Pensioni 2023 per lavori usuranti. Quali sono i mestieri gravosi per andare in pensione anticipata e quanti anni di contributi servono.
La riforma pensioni 2023 del governo riguarda anche i lavori gravosi, ovvero chi svolge mansioni considerate usuranti. Per queste categorie di lavoratori dovrebbe essere confermata la possibilità di accedere alle cosiddette pensioni precoci già in vigore. Viceversa un allargamento della platea dei beneficiari al momento non è allo studio.
Ma attenzione perché con la legge di bilancio potrebbero esserci altre novità sul prepensionamento per lavori usuranti. Vediamo allora come accedere alle pensioni precoci nel 2023 e quali sono le altre opzioni.
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Pensione anticipata 2023 con lavori usuranti, requisiti
Per sapere quando si potrà andare in pensione svolgendo mestieri gravosi nel 2023 bisogna attendere l’approvazione del testo della manovra finanziaria. Al suo interno come sappiamo ci sarà la riforma delle pensioni. Tuttavia, stando alle ultime news, è molto probabile che i requisiti non cambino.
Se l’ipotesi venisse confermata anche nel 2023 potrebbero accedere alle pensioni precoci i lavoratori con 41 anni di contributi versati, che hanno iniziato a lavorare a 19 anni di età . Devono inoltre rientrare nel seguente elenco di lavori gravosi:
- conducenti di mezzi pesanti, camion, treni o gru per costruzioni
- muratori, edili o operai dell’industria pesante
- facchini e personale per lo spostamento merci
- operatori ecologici e addetti alle pulizie o raccolta rifiuti
- lavoratori del settore siderurgico e del vetro ad alte temperature
- conciatori di pelle e pellicce.
Vedi anche: Pensioni per lavori gravosi nuova legge nel 2024
Ape Sociale 2023 lavori gravosi
Chi possiede queste caratteristiche potrà andare in pensione anticipatamente anche nel 2023. In caso di assenza dei requisiti di età e contributi, esiste anche la possibilità di accedere all’Ape Sociale, con 63 anni di età e almeno 30 di contributi versati.
Questo scivolo infatti sarà prorogato anche nella nuova manovra e permette di ricevere un’indennità a carico dell’Inps fino al raggiungimento dei requisiti necessari per percepire la pensione di vecchiaia, per chi fa lavori pesanti.
Pensioni con quota 103 nel 2023
Ad oggi quindi la platea dei beneficiari dei lavori usuranti non cambia. Requisiti e scivoli dovrebbero essere confermati anche con la riforma pensioni.
Tuttavia chi ha versato 41 anni di contributi, nel 2023 potrebbe lasciare prima il lavoro, anche se non svolge uno dei cosiddetti lavori gravosi. Questo grazie alla nuova proposta del governo: quota 103 per andare in pensione a 62 anni di età e 41 contributivi. Una sorta di nuova quota 41, non rivolta a tutti ma solo a chi ha almeno 62 anni, che tuttavia prevede una riduzione sull’importo dell’assegno pensionistico.
Vedi anche: Quota 103 per la pensione perché non conviene
Pensioni precoci e usuranti ultime notizie
Quindi riassumendo, per sapere con certezza quando si andrà in pensione nel 2023 con lavori gravosi, bisogna attendere l’approvazione della legge di stabilità . Ma secondo le ipotesi avanzate dal governo chi rientra nella lista dei mestieri usuranti potrà continuare ad andare in pensione anticipata, se possiede i requisiti contributivi.
Per tutti gli altri, resta il prepensionamento con il rinnovo dell’Ape sociale e la probabile introduzione di quota 103.
Vedi anche: Pensioni nel Def 2023 la riforma non c’è
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web