilation e colonne sonore, in Italia e all’estero dove è considerata un manifesto della nostra migliore canzone d’autore. Le cover di Azzurro sono almeno una cinquantina: in versione rock, swing, jazz, ska, blues… persino punk.
Gli ultimi a omaggiarla a Sanremo insieme a Carla Bruni sono stati Colapesce e Dimartino. È in assoluto il brano di maggior successo di Paolo Conte, un vero e proprio assegno in bianco nell’elenco dei suoi diritti d’autore.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.