Juve conti in rosso 2020, non è tutta colpa di Ronaldo. L’ Analisi

Juventus, l’ultimo esercizio di bilancio segna perdite per 69 milioni. Ma è sempre colpa di CR7? Non è proprio così. Analisi della formazione, stipendi e azioni della Juve

Il bilancio della Juventus è sempre più in rosso. Per l’esercizio terminato il 30 giugno 2020, infatti, si prospetta una perdita di circa 69 milioni di euro, in peggioramento rispetto al -39,9 milioni del 2019.

Una stima basata sulla relazione sui conti semestrali di Exor, la controllante della famiglia Agnelli che possiede il 63,8% del club. I dati definitivi arriveranno solo il 18 settembre, il giorno in cui si riunirà il cda della Juve sul bilancio, ma eventuali differenze – di solito – sono minime.

juve conti in rosso 2020

Una perdita che pesa sulle finanze, già non molto rosee, del club. I bianconeri, infatti, sono una delle squadre più indebitate d’Europa, dietro soltanto al Tottenham fresco di nuovo stadio.

Juve rosso nel bilancio 2020: perché non è colpa di Ronaldo?

La Juventus non chiudeva così in rosso dal 2011, quando si toccarono i -95,4 milioni di euro. Se si considera il decennio 2011-2020, il passivo gravita addirittura intorno ai 250 milioni. È tutta colpa di Cristiano Ronaldo? Da un’analisi superficiale si potrebbe dedurre che il portoghese abbia prosciugato le casse del club.

Studiando bene le finanze e gli stipendi della Juve, però, si scopre un’altra realtà. Chiariamo: è innegabile che lo sbarco a Torino di CR7 abbia pesato sul rosso del club. I 31 milioni netti del suo ingaggio rappresentano uno sforzo economico senza precedenti per un club italiano.

Vedi anche: Quanto guadagna Ronaldo al giorno

Al contempo, è lampante che Ronaldo abbia portato alcuni benefici alla Juve, sia dal punto sportivo che da quello finanziario. Dall’arrivo del portoghese, i bianconeri hanno incrementato in maniera esponenziale il proprio successo e seguito sui social, con tutto quello che ne comporta dal punto di vista del marketing.

Anche la vendita delle maglie da gioco è schizzata alle stelle, così come il valore delle azioni della Juve, passate dallo 0,6 del 26 giugno 2018, quando iniziarono le prime voci sull’affare di mercato, all’1,53 del 19 settembre (oggi il titolo è a 0,87, dopo il crollo a causa dell’emergenza covid-19).

Dal lato sportivo, se la Champions League è stata una delusione non è certo colpa di CR7, unico, anzi, a dimostrarsi all’altezza delle notti europee, segnando tutti gli ultimi 7 gol della Juve nelle partite a eliminazione diretta.

Vedi anche: Ronaldo gol Juventus

Dove affondano, allora, le radici delle perdite economiche del club? Una prima spiegazione va trovata proprio nella Champions. L’uscita anticipata contro il Lione è stata sanguinosa per le casse juventine e ha tolto importantissimi introiti.

Vedi anche: Quanto vale vincere la Champions

Non è un caso che l’apice in positivo del decennio, il +42,6 milioni del 2017, sia coinciso con la finale di Cardiff (oltre che con la superplusvalenza di Paul Pogba). A riprova di ciò, anche in uno dei pochi altri anni in positivo, il +2,3 milioni del 2015, si arrivò fino alla fine della Champions.

Un ulteriore fattore, poi, è sicuramente il coronavirus, che ha privato le squadre degli introiti del botteghino, oltre ad averle danneggiate dal punto di vista economico. In questo senso, la perdita di 69 milioni della Juve sarebbe da interpretare alla luce della crisi che ha colpito ogni club europeo.

Stipendi calciatori Juventus

È il monte ingaggi della Juve, però, il problema principale per le casse del club. Lo stipendio più alto, ovviamente, è quello di Ronaldo che, come detto, giustifica i suoi 31 milioni netti l’anno a suon di gol e sponsor .

Meno meritevoli, al netto delle deludenti prestazioni in campo, sono invece i 7 milioni netti l’anno di Ramsey e Rabiot, i 6 di Khedira, i 4 di Danilo e Bernardeschi, i 3,5 di Rugani e i 3 di De Sciglio. Il conto è presto fatto: il loro stipendio pesa quasi come quello di CR7, senza – evidentemente – portare gli stessi benefici in campo.

Vedi anche Stipendi Juventus quanto guadagnano i calciatori della Juve

Emblema della (mala) gestione bianconera degli ultimi anni, poi, è Gonzalo Higuain. L’argentino, arrivato a 29 anni alla Juve per 90 milioni di euro, oltre a percepire 7,5 milioni di euro netti, pesa ancora parecchio a bilancio e la sua (probabile) rescissione del contratto causerà alla Juve una minusvalenza.

Giocatori avanti con l’età e con ingaggi sproporzionati per la Serie A: per molti anni i bianconeri hanno seguito questa linea, rinnovando anche pesantissimi contratti pur di non perdere qualcuno a zero. Il risultato? Tanti esuberi sono ormai invendibili, come dimostra l’attuale sessione di mercato.

La rosa della Juventus con Pirlo

La nuova Juve di Pirlo sembra muoversi in controtendenza rispetto a questa politica e Weston McKennie, così come Dejan Kulusevski, ne sono il simbolo: giovani, affamati e con stipendi contenuti.

Un’altra carta per contenere le perdite, poi, sono le plusvalenze. Secondo il comunicato della Juve, da luglio 2019 al 30 giugno scorso, il club ha realizzato plusvalenze nette dal calciomercato per 157,6 milioni: 31 milioni in più rispetto all’anno precedente.

Vedi anche: Giocatori Juve 2020 2021

Operazioni, spesso senza passaggio di soldi ma con scambi di giocatori, che hanno aiutato il bilancio. Un esempio? La cessione di Pjanic al Barcellona per 60 milioni, che ha generato un «effetto economico positivo» netto di 41,8 milioni: in cambio, la Juve ha acquistato Arthur Melo per 72 milioni.

Per quanto ancora, però, le plusvalenze potranno contenere gli effetti negativi delle ultime politiche bianconere? A Torino sembrano averlo capito e, da quest’anno, il club ha iniziato ad abbattere gli stipendi e a cercare profili più giovani. Con Cristiano Ronaldo sempre al centro del progetto. Un altro segnale di come CR7 non sia il problema (economico) di questa Juve e dei suoi conti in rosso.

Vedi anche: Calendario Juve serie A

© Copyright Donne sul Web

Ben tornato!