Juve-Lazio 3-1, partita della 26a giornata del campionato di serie A. La squadra di Pirlo va sotto, ma poi reagisce da campione: senza Ronaldo, sono Rabiot, Morata e Chiesa a trascinare i bianconeri
Juve Lazio – Una Juventus orfana del portoghese – che entra soltanto nel secondo tempo dopo essere stato tenuto a riposo in vista della Champions League e del Porto – gioca una delle migliori partite in stagione e porta a casa un 3-1 importantissimo per il futuro del campionato. Una gara di carattere perché, dopo appena dieci minuti, i bianconeri vanno sotto: follia di Kulusevski che regala palla a Correa che ringrazia e insacca.
Juventus-Lazio 3-1: una partita da vecchia JuveÂ
La banda di Andrea Pirlo mette da parte le polemiche (scelta incomprensibile dell’arbitro Massa che nega un rigore per un netto fallo di mano del laziale Hoedt) e, dopo una mezz’ora in cui rischia di sbandare, gioca una partita da vecchia Juve, con un’intensità e un carattere visti quest’anno forse solo al Camp Nou contro il Barcellona.
Senza Bentancur, Pirlo inventa Danilo nell’inedita posizione di mediano, un ruolo che il brasiliano interpreta alla grande, andando a schermare le scorribande di Luis Alberto. Dall’altra parte, Rabiot giganteggia su Milinkovic-Savic e, al 39′, lascia partire un missile che lascia di stucco tutti, compreso un immobile Reina: lo spagnolo può solo ammirare l’eurogol dell’ex Psg.
Tolto il brivido per una traversa di Milinkovic, la ripresa è un monologo a tinte bianconere. Trascinato da un monumentale Federico Chiesa, cuore e anima di questa Juve 2.0., i Pirlo’s boys giocano in verticale a una velocità che spacca in due la Lazio. Con la Champions che si avvicina, è l’uomo delle notti europee, Alvaro Morata, a (ri)trovare feeling con la porta: prima fulmina Reina su un assist perfetto di Chiesa, poi segna il rigore del definito 3-1.
“Siamo la Juve, siamo la Juve!“, urla Demiral ai compagni dopo la rete di Morata: un’esultanza che sa di sfogo, ma che testimonia come nella mentalità dei giocatori qualcosa sia cambiato. Cristiano Ronaldo entra per la mezz’ora finale – insieme ai recuperati Arthur e Bonucci -, ma si limita a gestire e a carburare in vista del Porto. Martedì toccherà a lui. Contro la Lazio, invece, è stata la serata di Rabiot, Morata e Chiesa. Ma anche di Pirlo che, in uno dei momenti più importanti e difficili dell’annata, ridisegna la squadra e cala l’asso dalla manica. E, forse, potrebbe aver svoltato la stagione.
Juve-Lazio: primo tempo
Dominio Lazio in avvio di primo tempo, con la Juve che si affida a estemporanee ripartenze. Da calcio di punizione, Milinkovic-Savic va subito vicino al bersaglio grosso: il suo tiro finisce fuori di poco. Il vantaggio biancoceleste, però, è nell’aria e arriva dopo una follia di Kulusevski. Lo svedese sbaglia il retropassaggio e lancia Correa che, nell’1vs1, salta secco Demiral e segna lo 0-1.
La Juve incassa il colpo e anzi rischia di sbandare. La Lazio banchetta nel centrodestra bianconero e sfiora il raddoppio prima con Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Bianconeri che reagiscono con Chiesa: dopo un rimpallo, Hoedt tocca con la mano in area di rigore. Il braccio è largo, ma per l’arbitro Massa non c’è penalty e il Var, incredibilmente, non lo corregge.
Spinge la Juve alla ricerca del pareggio. Morata si avventa per primo su un cross dalla trequarti e gira di testa: Reina è immobile, ma il tentativo si perde a lato. Il portiere spagnolo rimane di sasso anche sull’azione successiva quando Rabiot, defilato, indovina un missile che va a finire sotto il sette: eurogol del francese per l’1-1.
La rete accende la partita, con la Lazio che prova a scuotersi e a sfruttare la sua qualità . L’occasione più ghiotta finisce nei piedi di Fares che rompe un raddoppio e, dal limite, lascia partire il mancino: tiro fuori di pochissimo. Un fallo di Milinkovic, non sanzionato col giallo, scalda anche gli animi, con il primo tempo che si chiude fra le proteste dei bianconeri verso l’arbitro Massa.
Juventus-Lazio: secondo tempo
Secondo tempo che inizia nel segno di Chiesa. L’ex Fiorentina riceve al limite dell’area e semina mezza difesa della Lazio con una veronica: solo Reina a negargli un super gol. I biancocelesti rispondono subito con Milinkovic che approfitta di una distrazione della Juve e colpisce di testa tutto solo. La traversa salva i bianconeri.
Partita che va ai mille all’ora e – a queste velocità – è sempre Chiesa a fare la differenza. Il numero 22 ruba un pallone in mezzo al campo e spezza in due la Lazio. Sprint verso la porta e lancio per Morata che elude l’intervento di Hoedt e segna il 2-1.
La Lazio non fa in tempo a reagire che viene di nuovo punita. Ramsey lavora un pallone in area e viene agganciato da Milinkovic, molto ingenuo nell’occasione. Calcio di rigore: senza Ronaldo ci pensa Morata. L’ex Atletico Madrid spiazza Reina e fa 3-1. Doppietta per lo spagnolo che corona una prima frazione di ripresa perfetta della Juve.
Gestisce la squadra di Pirlo il vantaggio, con la Lazio che va a folate. L’occasione di accorciare passa da Correa che, dopo aver ricevuto dai 20 metri, va al tiro da dentro l’area: l’argentino apre troppo il piattone e spara fuori. I biancocelesti ci provano fino all’ultimo e, in pieno recupero, vanno vicini al 3-2 con Fares. L’algerino controlla perfettamente dagli sviluppi da angolo e lascia partire un violentissimo tiro che dà solo l’illusione del gol.
La Juve vince una partita fondamentale in ottica scudetto e dimostra di stare bene, anzi benissimo, in vista della gara che vale una stagione. Il ritorno di Champions League contro il Porto.
Juve-Lazio: voti e pagelle
In casa bianconera, l’insufficienza di Kulusevski, che regala il vantaggio a Correa, è l’unico neo di una partita giocata da grande squadra. Oltre al gol, Rabiot annulla Milinkovic-Savic, mentre Morata brucia Hoedt e tutta la Lazio. Il migliore, però, è Federico Chiesa, motore instancabile di questa Juve “verticale“. Andiamo a vedere gli altri voti e pagelle:
Szczesny 6, Danilo 7, Demiral 6,5, Alex Sandro 7, Bernardeschi 6,5, Cuadrado 6,5 (dal 68′, Arthur 6), Rabiot 7,5, Ramsey 6 (dal 68′, McKennie 6), Chiesa 8 (dall’81’, Bonucci sv), Kulusevski 5,5 (dal 91′, Di Pardo sv), Morata 7,5 (dal 68′, Ronaldo 6). Pirlo 7.
Con questo successo, la Juventus sale a 52 punti e – con lo stesso numero di gare giocate – si porta a -7 dall’Inter e a -1 dal Milan. Al di là della classifica, il 3-1 di stasera consente di immaginare un proseguo di campionato diverso e dà grande fiducia in vista della prossima notte europea. Perché vincere aiuta a vincere. Ed è proprio questo che la Juve dovrà fare martedì. Nel ritorno di Champions League contro il Porto.