Stati Uniti vs Svezia 5-4 ai rigori: le campionesse vanno a casa

Stati Uniti vs Svezia diventa un autentico classico del calcio femminile, una delle partite più incerte di sempre

Gli Stati Uniti fuori dal Mondiale di calcio femminile. Esce la squadra campione in carica, la superfavorita. E non era mai accaduto che gli USA uscissero già dagli ottavi di finale della competizione che fino a oggi hanno dominato.

USA vs Svezia
Esplode la gioia della Svezia dopo il rigore decisivo – Credits FIFA

Si tratta di una delle nove partite conquistate dalla Svezia in questo classico assoluto, in archivio per ben 54 volte, e quasi sempre dominato dagli USA, soprattutto nelle occasioni che contano. Ma a decidere sono stati pochi dettagli in una drammatica lotteria dei rigori che ha prolungato la partita per oltre due ore.

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Stati Uniti vs Svezia 5-4 ai rigori

Una sconfitta che tutto sommato si incastra in un mondiale nel quale, a oggi, gli Stati Uniti non avevano mai particolarmente impressionato, rischiando molto al di là delle previsioni, salvati da un palo all’ultimo istante dell’ultima partita della fase a gironi contro il Portogallo.

In una partita tutto sommato non particolarmente interessante e spettacolare, ma molto equilibrata ed incerta, Svezia e Stati Uniti hanno dato vita a un confronto estremamente tattico che poteva essere deciso soltanto da pochi dettagli, un errore o qualche episodio fortunato. Emblematico il fatto che a deciderlo sono stati l’arteria per eccellenza, i calci di rigore.

USA vs Svezia
Il dettaglio del rigore decisivo di Hurtig – Credits FIFA

Stati Uniti vs Svezia, equilibrio e rigori

Poche ma importantissime le occasioni da gol. Clamorosamente sciupata quella dopo appena un quarto d’ora di gioco da Trinity Rodman, alla quale risponde con grande autorevolezza il portiere svedese Zećira Mušović.

Una superiorità soltanto formale quella degli Stati Uniti che, tuttavia, costruiscono ancora almeno un paio di occasioni: sfortunati gli USA quando un colpo di testa su azioni di calcio d’angolo di Lindsey Horan si stampa sotto la traversa.

La grande festa nello spogliatoio della Svezia

Superiorità, tutto sommato sterile, da parte degli Stati Uniti anche in avvio di ripresa con Mušović sempre protagonista prima su Horan, splendida la parata sulla girata a rete dell’americana, e poi su Alex Morgan che esalta ancora una volta il portiere svedese con una gran parata, sicuramente MVP anche prima dei calci di rigore.

Uno schema tattico che non cambia fino al termine di tempi regolamentari e supplementari con la Svezia che sembra subire ma regge e gli Stati Uniti che non passano nonostante un maggior numero di occasioni da gol.

I rigori sono un esito drammatico e inevitabile. Succede di tutto. Ai gol di Sullivan, Rolfo, Horan, Rubensson e Mewis seguono tre errori definitivi: Bjorn calcia alto, così come Rapinoe subito dopo. Blomqvist si fa parare il tiro decisivo e Smith spreca il suo mandandolo calciando altissimo. Ma l’errore decisivo, dopo il penalty trasformato anche dal portiere Alyssa Naeher, è quello di O’Hara che conclude sul palo. L’ultimo rigore è quanto di più assurdo si veda: conclusione della ex juventina Lina Hurtig che Naeher intuisce non trattiene. Questione di centimetri: la goal line technology dice che la palla è dentro. Stati Uniti a casa, clamorosamente. Svezia ai quarti: affronteranno il Giappone, nettamente vittorioso sulla Norvegia.

 

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