Nella tredicesima giornata del campionato di Serie A cade di nuovo il Napoli mentre il terzetto di testa mantiene ritmo e imbattibilitÃ
Calcio Serie A, tredicesima giornata – Tre partite in sette giorni con la prospettiva di un quarto turno infrasettimanale. Il dato più significativo è che il distacco tra le battistrada, Milan, Inter e Juventus, è aumentato mentre la distanza tra le tre squadre in fuga si è ridotto.
Milan convincente (nonostante tutto)
Tutto sembra girare contro il Milan che in pochi giorni si trova senza i suoi due uomini più in forma (Ibrahimovic e Kjaer) e che è anche costretto a rinunciare all’unico vero cambio per Ibra (anche Rebic si è infortunato). E invece la squadra di Stefano Pioli ne esce alla grande e con straordinaria personalità , con il vero carattere della capolista. A Reggio Emilia, contro il Sassuolo, il Milan a torna alla vittoria in una partita bella e ben giocata che vede la squadra rossonera rischiare qualcosa solo nel finale.
Impressionante il goal dopo sei secondi di gioco (6.2″ per la precisione…) di Rafael Leao che per la prima volta dall’inizio della stagione si erge a ruolo di grande protagonista. Un gol straordinario non solo per la sua rapidità , il più veloce di sempre nella storia della Serie A ma anche per come il Milan dal calcio d’avvio riesce a portare in zona tiro ben cinque giocatori. Una squadra che, nonostante gli infortuni, continua la sua incredibile serie positiva e non sembra avere ancora dimostrato tutto il suo potenziale.
La realtà è che il Milan sembra avere molte risorse: e offre un gioco sempre funzionale e piacevole indipendentemente dai suoi interpreti.
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Inter e Juve a passo pieno
La Juventus che batte in trasferta il Parma 4-0 è forse la migliore di questa stagione in campionato, una squadra molto simile per consapevolezza e autorità a quella che è riuscita a strapazzare il Barcellona al Camp Nou. La doppietta del solito Cristiano Ronaldo è una delle chiavi: ma non l’unica. Benissimo Danilo e Alex Sandro, impressionante anche Buffon che salva per due volte la porta con interventi degni di un ventenne. Una squadra che a poco a poco sembra cominciare ad assumere quei connotati che Andrea Pirlo ha faticosamente cercato di impostare fin dall’inizio della stagione.
Pur con le solite difficoltà di una squadra che non esprime certo il calcio migliore del campionato, l’Inter bada al sodo e conquista la sua sesta vittoria consecutiva mantenendo le distanze sia dalla Juventus che dal Milan capolista. La squadra di Antonio Conte, per stessa ammissione del suo allenatore, sembra faticare molto sia da un punto di vista fisico che mentale: ma regge. Il rientro di Sensi è la miglior notizia possibile; oltre alla definitiva affermazione di Hachimi, quattro gol in tredici partite. Lo scorso anno in tutta la stagione di Bundesliga ne aveva marcato cinque.
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La Roma che diventa Rometta
Molto spesso, in particolare negli anni ’70, non si parlava di Roma ma di Rometta: ovvero di una squadra che avrebbe avuto i mezzi per esprimersi ad altissimo livello. Ma nel confronto con le squadre più forti del campionato finiva sempre per soccombere. Di qui il diminutivo…
È un po’ l’impressione che sta dando la formazione allenata da Fonseca che fino adesso si è dimostrata grande con i deboli ma debole con le grandi. Eccezion fatta per la sconfitta a tavolino, peraltro sicuramente evitabile, subita all’esordio contro il Verona, la Roma ha perso le uniche due gare che avrebbe dovuto vincere, contro il Napoli e l’Atalanta, diretti avversari nella zona medio alta della classifica. Ma a stupire in senso negativo è soprattutto il gran numero di goal subiti dalla Roma nelle partite che contano: quattro dalla Napoli dell’Atalanta, tre del Milan, due dalla Juventus limitandosi a un mezzo passo falso a reti bianche con il Sassuolo.
Una squadra che poteva puntare al secondo posto e che riesca di essere risucchiata fuori dalla zona europea, la cui linea di demarcazione è al di sotto della settima piazza. Un vero peccato…
Il Genoa esonera Maran
Senza aspettare la pausa del natalizia il Genoa ha esonerato Rolando Maran chiamando al suo posto Davide Ballardini, tecnico della speranza molto amato dal pubblico rossoblu che è ancora una volta ai ferri cortissimi con il proprietario del club, Enrico Preziosi. Ballardini torna sulla panchina del Grifone per la quarta volta in carriera. In precedenza è sempre riuscito ad arrivare alla salvezza. Ma stavolta l’impresa sembra durissima anche per lui. Il Genoa ha sette punti in tredici partite e con 22 gol è una delle peggiori difese a livello europeo. La peggiore della Serie A.
Quella di Maran è la seconda panchina a saltare dopo quella che ha visto Prandelli prendere il posto di Iachini alla Fiorentina. Prandelli fin qui non ha ancora festeggiato la sua prima vittoria dopo il ritorno alla Viola. Resta molto complicata la posizione di Giampaolo al Torino, per ora riconfermato alla guida dei granata.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.