Ultime notizie su manovra 2020 e pensioni, le decisioni del governo sulla rivalutazione, il futuro di quota 100 e la pensione di garanzia
Le pensioni restano un argomento cardine nel dibattito politico e nell’opinione pubblica, in quanto toccano da vicino la vita di milioni di nostri connazionali.
Per questo nel seguente articolo vi riportiamo le ultime notizie sulle decisioni del governo in materia di pensioni. Per poi passare alle prospettive future e alle eventuali riforme che dovranno seguire alla naturale scadenza di quota 100.
Riforma pensioni 2020: mini rivalutazione assegni
Dopo che nella Legge di bilancio varata lo scorso anno, l’allora Governo gialloverde aveva deciso il blocco dell’aumento delle pensioni, in quella nuova è stata previsto una mini rivalutazione.
Infatti, a seguito di incontri con le parti sociali, l’esecutivo ha deciso l’avvio della rivalutazione delle pensioni 2020. Si tratta di piccole somme, ma comunque in più per gli assegni da tre a quattro volte il minimo, ossia da 1.500 a 2.000 euro.
La misura che interessa circa 2,5 milioni di pensionati, anche se calcoli alla mano l’aumento dovrebbe essere di pochi euro. Secondo quanto conteggiato da Spi e Cgil si tratta di circa 50 centesimi al mese, per un totale più o meno di 6 € all’anno. Un aumento indubbiamente poco rilevante, ma ciò che conta di più, nelle intenzioni di Governo e parti sociali, è dare un segnale di inversione di tendenza rispetto alle politiche attuate in passato su questo tema.
Come detto, tale provvedimento non riguarda tutte le pensioni, infatti per coloro che percepiscono 4 volte il minimo non ci sarà alcuna variazione.
Altre novità sulle pensioni presenti in manovra 2020
Oltre alla rivalutazione, la manovra prevede al suo interno l’introduzione della pensione di garanzia per i giovani. Si tratta di un’iniziativa molto cara al Partito Democratico, che mira a sostenere tutte quelle persone che hanno una vita lavorativa discontinua.
Oltre a questo nella Legge di bilancio 2020 figurano la conferma della pensione di cittadinanza e degli scivoli pensionistici, quali opzione donna, ape social e quota 100. Proprio in riferimento a quest’ultima vediamo quali sono gli scenari futuri in materia di uscita anticipata dal lavoro, nel prossimo paragrafo.
Quota 100 confermata fino al 2021 e poi?
Come noto, quota 100 è stata confermata nella manovra 2020 e continuerà ad essere utilizzabile fino alla scadenza precedentemente stabilita, cioè dicembre 2021. Quali saranno, successivamente a questa data, le opzioni per arrivare alla pensione anticipata non è ancora chiaro.
Tuttavia si possono già fare delle ipotesi. Ad esempio la Fondazione studi consulenti del lavoro ricorda che, una volta venuta meno quota 100, l’unico modo per uscire in anticipo dal lavoro potrebbe essere la pensione anticipata contributiva.
Essa può essere richiesta in computo in gestione separata all’età di 64 anni, se si possiede almeno 1 mese di contributi con questa gestione INPS e si accetta il ricalcolo dell’assegno con il sistema contributivo. Si tratta di una scelta che potrebbe non essere gradita a molti lavoratori, ma l’unica alternativa sarebbe quella di attendere la pensione di vecchiaia.
Ovviamente da qui a due anni è probabile che il governo giallorosso intervenga su questa materia, con una riforma in grado di risolvere il problema. Staremo a vedere in che modo lo farà . Di certo le posizioni molto diverse all’interno della maggioranza, ad esempio sulla conferma di quota 100, dimostrano che non sarà facile trovare una soluzione condivisa e soprattutto in grado di venire in contro alle esigenze dei lavoratori.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web