Date referendum 2022 sulla giustizia. Ecco cosa prevedono i 5 quesiti ammessi dalla corte costituzionale. Quando e come si votano.
Referendum 2022. Sono 5 i quesiti referendari ammessi dalla Corte Costituzionale sul tema della giustizia (3 invece sono stati bocciati). Questo significa che gli italiani voteranno per l’eventuale modifica di leggi sul tema della giustizia, proposte dalla Lega di Matteo Salvini e dai radicali.
Vediamo allora quando i cittadini andranno alle urne, per cosa si vota, come funziona il referendum e cosa cambia se dovessero passare.
VEDI ANCHE: QUANTI SONO I PARTITI IN ITALIA NEL 2022
Quando si vota il referendum? Date
Secondo le ultime notizie de Il sole 24 ore, si voterà una domenica in una delle date comprese fra il 15 aprile e il 15 giugno 2022.
Sarà il consiglio dei ministri a decidere la data ufficiale del voto sui vari quesiti ammessi. Il giorno scelto verrà poi comunicato con decreto del Presidente della Repubblica. Bisogna però sottolineare che se il Parlamento dovesse abrogare le norme per cui è prevista la consultazione prima della data del referendum, questo non si terrebbe più. Inoltre, in caso di scioglimento anticipato delle camere, la consultazione verrebbe rimandata al 2023.
Cosa prevede il referendum 2022
I quesiti referendari per cui si voterà nella prossima primavera sono 5 in totale. Ecco in sintesi cosa riguardano caso per caso:
- Abolizione della Legge Severino. Ovvero il testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità alle competizioni elettorali per i condannati (anche in primo grado per alcune tipologie di reati gravi).
- Custodia cautelare. Per ridurre gli ambiti in cui è prevista la carcerazione preventiva dei sospettati, come stabilito dall’articolo 274 del codice penale.
- Separazione delle carriere, ovvero non consentire più nella carriera di un magistrato il cambio di funzioni più volte fra giudici e pubblico ministero (e viceversa).
- Elezioni componenti del CSM. Per cancellare il numero minimo di firme necessarie per candidarsi al consiglio superiore della magistratura, rendendola così libera.
- Consigli giudiziari. La richiesta è di consentire il voto agli avvocati membri dei consigli giudiziari sulla valutazione della professionalità dei magistrati.
Come funziona e come votare al referendum
Per essere validi, devono partecipare al voto il 50% più uno degli aventi diritto. Questa soglia rappresenta il cosiddetto quorum, senza il quale il voto non è valido a prescindere dall’esito.
Gli elettori sono chiamati ad esprimersi su ognuno dei 5 quesiti prima elencati. In sostanza devono indicare se sono favorevoli o contrari alla modifica richiesta. In presenza del quorum si potrà stabilire l’esito della votazione. Trattandosi di un referendum abrogativo, in caso di maggioranza favorevole alla cancellazione delle legge oggetto dei quesiti referendari, allora le norme saranno eliminate.
Per votare basterà recarsi in uno dei seggi sparsi in tutta Italia, presumibilmente nella scuola più vicina alla propria residenza. Presentando carta d’identità e tessera elettorale valida, si potrà esprimere la propria preferenza barrando una delle opzioni di risposta ai quesiti.
Cosa significa referendum
Il Referendum è un appello al corpo elettorale (quindi a tutti i cittadini che hanno diritto di voto) ad esprimersi su una singola questione o su più di una. Il termine referendum deriva dal latino, nello specifico dal gerundio del verbo refero (refers, retuli, relatum, referre) che fra i suoi significati include quelli di riferire, riportare, rispondere.
Un referendum può essere di tre tipologie:
- abrogativo (come nel caso del prossimo referendum sulla giustizia) per cancellare le leggi oggetto del quesito.
- Propositivo, per proporre l’approvazione di una legge tramite iniziativa popolare, supportata da almeno 500.000 firme di elettori.
- Costituzionale, per confermare o meno la revisione di una legge costituzionale votata dalle camere del Parlamento.
Abbiamo visto quali sono le possibili date in cui si vota il referendum 2022. Per dirla in breve i cittadini sono chiamati ad esprimersi su 5 quesiti sul tema della giustizia. In presenza del quorum e di maggioranza di favorevoli alla cancellazione dei singoli quesiti, allora le norme verranno cancellate. In caso contrario resteranno in vigore come previste in questo momento.
VEDI ANCHE: QUANTI GOVERNI CI SONO STATI IN ITALIA?
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web