Aumento pensioni 2020, come cambiano e per chi cambiano gli importi. A chi spetta l’aumento e gli esempi di calcolo della pensione netta
Il 2020 porta un aumento per le pensioni, che però non riguarda tutti i trattamenti in modo indistinto, infatti ci sono delle differenze ben precise. Vediamo allora di capire a quanto ammontano tali aumenti, ma soprattutto quali sono i pensionati a cui spetta veramente l’incremento.
Dal 1 gennaio 2020 l’aumento delle pensioni viene calcolato sulla base del tasso di rivalutazione automatica al costo della vita, fissato al +0,4%. L’aumento viene definito percentuale di perequazione ed è garantito totalmente fino ad una certa soglia, in base a quanto stabilito dal Governo.
L’Inps ha provveduto a fornire una tabella che chiarisce meglio questo aspetto e le percentuali che spettano alle varie fasce. Qui si dice, che le pensioni fino a 3 volte il minimo (ovvero fino a circa 1539 € lordi) avranno garantito l’aumento per il 100% dell’indice di perequazione. In altri termini questi avranno l’intero incremento del 0,40% sui trattamenti del nuovo anno.
Per capire quali sono tutti gli aumenti per le altre fasce di pensione, vi consigliamo di leggere il paragrafo che segue.
Vedi anche: Date e Calendario pagamento pensioni 2020
Aumento pensioni 2020: il calcolo delle altre fasce
Come detto i trattamenti minimi hanno una percentuale di aumento totale e quindi cresceranno dello 0,4%. Mentre a chi percepisce una pensione fra 3 e 4 volte il minimo (ossia fra 1.539 e 2.052 € lordi) verrà assegnato il 97% dell’aumento previsto. Quindi l’incremento percentuale sarà pari allo 0,388% (ossia il 97% di 0,4).
I pensionati che dispongono di una pensione compresa fra 4 e 5 volte il trattamento minimo, avranno una percentuale dell’indice di perequazione attribuita del 77%. Ciò significa che avranno diritto ad un aumento dello 0,308% dell’importo lordo percepito.
Eccoci poi alla fascia fra 2.565 e 3.078 € (fra 5 e 6 volte il minimo) dove l’indice di perequazione è del 52%. Quindi l’aumento percentuale è dello 0,208% in questo caso.
Coloro che ricevono fra 6 e 8 volte il minimo (pensioni comprese fra 3.078 e 4.104 €) ricevono una perequazione del 47%. Per tale motivo l’aumento percentuale sul loro assegno sarà pari allo 0,188%.
Le pensioni fra 8 e 9 volte il trattamento base (cioè comprese fra 4.104 e 4617 €) ricevono il 45% dell’aumento di perequazione. Stiamo parlando di un aumento dello 0,18% rispetto all’anno precedente.
Infine, tutti quei pensionati che percepiscono un assegno pensionistico oltre 9 volte il minimo, otterranno un aumento dello 0,16% (indice perequazione del 40%). Non aumentano, ma anzi diminuiscono, per via dei prelievi sulle cosiddette pensioni d’oro, quelle superiori a 100.000 euro lordi annui.
Come cambiano gli importi delle pensioni: un esempio
Vediamo ora a livello numerico come cambiano gli importi delle pensioni. Il trattamento minimo verrà adeguato di appena 2,06 € (+0,4%), passando da 513,01 a 515,07 euro.
Per tutte le altre fasce l’aumento verrà calcolato sempre in base alle percentuali prima fornite. Quindi, per chi prende una pensione fra 3 e 4 volte il minimo, l’aumento sarà dello 0,388%. Un pensionato di questo tipo, ad esempio, passerà da un’ipotetica somma di 1.600 euro a circa 1.606 € di pensione lorda.  Allo stesso modo si possono calcolare tutte le altre fasce, grazie alle percentuali prima citate.
E’ tutto per quanto riguarda l’aumento delle pensioni 2020 e a chi spetta veramente. Se sei un pensionato e hai letto con attenzione l’articolo, ora dovresti essere in grado di calcolare anche l’aumento che percepirai in base al tuo trattamento.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web