La Nazionale femminile inchioda a lungo in un prestigioso pareggio la Spagna campione del mondo, ma allo scadere segna Hermoso
L’Italia perde a tempo quasi scaduto e di strettissima misura contro la Spagna campione del mondo. Una vera beffa…
Ammettiamolo, non ci credeva nessuno. La stessa squadra che ha dominato il Mondiale, giocando un calcio spettacolare e bellissimo, la stessa che ha sepolto la Svizzera con un secco 5-0 e una ventina di palle gol, resta inchiodata davanti alla difesa azzurra fino all’88’.
Non la miglior partita della squadra campione del mondo, va detto. Ma sarebbe stato uno splendido risultato per le Azzurre, a lungo imbattute di fronte all’ostacolo peggiore possibile. Il gol di Hermoso è una beffa tremenda per l’Italia. Che non cancella i grandi meriti della squadra.
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Italia-Spagna 0-0
Una bella partita nel corso della quale l’Italia ha anche avuto le sue occasioni. La squadra spagnola fa paura con Putellas, due palloni d’oro, e Bonmatì, destinata a sostituirla a fine mese come calciatrice migliore del 2023. É l’esordio per la CT Montserrat Tomé. Italia che schiera Girelli e Bonansea con Bonfantini in avanti e Caruso sul lato.
La prima nota è per Giuliani che para un gol fatto: tiro splendido di Bonmatì e il portiere del Milan toglie dall’angolo un pallone che sembrava già dentro. Spagna padrona del campo, Italia in affanno. Ma al 15’ su un calcio d’angolo Linari colpisce in acrobazia e costringe Coll a un intervento altrettanto importante. Con il passare dei minuti l’Italia prende fiducia e riesce a conquistare anche spazio a centrocampo, subendo qualche fallo, provando a imporsi e costringendo molto spesso la Spagna all’errore. La Spagna non sembra nemmeno la stessa squadra che ha vinto il Mondiale. Il primo tempo dell’Italia è davvero eccellente. Difesa ordinata, centrocampo aggressivo ed efficace. Ritmi altissimi, bisogna reggere fino alla fine.
Anche in avvio di ripresa la Spagna cerca di tenere il campo e attaccare ma l’Italia riesce, da una parte a controllare, e dall’altra a non farsi mettere sotto. Le incursioni di Di Guglielmo e Caruso costringono la Spagna anche a qualche recupero. La Spagna inserisce l’insidiosissima Paralluelo, Italia che risponde con Glionna. Poi tocca a Hermoso, che rientra in campo dopo la vicenda controversa del Mondiale e del bacio subito da parte del presidente federale che tanto scandalo ha creato in Spagna.
Italia che si chiude progressivamente giocando a cinque e la Spagna viene fuori con altre occasioni. La Spagna spinge molto. Paralluelo crea non pochi problemi: la squadra forse si è arretrata un po’ troppo ma il valore delle due squadre viene fuori alla distanza. Paralluelo si mangia un gol clamoroso, poi mette sul fondo di testa da ottima posizione.
Le Azzurre sprecano un ottimo contropiede di Glionna che sbaglia l’appoggio decisivo e sull’altro fronte è Putellas che impegna Giuliani con un’altra gran parata sulla cui ribattuta Hermoso insacca. Ulteriori rimpianti per un’ottima occasione di Giacinti che conclude tra le braccia di Coll una splendida opportunità.
Secondo noi…
Un vero peccato per una squadra che continua a raccogliere meno di quello che meriterebbe. E contro la Spagna i meriti sono stati davvero tanti. Una partita di sofferenza e di dedizione, tutta dedicata a contenimento e ripartenza perché non si poteva fare altrimenti contro una Spagna così forte. Il gol non premia oltre misura la Spagna perché le campionesse, pur non brillantissime, meritavano. Ma la cosa più importante è che l’Italia non ha mai demeritato.
Ci si aspettava anche più pubblico per una partita così. Va detto. Questa squadra, per come si esprime e per l’impegno, ma anche per un messaggio positivo che si intuisce da quello che si vede dentro e fuori dal campo merita fiducia, attenzione e maggiore considerazione.
L’Italia torna a Coverciano per preparare la partita di martedì sera a Malmo contro la Svezia che ci ha battuto, sempre di misura un mese fa.. Dopo la squadra campione del mondo e numero #2 del ranking mondiale ci tocca la #1. Ma il bilancio, se non positivo, è già di gran lunga migliore.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.