Mondiali femminili di calcio la Nazionale donne andrà in onda sulla RAI: come è successo
In occasione del mondiale di calcio, anche la Nazionale Donne maggiore andrà in onda sulla RAI. Niente blackout, niente partite esclusivamente in streaming.
È la buona notizia emersa ieri al termine di una lunga trattativa tra la tv pubblica di stato e la FIFA che ha finalmente trovato un accordo con la EBU, l’ente che riunisce tutte le principali tv pubbliche europee tra le quali anche la RAI, la britannica BBC, la francese FTV e la tedesca ARD anche loro a rischio e senza la possibilità di trasmettere le loro nazionali per questo grande e attesissimo evento.
Mondiali Calcio Femminili, Nazionale Donne in onda sulla RAI
Non si tratta di un accordo globale e totale, ma pur sempre di una copertura se non altro dignitosa. Un segnale di apertura da parte della FIFA dopo la pioggia di proteste da parte degli utenti che già da tempo non possono vedere gli eventi della nazionale femminile in TV ma solo in streaming, sul canale You Tube ufficiale della Federcalcio. Proteste che avevamo raccontato fin dall’inizio e che nelle ultime settimane avevano portato anche a qualche iniziativa clamorosa, come una grande raccolta di firme on line che aveva mobilitato decine di migliaia di appassionati.
I contratti che coprivano gli eventi di calcio femminile, ma anche quelli di calcio giovanile, e dunque di tutte le nazionali under, e delle altre rappresentative nazionali (calcio disabili, calcio a cinque e beach soccer) non erano più oggetto di copertura. I Mondiali Under 20 dove l’Italia è arrivata in finale sono stati irradiati su RAIPlay e RAISport grazie a un accordo dell’ultimo istante. Per tutte le altre partite solo streaming.
Il rischio era questo anche per la nazionale delle Azzurre di Milena Bertolini. Una beffa considerando che per la prima volta nella sua storia la nazionale di calcio femminile ha conquistato per la seconda volta consecutiva l’accesso alla fase finale di un Mondiale. Un grandissimo risultato.
Le dichiarazioni di Gravina
A margine dell’accordo ecco le dichiarazioni di Gabriele Gravina, presidente della FIGC che esprime soddisfazione per l’intesa raggiunta: “Siamo felici dell’accordo raggiunto tra Rai e FIFA per le trasmissioni delle gare delle Azzurre nella prossima Coppa del Mondo. Si tratta di un tassello importante nella prosecuzione del lavoro di promozione del calcio femminile che stiamo portando avanti con convinzione nel nostro Paese”.
Va sottolineato tuttavia che l’accordo non riguarda tutte le partite del mondiale, ben 64 partite in tutto considerando anche le due finali: ma solo quindici. Saranno garantite tutte le partite dell’Italia, le tre sfide della fase a gironi contro Argentina (23 luglio), Svezia (29 luglio) e Sudafrica (2 agosto) e tutte quelle che ci si augura le Azzurre potranno disputare se avranno accesso alla fase a eliminazione diretta: ottavi, quarti di finale e finalissima. Le altre partite certamente in diretta, sia in chiaro e gratuitamente, che in streaming sulla piattaforma RAI Play saranno quella inaugurale, le due semifinali e la finalissima.
Il pacchetto che ha valore quadriennale e dunque fino al 31 dicembre 2027, include anche i prossimi Mondiali Under 20 e Under 17 sia maschili che femminili.
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Dove si vedrà il Mondiale
Al momento, comunque, la questione diritti resta ancora in piedi. Da una parte l’accordo garantisce le partite dell’Italia e di almeno altre 12 match oltre a quelli delle Azzurre nella fase a gironi. Tuttavia mancano le altre 49 partite, che riguardano tutte le squadre più forti e spettacolari della rassegna. E dunque Stati Uniti, Brasile, Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Giappone… In pratica.
La messa in onda delle Azzurre è davvero il servizio minimo garantito che ci si potrebbe (e dovrebbe) aspettare per chi paga il canone. Ma non quello che il calcio femminile meriterebbe in termini promozionali. Restano aperte le trattative con alcune piattaforme che prima di questo accordo sembravano interessate alla messa in onda di tutto l’evento. La speranza è che questo annuncio, a poco più di un mese dall’inizio dell’evento, possa sbloccare anche un accordo più ampio, magari su una piattaforma pay, che garantisca visibilità a tutto l’evento di Australia e Nuova Zelanda nella sua completezza.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.