Salmone, tutto quello che c’è da sapere. Dall’acquisto ai modi di cucinarlo e mangiarlo (anche crudo), proprietà e controindicazioni.
Che sia fresco o affumicato, cotto o crudo, il salmone è sempre un piatto prelibato e apprezzatissimo. Lo si usa in mille modi, e soprattutto nel periodo delle feste non manca quasi mai in tavola come antipasto o gustoso stuzzichino.
Il salmone è davvero molto diffuso sulle tavole degli italiani, ma viene allevato e pescato nei mari settentrionali e nei fiumi che i salmoni risalgono nel periodo della riproduzione.
Certo, si tratta di un alimento molto calorico e quindi è bene non esagerare se si sta seguendo una dieta e non si vuole ingrassare. Mangiarlo con moderazione però non crea problemi, anzi. Vediamo allora tutto quello che c’è da sapere sul salmone
Sai che salmone compri? I tipi di salmone
In commercio si può trovare salmone di vari tipi e conservato in diversi modi. Si va dal salmone affumicato, proveniente soprattutto dalla Norvegia e dalla Scozia, a quello in scatola. C’è poi il salmone fresco, che si può acquistare anche surgelato. Il salmone che compriamo può essere d’allevamento oppure selvaggio. Quest’ultimo è più magro di quello allevato e il suo sapore è più intenso.
Il salmone che si trova in commercio fresco viene “abbattuto a bordo”, ossia portato a temperature molto basse appena pescato, direttamente a bordo dei pescherecci. In questo modo può essere considerato sicuro ed è quindi adatto anche al consumo crudo.
Come riconoscere il salmone fresco
Esistono molte varietà di salmone, ma in ogni caso il salmone quando è fresco deve avere un odore gradevole, la pelle integra e priva di ammaccature, le carni compatte. L’occhio deve essere sporgente e la pupilla nera. Nel salmone allevato è più comune che le carni siano striate rispetto al salmone pescato, che è più magro. Bisogna poi fare attenzione al colore: se troppo rosso, al salmone potrebbero essere stati aggiunti coloranti.
Come cucinare il salmone: le ricette
Innanzi tutto è bene precisare che il salmone non andrebbe cotto a temperature eccessivamente alte, per via del fatto che i grassi omega tre, utili per la salute, sono particolarmente sensibili al calore.
Il salmone si può cucinare in svariati modi, le ricette sono tante: al vapore o lessato, grigliato, al forno, al cartoccio, oppure semplicemente cotto in padella con un filo d’olio. La porzione media di salmone fresco per persona è di 100-150 g, che apportano circa 200-250 kcal.
Per quanto riguarda le ricette, ne esistono davvero tantissime! Si abbina molto bene alla pasta. Un primo piatto molto amato sono le linguine panna e salmone e in generale la pasta al salmone, come ad esempio le lasagne o pennette al salmone e zucchine.
C’è poi il salmone al forno con pomodorini o con patate, sempre buonissimo. E non dimentichiamo che il salmone si sposa bene anche con l’avocado, come nel sushi, nell’avocado toast al salmone o in prelibati primi piatti come il riso nero con salmone e avocado.
Ricette con salmone:
- Salmone e gamberi in padella
- Mousse di salmone senza panna
- Salmone al salmoriglio
- Insalata di riso con salmone e limone
- Salmone all’arancia
- Tagliatelle con salmone e capperi
- Polpette di salmone
- Strudel di salmone e spinaci
- Pasta al salmone affumicato facile
- Asparagi e salmone
- Salmone al pepe rosa, porri e aneto
Mangiare il salmone crudo (sushi ma non solo)
Si può mangiare il salmone crudo? Sì, ma vediamo come.
Anzitutto è sempre bene precisare che per quanto riguarda il salmone crudo, e in genere il pesce crudo, è importante essere certi di non rischiare infezioni di parassiti e batteri. Per questo il salmone viene sottoposto alla procedura dell’abbattimento (viene cioè congelato molto in fretta appena pescato).
Se non si ha la certezza che il salmone è stato abbattuto è bene evitare di consumarlo crudo. Il salmone crudo viene utilizzato in moltissime ricette.
Certo, è uno degli ingredienti principali del sushi, ma si usa per preparare anche antipasti, come le semplicissime tartine al salmone con burro e una goccia di limone, insalate estive, deliziosi carpacci di salmone e tartare di salmone, perfette come antipasto.
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Salmone, proprietà, benefici e controindicazioni
Si sa che il salmone ha un apporto calorico piuttosto significativo, poiché è ricco di proteine ma anche di grassi. Buona parte di questi grassi però è del gruppo omega 3, utile per la salute del nostro cuore. Il salmone è inoltre privo di glutine, ed è dunque adatto per la dieta dei celiaci.
Contiene una discreta quantità di colesterolo, motivo per cui va consumato con parsimonia dalle persone che soffrono di colesterolo alto.
Il salmone apporta poi buone quantità di vitamine del gruppo B e di sali minerali, come fosforo e selenio. Il salmone affumicato va evitato da chi soffre di ipertensione, per via del suo alto contenuto di sodio. Il salmone fresco invece ha un contenuto di sodio piuttosto basso.
Si può mangiare il salmone in gravidanza?
In gravidanza è sempre bene fare attenzione a ciò che si mangia. Nel caso del salmone è sicuramente meglio fare grande attenzione alla cottura. Mangiare salmone crudo comporta infatti il rischio di contrarre malattie e infezioni, se non si è certi della sua provenienza.
Il salmone inoltre è ricco di colesterolo, dunque è meglio assumerne quantità moderate durante la gravidanza. Il salmone affumicato invece, essendo ricco di sodio, può creare problemi di pressione alta. In ogni caso il salmone si può inserire in piccole quantità nella dieta delle donne in gravidanza, alternandolo con altro pesce ricco di omega 3 come il pesce azzurro.
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Come conservare il salmone
La corretta conservazione del salmone è molto importante. Anzitutto, durante la stagione calda, è importante mettere il salmone in una borsa gelo per trasportarlo a casa, in modo da non interrompere la catena del freddo. Il salmone fresco si conserva in frigorifero, a una temperatura compresa tra 0 e 4 C°, al massimo per un giorno.
Se non si è sicuri di consumarlo entro un giorno, il salmone può anche essere congelato subito dopo l’acquisto.
Per quanto riguarda invece il salmone affumicato, va consumato entro tre giorni dall’apertura, riponendo subito in frigorifero la parte avanzata, meglio se avvolta nell’alluminio.
Anche il salmone affumicato si può congelare. Per scongelarlo, poi, sarà sufficiente lasciarlo qualche ora in frigo o a temperatura ambiente.
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Salmone, qualche curiosità
La durata della vita di un salmone, in natura, è di circa dieci anni. Da adulto può arrivare a pesare fino a 20 kg e raggiunge la lunghezza massima di un metro e mezzo.
I salmoni vivono spontaneamente nei mari del Nord, nell’area compresa tra l’Oceano Atlantico settentrionale e l’Oceano Pacifico settentrionale. Sono stati invece introdotti dall’uomo in alcune zone del Nord America, in Patagonia e in Nuova Zelanda.
Una particolarità del salmone è il fatto che nasce in acque dolci e migra poi verso il mare ma quando deve riprodursi risale lungo i fiumi, nuotando controcorrente e dimostrando una straordinaria tenacia. Proprio durante la risalita dei fiumi il salmone viene pescato, perché in questo periodo la qualità della sua carne è migliore.
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