Pensione anticipata. Ipotesi Corte dei conti flessibilità in uscita a 64 anni per tutti. Ultime notizie sulla riforma pensioni 2022.
Pensione anticipata 2022. Arrivano novità sulle pensioni, contenute nel Rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica realizzato dalla Corte dei Conti. Il report segnala un utilizzo basso di quota 100 con la formula 62 anni di età + 38 di contributi. Mentre a la combinazione più usata per l’uscita anticipata dal lavoro è quella di 63-64 anni di età e 40 di contributi.
In altre parole l’età accettabile per i lavoratori, è quella intorno ai 64 anni, per non avere un taglio troppo pesante sull’assegno. Per questo la Corte dei conti ipotizza la possibilità di andare in pensione anticipata a 64 anni per tutti, ma con penalizzazioni. Ecco come potrebbe funzionare questo nuovo meccanismo.
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Pensione anticipata a 64 anni con calcolo contributivo
Dall’analisi dell’organo di controllo della contabilità pubblica, emerge una nuova ipotesi di riforma previdenziale. In sostituzione di quota 100, che scadrà a dicembre 2021 ed è risultata non particolarmente utilizzata, potrebbe essere introdotta la pensione anticipata a 64 anni per qualunque lavoratore.
Tuttavia per farlo sarebbe necessaria l’introduzione di una penalizzazione sull’importo degli assegni dei futuri pensionati. Questo sarebbe possibile applicando un sistema di calcolo interamente contributivo, anche per i lavoratori che ricadrebbero nel sistema misto. Così facendo gli importi sarebbero meno elevati e il sistema sostenibile per le casse dello stato.
In questo momento solo i contributivi puri possono uscire a 64 anni con almeno 20 anni già versati (a patto di raggiungere determinate soglie). Viceversa con l’ipotesi avanzata dalla Corte, la pensione anticipata sarebbe concessa anche a chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 e a chi attualmente rientra nel sistema retributivo o misto.
Novità pensioni a 64 anni
Insomma, la Corte dei Conti, indirettamente lancia uno spunto per la riforma pensioni 2022 che attende il governo Draghi. La pensione anticipata a 64 anni con ricalcolo contributivo dell’assegno potrebbe rappresentare una buona soluzione in grado di conciliare:
- il mantenimento di flessibilità in uscita dal lavoro
- le esigenze di bilancio dello stato.
Ma questa ad oggi resta solo un’ipotesi. Come scritto infatti più volte dal canale economia di Donne sul web, la riforma vera e propria dovrebbe arrivare non prima del prossimo autunno. Questo almeno è ciò che ha sempre dichiarato il Ministro del lavoro Andrea Orlando.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web