Frasi da canzoni rap italiane tristi. Perché la vita è anche questo e il rap lo racconta. Playlist, top 15.
Essendo il rap che riesce di più a parlare direttamente della vita, senza tanti giri di parole, non ci sorprende che siano state scritte tante canzoni rap tristi. I momenti bui fanno parte della vita di tutti noi e il rap italiano li ha saputi raccontare molto bene con frasi, rime e versi che parlano di tristezza, solitudine, dipendenze, malinconia, morte. Ne abbiamo scelto 15 da ascoltare e dedicare, canzoni, video e frasi, dai classici alle canzoni rap più recenti. Buon ascolto.
Le più belle canzoni rap tristi italiane
- Fabri Fibra – Momenti no
- Gemitaiz – Canzone triste
- Lou X – Via da qua
- Marracash – La mia prigione
- Dargen D’amico – Essere non è da me
- Emis Killa – Mercurio
- Gel & Metal Carter – Dolore dentro
- Club Dogo – La stanza dei fantasmi
- Salmo – La prima volta
- Kaos One – Domani sarà peggio
- Murubutu – E marinai tornano tardi
- Mecna – Pace
- Articolo 31 – Non è un film
- Guè Pequeno – Voodoo
- Colle der fomento – Vita
1) Fabri Fibra – Momenti no
Al primo posto delle canzoni rap tristi non ci può che essere Fabri Fibra, uno dei maestri del genere. Autore non tanto di pezzi riflessivi, ma di vere e proprie canzoni disperate. Se ci pensate, anche il suo successo più pop in assoluto, si apriva con le rime “Io mangiavo lucertole aperte da ragazzino / Tornavo a casa e vomitavo in mezzo al giardino”. Ma nelle canzoni precedenti Fibra ha dato il “meglio” di sè con vertici di tristezza incredibili, con testi molto profondi, estremi, autentici. L’esempio migliore è “Momenti no”, tratta dall’album Mr Simpatia.
2) Gemitaiz – Canzone triste
Brano del 2011 tratto dall’album “Quality Time” di Gemitaiz, parla brutalmente e senza tanti giri di parole di tutte le cose brutte della vita, come il buon rap italiano sa fare. Alcol, storie d’amore finite male, solitudine, dipendenze, forte tristezza, come testimoniano frasi come: “dentro divento nero come il catrame”. Il titolo dice tutto: è una canzone triste. Rap, ovviamente.
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3) Lou X – Via da qua
“Un fiore sboccia se prende il sole, condizione / Necessaria per ogni vita che il buio avvolge”. Diciamo la verità : pochi rapper possono italiani vantare un livello così nei testi. Questo era Lou X, canzone tratta dall’album capolavoro “La realtà , la lealtà e lo scontro” del 1998, vero classico del rap old school. Brano decisamente triste e riflessivo, da ascoltare e riascoltare.
4) Marracash – La mia prigione
Marracash mette subito le cose in chiaro: “la mia prigione è nella mente”. In mezzo a tanti rapper che parlano dell’esperienza in carcere (a volte inventate, va detto) lui ricorda che la vera cella siamo noi, la vera prigione è la nostra esistenza, e argomenta perché in questa canzone rap decisamente triste. Un pezzo duro, amaro, notturno, e molto molto bello.
5) Dargen D’Amico – Essere non è da me
Un pezzo rap molto riflessivo, non solo triste, dove Dargen dialoga con se stesso e con la luna, con riflessioni sul proprio mondo interiore per niente scontate. Riflessioni amare e autentiche, sulla propria vita e i propri rapporti, in questa bella canzone rap tratta dall’album “D’io” del 2015, sicuramente da recuperare se vi piace lo stile di Dargen D’amico.
6) Emis Killa – Mercurio
Ultima traccia dell’album omonimo del 2013 di Emis Killa, è una canzone rap d’amore, sicuramente, ma venata da una forte tristezza e malinconia. “Nella mia testa non voglio abitanti, solo silenzio come Mercurio”. Qua Emis Killa è davvero particolarmente ispirato, rima dopo rima, frase dopo frase, dipinge un paesaggio interiore gelido ma ancora vivo, dove la speranza c’è, ma va conquistata.
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7) Gel & Metal Carter – Dolore dentro
Anno 2006, album “I più corrotti”. Un testo durissimo per una canzone sicuramente amare e triste che inizia con “Mal di testa, la festa è finita” e il cui ritornello, abbastanza esplicito, dice “Capisci quanto è il dolore qua dentro, io guarisco camminando, solamente scrivendo”. Si respira un’aria pesante, ma queste canzoni servono appunto a esorcizzare paure e pensieri negativi e in questo il rap è fondamentale.
8) Club Dogo – La stanza dei fantasmi
Anno 2003, i Club Dogo rimano nel modo più diretto e crudo possibile, come loro solito. “Asciugami ogni lacrima quando il mio cuore sanguina”. Un pezzo pesante, dove Jake La Furia dice frasi come “guardo il cielo e spero che cada”, insomma un flusso di parole profonde, intime, crude, sicuramente non allegre, ma c’è quella durezza necessaria che solo il rap può dare.
9) Salmo – La prima volta
Tratta da “The Island Chainsaw Massacre” del 2011. Un Salmo particolarmente intimo e malinconico racconta varie prime volte, primi amori, prime violenze, prime sbronze, prime crisi religiose, insomma una canzone densa e profonda, dura, amara, senza sconti, come è tipico dello stile del rapper sardo, con frasi come queste: “Scrivo di me prima di dimenticarmi / Prima che i fantasmi tornino a trovarmi / Non riesco ad addormentarmi, fallo subito / Se questo è un incubo fai in modo che sia l’ultimo”.
10) Kaos One – Domani sarà peggio
Già il titolo non è esattamente un messaggio di speranza, diciamo, ovvero “domani sarà peggio” (praticamente il contrario delle canzoni che dicono tutto andrà bene). E qui il grande Kaos One, nell’anno di grazia 1996, album “Fastidio”, parla di sofferenza come pochi altri hanno fatto. L’attacco parla chiaro: “Non vedo altro che buio intorno / Mentre resto fermo cerco di guardare più lontano / Mi concentro, un altro giorno in questo inferno”. E via così. Una canzone triste, sicuramente, ma anche una canzone necessario. Un vero pezzo rap come si deve.
11) Murubutu – E marinai tornano tardi
Il più letterato dei rapper italiani (davvero: Murubutu di lavoro fa il professore in un liceo classico!) ha scritto tantissime canzoni rap che potremmo definire malinconiche, dura, amare, riflessive e tristi. Questa è particolarmente bella e particolarmente emozionante e triste. Si parla di vita di mare, e quindi anche di morte. Già , la morte. Un tema trattato non molto spesso nella canzone italiana, rap compreso, che qua viene raccontata attraverso una storia e una lingua molto poetica e molto bella.
12) Mecna – Pace
Una storia d’amore finita, una canzone – a detta dello stesso autore – scritta praticamente per caso, ma particolarmente ispirata. Si parla di amore, di promesse mantenute o non mantenute, di delusioni, un brano molto intimo e triste, profondo, che merita sicuramente. Canzone tratta dall’album del 2015 “Laska” di Mecna.
13) Articolo 31 – Non è un film
https://www.youtube.com/watch?v=bT9UeMpNT3o
Tra le canzoni tristi italiane, in questo rap e hip-hop, non può mancare questa degli Articolo 31, duo storico della scena. “Non è un film” è uno dei loro pezzi più famosi – e più tristi. Anno 2002, album “Domani smetto” grande successo. Il testo è riflessivo, triste e profondo, uno dei migliori in assoluto scritti da J-Ax che probabilmente non ha più raggiunto questi livelli. Un classico del rap da conoscere.
14) Guè Pequeno – Voodoo
Tratta dall’album “Vero”, anno 2015, questa canzone di Guè Pequeno è una delle più amate dai fan. C’è la droga, la dipendenza, le donne, anzi la donna, l’amarezza della vita, un po’ tutti gli ingredienti che ne fanno un brano rap duro ma riflessivo, autentico e potente, sicuramente poco ottimista, dato che, come dice una delle frasi: “Quando fin dalla culla, sai già che farà brutto.
15) Colle der fomento – Vita
“Un tale si sveglia la mattina ogni mattina è vivere, si guarda nello specchio ma non sa più ridere” questa frase è l’attacco fulminante di questo pezzo storico dei Colle der Fomento, grande gruppo romano, tratto da uno degli album rap italiani più famosi di sempre, “Scienza doppia H”. Un classico. Una canzone rap triste, una spanna sopra tutti gli altri per qualità del testo, densità , profondità e abilità tecnica.
Questa la nostra piccola selezioni di canzoni rap tristi degli artisti rap italiani. Se ne potrebbero scegliere moltissime alte, ovviamente, si pescando dal repertorio della vecchia scuola anni 90 primi anni 2000, sia dal rap e dalla trap più recente. Ma qua abbiamo scelto alcune delle più belle di vari artisti, più o meno famosi, che hanno cantato brani riflessivi, a volte intimi e malinconici, a volte letteralmente disperati, quasi sempre tristi, ma siccome il rap parla della vita, è giusto che parli anche di questi aspetti.
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Alice Del Monaco è nata a Roma nel 1991 e vive a Londra ormai da molti anni. Laureata in psicologia è appassionata di scrittura, musica e cinema – con una predilezione per il rock, il rap e il cinema horror – e di questi temi si occupa per Donne sul Web.