Il Ministro della salute Speranza non ha idea di quanto valga l’industria del calcio e cosa significhi per gli italiani lo sport. La sua battuta: “Il calcio è l’ultimo dei problemi di cui possiamo occuparci”, dichiarata nella trasmissione radiofonica Circo Massimo, su Radio Capital, lo dimostra.
Con queste parole, infatti, toglie speranze a molti italiani, che attendono con ansia, chi per passione chi per lavoro, la ripartenza di questo sport. Sottovalutare così il problema rappresenta uno sbaglio a nostro avviso, ecco perchè.
Speranza sbaglia sul calcio
Come detto in apertura Speranza, in un suo intervento, ha detto di non volersi occupare della ripartenza del calcio. Secondo il ministro, nel nostro paese ci sono altre priorità e il governo ha l’obbligo di occuparsi di queste.
Un ragionamento che però non tiene conto del fatto che lo sport, e in particolare quello del pallone, da sempre rappresenta una forma di evasione mentale e fisica per le persone. Questo sia per chi lo pratica, a livello amatoriale o professionistico, sia per i milioni di tifosi e tifose che abbiamo in Italia.
Al protocollo preparato dalla FIGC, in cui si illustrano i punti della possibile ripartenza, Speranza ha risposto snobbando la questione. Ciò rappresenta la sintesi perfetta di chi sottovaluta la salute psicologica degli italiani, ormai chiusi in casa da troppo tempo.
Persone che sono da circa un mese e mezzo in balia di ultime news sul coronavirus, film e serie tv, per trascorrere il tempo. Ma che invece avrebbero bisogno di un po’ di sano sport e svago, per superare le difficoltà psicologiche del momento. Insomma, che avrebbero bisogno di riappropriarsi anche del proprio tempo, senza troppi vincoli.
Sorprende pertanto che tali affermazioni arrivino proprio da chi sovraintende il ministero della sanità e dovrebbe considerare ogni aspetto della salute dei cittadini. Senza dimenticare anche i risvolti economici della questione, il calcio infatti ha un notevole impatto sul nostro Pil, già messo a dura prova dal lockdown.
Sebbene il dato dei decessi dovuti al Covid-19 sia ancora alto, come vediamo dai numeri della Protezione Civile, è altrettanto vero che tutto questo non è dovuto agli italiani, ma al governo, che non ha preso i dovuti provvedimenti fin da subito.
Pertanto la responsabilità è anche dello stesso ministero della sanità, oltre che delle regioni. Ad eccezione di Luca Zaia, il governatore del Veneto, che forse è l’unico che ha saputo muoversi nei tempi giusti e contenere il contagio nella propria regione.
Vedi anche: Fase 2 cosa prevede
Insomma, prima di prendere la questione della ripresa del campionato di Serie A e del calcio, così sottogamba, il ministro dovrebbe valutare attentamente le parole. Non ammalarsi di Coronavirus è importante, ma anche sapere che potremo continuare a nutrire le nostre passioni per lo sport, o in qualsiasi altro ambito, lo è.
Detto questo, vediamo cosa è successo veramente fra il Ministro Speranza e la FGCI. Lo facciamo con questo video di Sky in cui viene illustrato il contenuto del protocollo proposto per la ripresa del calcio.
© Copyright 20 aprile 2020
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