Come cambiano le pensioni nella legge di stabilità 2023. Dalle rivalutazioni fino alla riforma del sistema previdenziale, ecco cosa aspettarsi dalla manovra.
Nella legge di bilancio 2023, una delle voci più importanti è rappresentata dalla pensioni. Questo sia dal punto di vista economico, dato che molte risorse dello stato saranno destinate all’adeguamento degli assegni pensionistici all’inflazione da gennaio 2023 e altre per le forme di flessibilità in uscita dal lavoro.
Facciamo allora il punto della situazione sulle pensioni: cosa prevede la manovra finanziaria in base alle ultimissime.
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Rivalutazione pensioni 2023 legge di bilancio
Nel testo della manovra finanziaria 2023, il governo dovrà inserire gli incrementi degli assegni pensionistici, legato all’inflazione. Un primo parziale aumento delle pensioni scatta già da ottobre 2022, come deciso dal governo Draghi. Tuttavia si tratta solo di un anticipo, l’adeguamento più consistente dei trattamenti avverrà a inizio 2023.
Quando si conosceranno i numeri relativi all’inflazione del 2022 (stimata intorno fra il 7 e l’8%) le pensioni italiane aumenteranno della stessa percentuale (al netto di quella anticipata a ottobre). Questo, oltre che un assegno mensile più ricco per i pensionati, comporta un consistente aumento di spesa per il bilancio pubblico. Ad esempio ipotizzando un tasso di inflazione all’8% annuo, il costo delle pensioni in Italia crescerebbe almeno 8 miliardi di euro.
Legge finanziaria, come cambiano le pensioni nel 2023
Come visto la spesa da sostenere solo per gli aumenti dei trattamenti pensionistici legati all’inflazione è molto alta. Resterebbe poi da capire quante risorse ci sarebbero ancora per varare la tanto attesa riforma delle pensioni. Ovviamente però su questo tema pesa molto l’esito delle elezioni del 25 settembre 2022, visto che il governo Draghi non interverrà al riguardo.
Durante la campagna elettorale ci sono stata tante promesse dei partiti sulle pensioni anticipate. Alcune delle quali prevedono costi molto alti per le finanze pubbliche, quindi bisognerà capire se realmente sostenibili per il 2023. Queste le principali ipotesi di riforma:
- introduzione di quota 41 per tutti i lavoratori a prescindere dall’età anagrafica (in sostituzione di quota 102 in scadenza a dicembre 2022).
- Proroga al 2023 di scivoli pensionistici già in vigore come opzione donna e Ape Sociale.
- Pensioni anticipata a 63 anni, con la sola quota contributiva (la retributiva a partire dai 67 anni).
Riforma pensioni 2023 e manovra, ultime novitÃ
Ognuna delle opzioni è stata avanzata per evitare di tornare alla legge Fornero (ovvero i le pensioni di vecchiaia) come unica possibilità per il pensionamento. Ma in ogni caso i costi sarebbero molto pesanti. La scelta però di quali misure perseguire spetterà al nuovo governo, che si formerà presumibilmente a fine ottobre/inizio novembre.
In altre parole il prossimo esecutivo avrà davvero poco tempo per pensare a come riformare il sistema previdenziale italiano. Quindi non si può escludere la possibilità che nella legge finanziaria 2023 ci siano solo proroghe di alcuni scivoli, per poi affrontare un riordino complessivo di questa materia l’anno seguente.
Queste al momento le news dell’ultima ora sulla riforma pensioni e la manovra economica 2023. In sintesi, l’aumento dei costi, dovuti all’adeguamento dei trattamenti all’inflazione e la formazione di un nuovo governo, saranno importanti per la redazione del testo della nuova legge di bilancio.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web