La Juventus conquista la sua quarta vittoria nelle ultime cinque partite, ma a fare notizia è la strana esultanza di Dybala e il palese disagio dei dirigenti bianconeri
La vittoria della Juventus contro l’Udinese, che arriva pochi giorni dopo l’amara sconfitta di Supercoppa, ma anche in un segnale di continuità di risultati e di prestazioni in campionato, non porta solo buone notizie.
Juventus-Udinese, la partita
Il 2-0 con cui la Juventus chiude i conti con l’Udinese è sostanzialmente netto, figlio di una partita dominata dall’inizio alla fine e mai in discussione. Una gara non splendida, ma concreta e tesa al sodo del risultato e dei tre punti in palio contro una Udinese per altro ancora in grande difficoltà a causa dei postumi del Covid e in formazione largamente rimaneggiata.
Sei palle gol in tutta la partita per la Juve, cui ne bastano due: la prima la mette in gol Dybala con una splendida conclusione di sinistro dal limite. Un piccolo capolavoro di tempismo e di intelligenza. Ma l’atteggiamento con cui la Joya “festeggia” il gol è alla fine la vera notizia della giornata. Altro che ‘Joya’… l’argentino smette di correre, si ferma, non disegna la solita maschera con la mano davanti alla faccia e scruta in tribuna con uno sguardo quanto meno torvo. Un atteggiamento che non sfugge ai dirigenti bianconeri che nell’intervallo parleranno tra di loro in modo neppure troppo nascosto dell’accaduto con un evidente senso di fastidio e malumore.
In questo clima, certo non molto sereno, e forse figlio delle dichiarazioni dell’amministratore delegato Arrivabene pronunciate in settimana, e piuttosto critiche nei confronti di Paulo Dybala, la Juventus si limita a gestire e ad attendere l’occasione del raddoppio. De Sciglio la procura con uno splendido cross a McKennie che di testa chiude il match. Un intervento di Szczesny, l’unico della partita, chiude la porta a Delulofeu. Ottavo risultato utile consecutivo e quarta vittoria nelle ultime cinque partite.
Il caso Dybala
A fine gara l’attenzione è tutta per Paulo Dybala e la sua mancata esultanza: “Guardavo verso la tribuna perché stavo cercando un amico – dice con una battuta l’attaccante argentino per spiegare il suo atteggiamento dopo il gol del vantaggio – ma c’era troppa gente in tribuna e non l’ho trovato”. Una battuta, bisogna credergli? “Questo non ve lo dico…”
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Se l’attenzione si sposta sul rinnovo del suo contratto Dybala si acciglia e taglia corto: “Si sono dette molte cose, altre ne sono successe. Non voglio dire altro su questo argomento”.
Una frattura quella tra il giocatore e la dirigenza che sta cominciando a diventare abbastanza evidente e difficile da ricomporre.
Juventus di nuovo in campo martedì, in Coppa Italia, contro la Sampdoria, sconfitta in casa dal Torino (1-2).
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.