Il COVID-19 è una piaga difficile da sconfiggere a tutti i livelli: il calcio non è escluso e le regole della Lega di Serie A bonus covid compreso, fanno discutere. Ecco perchè.
Calcio e Covid 19 – Il caso del Genoa falcidiato dalla positività dei propri tesserati, addirittura 19 secondo le ultime analisi, cosa che ha costretto la Lega Calcio a rinviare a data da destinarsi la gara contro il Torino, è eclatante. Tutto è cominciato con la positività del portiere Perin e da lì la squadra è stata travolta da conseguenze drammatiche che hanno coinvolto il quadro tecnico e quello dirigenziale.
Che il Genoa non potesse in alcun modo fare fronte a un match contro il Torino era evidente anche a semplici osservatori che con il mondo del calcio non hanno nulla a che fare. Eppure ci sono voluti giorni di incertezza per arrivare a decretare quello che sembrava inevitabile: il rinvio.
Il Coronavirus e il Napoli calcio
Nel frattempo è arrivata anche la positività di Zielinski e di un dirigente del Napoli, diverse settimane dopo il clamoroso caso della positività del presidente De Laurentiis, conclamata durante una riunione del consiglio della Lega Calcio.
La realtà è che il calcio non è una zona franca; nessuno sport purtroppo lo è. Ne sa qualcosa la pallavolo che lo scorso anno ha deciso di chiudere i campionati senza assegnarli, né quello maschile né quello femminile ricominciando quest’anno dopo avere bruciato un’intera stagione. E sta ripartendo con enorme difficoltà .
Coronavirus, le nuove regole della Lega e Federcalcio
Il palazzo del calcio, forte di tutta la sua potenza mediatica e commerciale, ha pensato che le regole potessero essere sufficienti e che lo spettacolo in qualche modo potesse e dovesse continuare senza alcuna conseguenza, privilegiando un’agenda fitta e un calendario praticamene senza soste.
I protocolli, studiati a tavolino per molte settimane, si sono anche rivelati efficaci, sotto un certo aspetto. Ma quello che non convince è la cosiddetta ‘gestione dell’emergenza’.
La Lega Calcio, e lo analizzava con molta chiarezza nel suo editoriale ieri sul sito di Repubblica l’editorialista Fabrizio Bocca, si è limitato a stilare un programma imponendo ai club una vera e propria marcia forzata. Si gioca sempre e comunque, bastano 13 giocatori disponibili.
Una norma destinata ad agevolare le grandi squadre, in caso d’emergenza affossando le piccole e riducendole a una gestione praticamente impossibile. Per non parlare del Bonus Covid, un riconoscimento che ha fatto storcere il naso anche a chi segue il calcio da addetto ai lavori.
Il caso Genoa e le sue conseguenze
Il focolaio del Genoa è studiato con grande preoccupazione anche dalla Uefa per il tipo di ricaduta che potrebbe avere anche a livello internazionale. È evidente che Zielinski ha contratto il virus nella partita contro il Genoa e le negatività di oggi potrebbero diventare positività di domani perché il tempo di incubazione del virus è ancora tutt’altro che certo.
Prossima gara del Napoli… contro la Juventus. Magari con altri giocatori in fase di incubazione e con potenziali nuovi contagiati.
Al momento il caso del Genoa è il più clamoroso e preoccupante a livello europeo. In una panoramica, francamente, sconfortante: perché nella fretta di tornare a una normalità tutt’altro che normale il calcio si segnala per la sua irrazionalità .
In Germania il Ripdorf si è presentato in campo con sette soli giocatori dopo che nella squadra avversaria, l’Holdenstedt, era stata riscontrata una positività , una sola. E ha perso 37-0 il match di Kresiliga, il campionato semiprofessionistico regionale. Inutilmente i due club avevano chiesto un rinvio. Ma la lega tedesca ha risposto di no.
In sintesi nessuno è al riparo da una pandemia globale, gioco del calcio compreso, ma fino a quando bisogna rischiare secondo voi?
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.