Pensioni. Quanti anni di contributi servono per andare in pensione nel 2019? Tutte le ultime notizie.
Uno degli ambiti di maggiore interesse per tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che possiedono già una certa età , riguarda le pensioni e in particolar modo la possibilità di accedervi in maniera agevolata, rispetto a quanto previsto dalla riforma Fornero.
Infatti, se fino a qualche tempo fa erano richiesti requisiti davvero molto rigidi, come i 67 anni di età per la pensione di vecchiaia o i 42 anni per la pensione contributiva, ora le cose stanno cambiando e si sono aperti degli spiragli interessanti a favore dei lavoratori che hanno determinate caratteristiche contributive.
Ci sono diverse opzioni riguardanti uomini e donne, andiamo allora a scoprire meglio di cosa si tratta qui di seguito, tracciando prima un bilancio generico sulle prospettive di chi intende andare in pensione e poi entrando nello specifico delle concrete opportunità relative ai contributi minimi per le pensioni delle donne.
Prospettive future per le pensioni
In futuro i requisiti previsti dalla riforma Fornero, saranno ancor più stringenti, infatti l’età richiesta aumenterà  di 3 mesi, per il biennio 2021-2022, quando sarà necessario raggiungere i 67 e 3 mesi d’età per ricevere la meritata pensione.
Di recente però, come sappiamo dalle ultime news sulle pensioni, come quota100 (che sommando l’età anagrafica e quella contributiva consente l’uscita anticipata dal lavoro raggiungendo tale quota), ma anche come opzione donna o quota 61 (ancora allo studio e quindi tutta da verificare), ci sono dei significativi passi avanti per avere più chance di raggiungere questo traguardo.
Sicuramente le attuali condizioni per ottenere la pensione risultano gravose e in alcuni casi complesse da decifrare, se non con l’aiuto dei Caaf.
Tuttavia, se vuoi capire meglio che opportunità ci sono, stai tranquillo perchè sei nel posto giusto, ti basta solo continuare questa lettura per saperne di più.
Pensioni minime donne: tutto quello che c’è da sapere
Se per gli uomini al momento le novità più interessanti sono le già citate quota100 ed eventualmente quota61 se approvata, per quanto riguarda la pensione delle donne, nonostante ci siano ormai gli stessi requisiti richiesti per gli uomini, esistono altre opportunità che permettono l’accesso in anticipo al trattamento pensionistico.
Si parte dalla pensione minima. Con tale definizione oggi si indica la pensione anticipata, ottenuta mediante opzione donna, meccanismo chiamato così in quanto si consegue fruendo di requisiti più elastici rispetto a quello di vecchiaia.
Vedi anche: Età pensionabile donne: quando si va in pensione?
Risulta tale la pensione che può essere conseguita ad esempio presso il fondo di previdenza delle casalinghe, all’età di 57 anni. In questo caso il trattamento deve raggiungere una cifra di almeno 549,59 euro mensili, in caso contrario non potrà essere ottenuto.
Ma prendendo in considerazione la pensione anticipata ad hoc per le donne lavoratrici, essa richiede un requisito di età pari a 59 anni, per quelle autonome e di 58 per quelle dipendenti.
Si tratta dunque di una possibilità decisamente migliore rispetto ai 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia, così come per la pensione anticipata contributiva, che richiede 64 anni di età o quota100 che prevede il possesso di almeno 62 anni di età .
Vedi anche: Pensione sociale donne: requisiti e quando fare domanda
Contributi minimi, 35 anni
Il requisito richiesto in questo caso per la pensione è pari a 35 anni di contributi, sicuramente una soglia ben inferiore rispetto ai 41 anni e 10 mesi previsti dalla pensione anticipata.
Va però sottolineato il fatto che i requisiti di età e contributi richiesti per la pensione devono necessariamente essere maturati entro e non oltre il 31 dicembre 2018.
A partire dalla data in cui si conseguono i requisiti, è necessario aspettare il periodo della cosiddetta finestra, che consiste in 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e in 18 per quelle autonome. Trascorso tale lasso di tempo, con i requisiti a posto si ottiene la meritata pensione, stando a quanto si evince dalle ultime news al riguardo.
Vedi anche: Inps, conguaglio pensioni: di cosa si tratta
Un’altra opzione per la pensione con contributi minimi
Infine, segnaliamo l’opportunità ancora operativa fino alla fine di quest’anno stando alle ultime news, della cosiddetta Ape sociale per andare in pensione.
Si tratta in sostanza di un prestito ponte finanziato dalle casse dello stato e volto ad accompagnare verso l’età pensionabile soggetti con particolari condizioni e vincoli.
Tale misura è concessa solo ai lavoratori con almeno 63 anni di età e dunque non riguarda tutti in modo indistinto.
Vedi anche: Pensioni invalidità civile: le novità del 2019
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