Congedo di maternità, durata, domanda aspettativa maternità. Le novità congedo maternità 2020 per lavoratrici dipendenti incinte
Il congedo di maternità 2020, consente alla mamma lavoratrice di astenersi dal lavoro per un lasso di tempo totale di cinque mesi. Tale periodo è fruibile dalla donna sia prima che dopo il parto, ma deve essere svolto obbligatoriamente.
Solitamente il congedo di maternità obbligatorio viene utilizzato nei 2 mesi precedenti la nascita di un figlio e nei 3 successivi. E’ però possibile optare anche per soluzioni diverse. Approfondiamo allora, in questo articolo, tutti gli aspetti legati al congedo di maternità pre e post parto, in modo da poter fare una scelta consapevole.
Congedo di maternità 2020 prima del parto
Il congedo di maternità inps può essere fruito dalle lavoratrici dipendenti o autonome, in parte durante la gravidanza. Durante il congedo, le future mamme che fanno domanda, ricevono un’indennità di maternità pari all’80% della retribuzione giornaliera, calcolata in base all’ultimo mese lavorativo.
Nel dettaglio, le possibili opzioni per fruire dei 5 mesi di congedo di maternità sono:
– 2 mesi prima della data stimata del parto e nei 3 mesi seguenti alla nascita del figlio.
– 1 mese prima del parto e 4 dopo tale evento.
– 5 mesi dopo il parto.
Nei primi due casi il congedo di maternità viene fruito in parte prima della nascita di un figlio e in parte dopo. Questa fattispecie è obbligatoria quando un medico del servizio sanitario nazionale stabilisce l’esistenza di rischi sul lavoro, per la salute della donna e del futuro nascituro. E’ facoltà quando invece non ci sono rischi accertati.
Per quanto riguarda il congedo da fruire interamente dopo il parto, vi invitiamo a leggere il prossimo paragrafo.
Congedo di maternità 2020 dopo il parto
Nel 2020 si può fruire dell’intero periodo del congedo di maternità dopo il parto, come stabilito dalla circolare n.148/2019 dell’Inps. Grazie a questo le lavoratrici possono decidere, in presenza di condizioni di salute che lo consentano, di lavorare fino alla data del parto. In questo caso l’astensione dal lavoro potrà avvenire entro i cinque mesi successivi alla nascita del figlio.
La possibilità di fruire interamente del congedo dopo il parto è stata introdotta per garantire una maggiore flessibilità durante la maternità. Il requisito perché ciò avvenga è il rilascio, da parte di un medico specialista del servizio sanitario nazionale, della documentazione in cui si attesti che la scelta non mette a rischio la salute della donna e del nascituro. Questo documento deve essere presentato obbligatoriamente durante il settimo mese di gravidanza.
Così facendo la donna può lavorare anche durante l’ottavo mese, interrompendo eventualmente il lavoro in caso dovessero subentrare novità relative al futuro nascituro. In presenza anche di un solo giorno di malattia, la facoltà decade, perché viene meno il requisito dell’assenza di rischi per la lavoratrice e il figlio in grembo.
Congedo maternità prima e dopo il parto: come fare domanda
Per avvalersi della fruizione dei 5 mesi di astensione dal lavoro, bisogna fare domanda per l’indennità di maternità all’Inps, per via telematica. Ciò avviene accedendo al sito www.inps.it, utilizzando il proprio pin dispositivo e selezionando la specifica opzione di congedo.
Chi volesse evitare di fare domanda in modo autonomo, può rivolgersi ad un caaf, che la presenterà per vostro conto. La domanda deve essere presentata non oltre i 2 mesi prima della data prevista per il parto e non oltre 1 anno dalla fine del periodo indennizzabile.
La documentazione medica originale, invece, deve essere presentata allo sportello presso la struttura territoriale dell’Inps. In alternativa può essere inviata mediante raccomandata, in una busta chiusa su cui apporre la scritta “contiene dati sensibili”.
Aspettativa maternità 2020
Oltre al congedo obbligatorio di cui abbiamo detto fin qui, una madre può avvalersi anche dell’aspettativa per maternità. Si tratta del diritto di un genitore di richiedere l’astensione dal lavoro, al fine di prendersi cura del proprio figlio. Questo fino al compimento degli 8 anni, per una durata che può arrivare nel complesso fino a 6 mesi, ed è frazionabile.
Tale richiesta comporta il mancato ricevimento del trattamento economico per la lavoratrice. Esso viene sospeso (o versato in misura pari al 30%) in questo periodo e riprende regolarmente nel giorno del rientro al lavoro.
Questo è quanto in materia di congedo di maternità 2020, nei vari periodi della vita di un figlio. Una madre, durante il 2020, può usufruire di tutte le opzioni che vi abbiamo riportato per prendersi adeguatamente cura della prole.
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web