Bonus animali domestici. I 14 comuni che danno l’incentivo

Bonus animali domestici: requisiti e importi. Aiuti per spese veterinarie e adozione cani e gatti. Tutte le agevolazioni per gli animali di comuni, governo e regioni.

Bonus animali domestici 2023, in questo periodo di aiuti alle famiglie se ne parla con insistenza e c’è chi, come le associazioni animaliste, da tempo lo richiede al governo senza ottenere risultati. Intanto però esistono varie disposizioni comunali che prevedono l’erogazione di un aiuto economico per chi possiede un animale di compagnia.

Bonus adozioni animali 2023 Lista comuniVediamo allora, in questo articolo, la lista dei comuni che danno l’incentivo, quali requisiti richiedono per ottenerlo, quali importi erogano e in che forma. Per poi passare alla novità previste a livello statale dal governo, relativa alle spese veterinarie e sanitarie.

Bonus animali domestici: elenco comuni che lo erogano

Partiamo dal presupposto che non esiste una lista ufficiale delle località che erogano un bonus animali, tuttavia verificando sui siti dei comuni italiani, ne risultano diversi.

Bonus animali domestici 2023 Pisa

Fra gli aiuti per gli amici a 4 zampe spicca l’ultimo approvato dal comune toscano, che consiste in un contributo una tantum di 250 euro per ogni famiglia. Per ricevere l’aiuto economico è necessario documentare le spese sostenute per i propri cani o gatti, nel periodo compreso fra il 1° gennaio e il 30 giugno 2023.

In particolare si tratta delle spese sostenute per le spese veterinarie o acquisto di farmaci necessari per gli animali. Per richiedere questo incentivo bisogna avere i seguenti requisiti:

  • essere residente nel comune di Pisa
  • avere la cittadinanza italiana, UE o il permesso di soggiorno di lungo periodo
  • essere proprietario di un animale di compagnia
  • avere un Isee ordinario fino a un massimo di 25.000 euro.

Date e modalità di erogazione del contributo verranno definite nel bando in pubblicazione sul sito del comune di Pisa.


Voucher sterilizzazione animali Comune di Milano

Il capoluogo lombardo, in collaborazione con Ats, consente di sterilizzare gratis cani e gatti ai cittadini residenti e in condizione di difficoltà economica. Questo aiuto è rivolto alle famiglie :

  • con un reddito Isee non superiore a 6.500 euro
  • residenti nel comune di Milano
  • proprietarie di un cane che rientra nelle 27 razze speciali elencate nel Regolamento Tutela Animali del Comune (per esempio Pitbull, bull Terrier, Bulldog, rottweiller eccetera).

Chi possiede questi requisiti potrà avere un risparmio economico compreso fra 75 e 220 euro, visto che i costi dell’intervento sono totalmente a carico dell’ente pubblico. I voucher sono disponibili fino al 20 novembre 2023. Per ottenerli è necessario che l’animale sia microchippato e scritto in anagrafe degli animali d’affezione.


Contributo animali d’affezione comune di Roma

Il caro vita ha messo in evidenza le difficoltà di prendersi cura dei propri animali domestici per molte famiglie. Per questo il comune di Roma ha messo a punto un servizio di erogazione di prestazioni veterinarie, vale a dire sterilizzazione di cani e gatti e applicazione del microchip gratuito.

Possono accedere al beneficio i cittadini privati residenti nella città di Roma, che si trovano in una delle seguenti condizioni di disagio:

  • un ISEE familiare non superiore a 15.000 euro
  • non vedenti con cane conduttore
  • titolari di pensione sociale
  • famiglie con un componente disabile ai sensi dell’art. 3 comma 3 legge 104/1992.

E’ possibile presentare la domanda di accesso al contributo tramite PEC all’indirizzo [email protected]. In alternativa mediante raccomanda o consegna a mano presso l’Ufficio Protocollo del Dipartimento Tutela Ambientale (circonvallazione Ostiense n. 191 – 00154 Roma).


Lista altri comuni bonus animali domestici

Veniamo ora agli altri comuni dove l’aiuto si sostanzia in un’agevolazione fiscale o in un buono. Si tratta di municipi che hanno già erogato in passato questo contributo per la cura degli amici a 4 zampe, quindi vi consigliamo di vedere se sono ancora disponibili risorse sul sito di ogni comune. In particolare:

  • Palermo, che promuove l’adizione di un cane con un contributo fino a 450 euro
  • Modena
  • Barberino di Mugello
  • Borgo San Lorenzo
  • Dicomano
  • Firenzuola
  • Marradi
  • Palazzuolo sul Senio
  • Vicchio
  • Castenaso
  • Cassino

Questa è la lista dei comuni italiani che danno l’incentivo per gli animali domestici, ma potrebbero essercene altri. Anche i requisiti e gli importi erogati possiedono delle differenze, in alcuni casi anche sostanziose.

Perciò vi consigliamo di verificare sul sito del vostro comune, la presenza di un’agevolazione o di un bonus a questo dedicato. In alternativa potete recarvi in un caf o presso la sede del vostro comune. In questo modo potrete accertarvi della sua eventuale presenza, delle scadenze, dei requisiti e dei moduli necessari per ottenerlo.


Bonus animali domestici 2023 gli aiuti del governo

A livello nazionale gli incentivi per gli animali di affezione, sono purtroppo finiti fra i bonus bloccati e sospesi da Meloni. In particolare un emendamento alla manovra finanziaria 2023 prevedeva l’erogazione di un assegno di 150 euro annui per ogni animale domestico, in favore di famiglie con redditi bassi. Ma il governo ha deciso di bocciare questa proposta durante l’approvazione finale del testo, che quindi non è disponibile per il 2023.

Tuttavia resta ancora possibile detrarre il 19% delle spese veterinarie e sanitarie (fino a 550 euro) sostenute per il proprio animale di compagnia. La detrazione spetta quando si presenta la dichiarazione dei redditi, allegando le spese sostenute con mezzi di pagamento tracciabili per la cura degli animali. Quando queste superano la franchigia (ossia la spesa minima) di 129,11 euro si ha diritto all’agevolazione.

Quindi, ricapitolando attualmente chi ha un animale da compagnia, può ottenere una detrazione prevista a livello nazionale sulle spese documentate. Mentre i bonus animali domestici sotto forma di buoni o sconti, sono previsti solo in alcuni comuni italiani, ma non a livello nazionale.

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