La sesta giornata del campionato di Serie A offre diversi spunti interessanti: spicca il ritorno della Juventus alla vittoria
La sesta giornata del campionato di Serie A vede Milan e Juventus tornare alla vittoria e ai tre punti. L’Inter continua a stentare, il Napoli perde la prima partita sul campo per mano di un Sassuolo straordinario. Finisce in parità il Derby della Lanterna #103.
Ibrahimovic trascina il Milan
In un paese che da un momento all’altro attende un nuovo lockdown e che si interroga circa la ‘produttività’ degli ultrasettantenni, spicca il fatto che due ‘vecchietti’ come Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic continui a fare la differenza. Due storie simili quelle dei due fuoriclasse. Entrambi subito decisivi dopo avere battuto il COVID-19, entrambi immediatamente in gol e decisivi. Il modo in cui Ibrahimovic illumina la scena ogni volta che scende in campo è straordinario.
Illuminante, in un periodo triste nel quale abbiamo tutti un disperato bisogno di sorridere, divertirci e sentirci vivi. Ibra si prende sulle spalle la squadra: strepitoso il momento in cui si rivolge al giovane Brahim Diaz dicendogli “dammi la palla, fidati”. E al primo pallone decente ecco una rovesciata da cineteca che vale la vittoria di Udine e la riconferma del primo posto. Il classico colpo da Ibra.
Cristiano Ronaldo sblocca la Juventus
C’è poco di prudenziale nel modo in cui Pirlo si porta in panchina Cristiano Ronaldo di ritorno da quasi tre settimane di inattività a causa del Coronavirus A Cesena, ospite dello Spezia, la Juventus chiude un primo tempo non straordinario sulla falsariga delle ultime prestazioni: sull’1-1. Poi nel secondo tempo entra Ronaldo (al posto di un Dybala ancora una volta deludente) e la partita cambia completamente. Doppietta, vittoria per 4-1 e la Juventus si riscopre vincente e convincente. Ma il merito è sempre di CR7.
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É un dato di fatto che la squadra di Andrea Pirlo non è al meglio, forse nemmeno al 60% di un potenziale ancora tutto da definire. Non è un caso che con l’assenza di CR7 siano arrivate le battute d’arresto, le incertezze le critiche. E non è che la presenza del fuoriclasse portoghese abbia risolto tutte le perplessità. Le ha accantonate, ma non risolte. La difesa resta un problema: nelle ultime sedici partite di campionato la Juve ha sempre subito almeno un gol (tranne una sola volta a Bologna, a giugno). É evidente che c’è molto lavoro da fare. Ma con CR7 in campo le castagne sul fuoco non bruciano mai.
Un derby triste
É stato il primo derby della storia di Genova, il n.103 in campionato, senza pubblico. Vedere Marassi deserto per quella che per qualsiasi genovese è l’unica partita dell’anno che conta davvero, è stato lancinante. Ma le squadre hanno giocato con quella cattiveria che il pubblico zeneixe si aspetta sempre: l’1-1 finale è giusto e lascia la Sampdoria di Claudio Ranieri ai vertici della classifica in un campionato dove potrebbe davvero succedere di tutto.
Soprattutto per una squadra outsider, con un allenatore come Ranieri che è il re degli outsider, che ha il grande merito di difendere bene e subire pochi gol in un campionato dove l’unica logica sembra essere quella di segnare una rete in più di quelle che si subiscono. Non si sono mai viste difese così colabrodo. Non bisogna dimenticare che in un campionato atipico, e non per il COVID-19, Ranieri ha compiuto una delle più grandi imprese del dopoguerra andando a vincere un titolo in Premier League con il Leicester.
Il Sassuolo non sorprende
Con questa stessa logica non può sorprendere un Sassuolo che gioca bene, diverte, segna nonostante la pandemia tolga dal campo tutti i suoi migliori giocatori come Berardi e Caputo. La squadra allenata da De Zerbi si permette il lusso di andare a Napoli e vincere non limitandosi a fare risultato ma imponendo il suo gioco. É una squadra dalla quale è lecito attendersi di tutto. Il Napoli non aveva mai perso in campionato quest’anno (non consideriamo la sconfitta a tavolino di Torino, per altro ancora in divenire); il Sassuolo non aveva mai vinto a Napoli. Gli emiliani, decimati, si trovano al secondo posto in classifica con un gioco spettacolare. La chiave della vetta della classifica è proprio questa: di fronte a squadre che si aggrappano agli episodi o ai singoli, Milan e Sassuolo giocano. E vincono perché giocano bene. Il resto è incidentale.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.