In una sfida contro la Juve che si chiude solo dopo tempi supplementari e rigori, la Roma vince la Supercoppa femminile
Vince la Roma femminile contro la Juventus donne e alza la sua prima Supercoppa italiana di calcio femminile. Merito di Ceasar: portiere romanista decisivo in partita, con tre parate miracolose e poi nella difficilissima serie di rigori con due parate.
Una sfida nella sfida quella tra Juventus e Roma, due squadre che sempre più spesso si trovano una contro l’altra in un testa a testa che sta determinando i valori del calcio femminile italiano. Sono le prime due squadre a entrare tra le prime sedici in Europa, entrambe alla fase a gironi di Champions League. Si sono affrontate lo scorso anno per il titolo nazionale e in finale di Coppa Italia.
E quest’anno la Roma, pur perdendo lo scontro diretto, è riuscita nella non facile impresa di lasciarsi la Juve alle spalle. Bianconere mai così tanto in ritardo, quattro punti, in campionato.
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Juventus Women-Roma femminile, grande equilibrio
Quarta finale di Supercoppa femminile consecutiva per la Juventus. Per la Roma è la prima. Di fronte a un buon pubblico le due regine del calcio femminile italiano danno vita a una sfida vivace e piacevole. Che la Roma interpreta meglio in avvio, sfruttando anche qualche indecisione difensiva da parte delle bianconere. Al 19’ Giacinti concretizza la superiorità delle giallorosse dopo due importanti occasioni con un sinistro ravvicinato che sorprende Peyraud-Magnin.
Juventus un po’ frastornata. Ma Boattin su calcio di punizione coglie in pieno la traversa. E allo scadere della prima frazione è Girelli a mettere sul fondo da ottima posizione un’opportunità clamorosa, la migliore del primo tempo.
Con il passare dei minuti la Juventus viene fuori. Prima una importante opportunità per Beerensteyn che mette sul fondo in mischia da due passo, poi un intervento decisivo di Ceasar, sempre sull’olandese. Quindi il pareggio che Boattin coglie con un calcio di punizione questa volta perfettamente a bersaglio. Traversa anche per la Roma, su azione nata da calcio piazzato, per Giacinti: che tuttavia era in posizione irregolare. Montemurro a un quarto d’ora dal fine spinge avanti la Juve con gli inserimenti di Cernoia e Bonfantini per Bonansesa e Beerensteyn. Roma che risponde con Paloma Lazaro. Ma è la Juventus a creare di più e a sprecare molto. Girelli, sul fondo da ottima posizione. Poi tre grandissimi interventi di Ceasar prima su Bonfantini, poi su una conclusione dalla distanza di Boattin e fine ancora su Girelli, pericolosissima di testa. Juventus che chiude in crescendo ma l’equilibrio non salta.
Si va ai tempi supplementari.
Juventus Roma Tempi supplementari e rigori
I trenta minuti supplementari dicono davvero poco. Squadre stremate dopo il ritmo frenetico dei primi 90’. Due sole conclusioni a rete, una per parte. Boattin conclude sul fondo da ottima posizione al 96’. Glionna si ritrova sola davanti a Peyraud-Magnin che salva miracolosamente con il corpo. Risultato inchiodato che porta le due squadre ai calci di rigore. Questa è la terza volta in assoluta in 26 edizioni di Supercoppa donne che si ricorre allo spareggio dal dischetto. Era dalla doppia vittoria del Brescia (2014 e 2015) che non erano necessari i calci di rigore.
Un ultimo capitolo intensissimo di una sfida comunque incerta fino alla fine. Due rigori a segno per parte, con Giugliano e Linari per la Roma e Boattin e Sembrand per la Juve. Poi due errori Glionna calcia alto e Girelli, solitamente molto precisa, si fa respingere la conclusione da Ceasar. Si arriva ai tiri decisivi che Paloma Lazaro e Cernoia insaccano. Ma Ceasar diventa decisiva anche sull’ultimo rigore calciato dalle bianconere con la parata su Cantore.
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La Juventus aveva vinto dieci partite su 11 negli scontri diretti contro la Roma. Unica sconfitta proprio in quella Coppa Italia poi vinta dalle giallorosse. Una vittoria che assume una proporzione quasi storica per la Roma femminile che mai come in questo momento alza il livello del calcio donne creando un vero e proprio dualismo che può far bene a tutto il movimento italiano. Forse anche alla Juventus…
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.